ER "BUFALO" RESTA IN GABBIA - NEGATA LA LIBERTÀ A MARCELLO COLAFIGLI, EX ESPONENTE DI SPICCO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA CHE HA ISPIRATO IL PERSONAGGIO "BUFALO" DI "ROMANZO CRIMINALE" - "MARCELLONE" E' IN CARCERE PER L'IMPORTAZIONE DI TONNELLATE DI COCAINA DA SPAGNA E COLOMBIA - PER IL TRIBUNALE DEL RIESAME "È ANCORA MOLTO PERICOLOSO" – I SUOI AVVOCATI AVREBBERO CERCATO DI FARLO USCIRE PRESENTANDO DELLE RELAZIONI PSICODIAGNOSTICHE CHE...
Estratto dell'articolo di Ilaria Sacchettoni per www.corriere.it
E niente. «Zio» è ancora un pericolo. Negandogli la libertà, i giudici del Riesame restituiscono a Marcello Colafigli (il Bufalo di «Romanzo criminale») il prestigio che 40 anni di militanza criminale gli hanno regalato. […] Mentre in aula i suoi avvocati lo vogliono acciaccato e inerme, quelli lo descrivono uomo dall’«eccezionale capacità delinquenziale», che farebbe pessimo uso della libertà ove gli fosse concessa. […]
LA STORIA CRIMINALE
In passato furono gli omicidi del duca Grazioli Lante della Rovere (1977) e di Renatino De Pedis (1990), oggi è l’importazione di tonnellate di cocaina da Spagna e Colombia che tanto vale e tanto rende. Gli avvocati, per sottrarlo al carcere, allegano relazioni psicodiagnostiche che attestano l’incompatibilità con Rebibbia? I giudici, oltre a sottolineare la sciatteria difensiva (si tratta di relazioni del 2018, precedenti ai fatti sottoposti a indagine), rammentano la caratura del Bufalo: «Sebbene si sia in presenza di un soggetto ultrasettantenne non può dirsi superata nemmeno la presunzione di adeguatezza della misura custodiale di massimo rigore...».
TRAFFICO DI STUPEFACENTI
Pesando le prove raccolte dai pm Cascini, Minisci, Musarò e Palazzi i magistrati parlano di «gravi indizi di colpevolezza». Quell’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti descritta nelle 369 pagine di ordinanza eseguita il 4 giugno scorso (28 gli arresti, ndr) vive. Dispone di armi, sim intitolate a prestanome, documenti falsi validi per espatriare. L’anziano Bufalo è più pericoloso che mai. […]
Gli approfondimenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci parlano chiaro. Chi lo definisce «portavoce» della criminalità, chi «Ciccio» («Bisogna parlare con Ciccio»). Lui, Marcellone, rivendica prerogative da boss.
I SOLDI
«Emergendo - scrivono i giudici - come Colafigli abbia percepito, solo per sé, il 50% dell’intero ricavo a conferma del suo ruolo in seno al sodalizio». Sottoposto a regime di semilibertà, «zio» ha il suo piano B, come attestano i complici: «Poi tu digli a zio che quando sarà il momento che se ne vuole andare gli faccio avere il passaporto originale». […]