renato crotti pedopornografia

NE FACEVA DI CROTTI E DI CRUDE - ARRESTATO PER ADESCAMENTO DI MINORENNI E PEDOPORNOGRAFIA RENATO CROTTI, 55 ANNI, IMPRENDITORE NOTO IN TUTTA LA PROVINCIA DI CREMONA PER AVER GESTITO LA ONLUS CHE RACCOGLIEVA FONDI NELLA LOTTA AL COVID-19 - ERA GIÀ NEL MIRINO DELLA PROCURA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA A SOTTRARRE 250 MILA EURO DALL’ASSOCIAZIONE - PER I SUOI PIACERI AVEVA UN TARIFFARIO: DAI 5 AI 7 EURO PER LE FOTOGRAFIE DI NUDO DI RAGAZZINI PER LO PIÙ 16ENNI, FINO ALLE RICHIESTE HOT: 50-70-150 EURO…

Diana Alfieri per “il Giornale

 

renato crotti 7

Una bruttissima storia. Perché riguarda uno dei reati più odiosi: la pedopornografia. Un'accusa infamante che ora grava su un personaggio considerato, fino a ieri, al di sopra di ogni sospetto: Renato Crotti, 55 anni, volto noto in tutta la provincia cremonese per aver gestito l'Associazione Uniti per la provincia di Cremona, la onlus nata nel marzo dello scorso anno con la finalità di raccogliere i fondi dei cremonesi a sostegno di ospedali e istituzioni impegnati nella lotta contro la pandemia Covid-19.

 

renato crotti 3

Eppure proprio lui aveva creato - secondo l'accusa - un falso profilo social (si faceva chiamare «Federica Banardi») per adescare minorenni. Il chat agganciava i ragazzini, per lo più sedicenni, per scambi di video, foto, materiale pornografico e per incontri a sfondo sessuale.

 

Un giro delinquenziale emerso grazie a un'indagine parallela: Crotti era infatti già «attenzionato» da tempo dalla Procura di Cremona per associazione a delinquere finalizzata a sottrarre 250mila euro dalla onlus.

 

pedopornografia 1

Ora però Crotti - come spiega dettagliatamente il quotidiano locale, «La Provincia di Cremona» - è finito in carcere per prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico. I fatti contestati vanno dal 2018 all'ottobre di un anno fa. Alle 19 di ieri, la Guardia di Finanza ha così eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Brescia su richiesta dalla Procura di Brescia, competente per questi reati sul distretto di Cremona.

 

renato crotti 4

Crotti, appena ha visto le divise dei finanzieri ha capito di essere stato smascherato e si è sentito male. Ma, dopo qualche ora al Pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Crema, è stato portato nel carcere di Cà del Ferro. «Il filone sulla pedopornografia nasce dall'inchiesta relativa ai soldi rubati alla onlus - si legge su «La Provincia» -.

 

pedopornografia 2

In particolare, dalle dichiarazioni allora rese alle Fiamme Gialle da una persona coinvolta da Crotti per effettuare lavori pagati con i soldi della Associazione. Allora, la persona raccontò di aver avuto con Crotti un rapporto non solo esclusivamente di lavoro. Riferì di aver avuto scambi di prestazioni sessuali negli anni passati, quando frequentava il terzo o il quarto anno delle superiori e, dunque, era ancora minorenne».

 

renato crotti 1

Nei bar a Crema circolavano «voci strane» su Crotti: persona benestante, con «gusti sessuali abbastanza particolari». «Un mio amico del bar - fece mettere a verbale il supertestimone - mi disse che se avessi voluto comprarmi delle scarpe nuove ed avessi avuto bisogno di soldi, avrei potuto assecondare alcune fantasie del signor Crotti».

 

Crotti aveva anche un tariffario. Ad esempio, pagava dai 5 ai 7 euro per la fotografia ritraente il minore nudo. La cifra saliva in caso di richieste più hot: 50-70-150 euro. Gli incontri avvenivano la sera tardi nel Cremasco. A volte nel parcheggio «la buca» di viale Santa Maria, a circa 400 metri dal centro, altre in mezzo ai campi di Castelleone o in un garage.

 

renato crotti 5

Per il gip, la misura del carcere è la sola in grado di «contenere la spinta criminale (di Crotti), estremamente elevata, se si considera la durata nel tempo delle condotte criminose poste in essere e l'assoluta assenza di autocontrollo», perché «la ricerca di minori da utilizzare per il soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali ha avuto luogo in ogni occasione utile, senza sosta e senza alcun tipo di limitazione».

renato crotti 6renato crotti 2pedopornografia 3

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?