erika de nardo

PERSINO LA STRADA HA VOLTATO PAGINA: ERIKA DE NARDO SI È SPOSATA E A NOVI LIGURE LA VIA DELLA SUA CASA HA CAMBIATO NOME. MA IN PAESE MOLTI NON RIESCONO A DIMENTICARE, E SOPRATTUTTO NON CAPISCONO COME IL PADRE SIA RIUSCITO A STARLE ACCANTO IN TUTTI QUESTI ANNI NONOSTANTE LE 97 COLTELLATE. ''NON CAPISCONO COME ABBIA FATTO A PERDONARLA MA…''

ERIKA DE NARDO

Elvira Serra per il ''Corriere della Sera''

 

Persino la strada ha voltato pagina, nel quartiere del Lodolino di Novi Ligure. Oggi si chiama via Caduti di Nassiriya. La villetta ha le persiane chiuse, il giardino è ordinato. Il proprietario passa ogni giorno, dicono i vicini, per ritirare la posta e controllare che tutto sia in ordine. Ma la vita continua da un’altra parte. Per l’ingegner Francesco De Nardo, l’uomo al quale è stato tolto tutto meno che una ragione per vivere: essere il miglior padre possibile per Erika, la figlia che ha ucciso sua moglie e suo figlio una sera di diciotto anni fa.

 

ERIKA E OMAR

E continua anche per Erika, che adesso è una donna sposata. E lo scandalo è questo, tra chi nel paese non capisce l’abnegazione di quel padre che non si è mai sottratto al suo ruolo. «Gli altri non capiscono come abbia potuto perdonarla, io sì. Lui è un uomo straordinario», dice la proprietaria di una microscopica trattoria in centro, con il vincolo dell’anonimato. Per «gli altri», è stato uno scandalo ogni passo in avanti che allontanava Erika, centimetro per centimetro, dalle 97 coltellate inferte alla mamma e al fratellino il 21 febbraio del 2001 assieme al fidanzato di allora, Omar Favaro, ai tempi 17 anni, uno più di lei. «La mia migliore amica è mia sorella», scriveva Gianluca, undicenne, nei compiti in classe.

ERIKA DE NARDO

 

Le foto dello «scandalo»

E quindi eccoli a scandalizzarsi per le foto dell’assassina mentre giocava a pallavolo con gli occhiali da sole in permesso premio dal carcere di Brescia. Quanto stupore per le foto di lei con una carriola tra le mani nel «meraviglioso» maneggio della comunità Exodus di Lonato, sempre nel Bresciano. Che «choc» per lei che guidava l’auto della mamma, una Wolkswagen Polo grigia metallizzata. Dimenticando che il carcere serve a riabilitare i detenuti, non a seppellirli vivi (Erika ha scontato dieci dei sedici anni ai quali è stata condannata in via definitiva nel 2003 dalla Corte di Cassazione, oltre ai mesi di affidamento alla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi).

 

I passi in avanti di Erika

Nel corto circuito di un padre che non aveva mai abbandonato la figlia assassina, «gli altri» non notavano che Erika De Nardo in prigione si era diplomata come perito geometra, e poi si era laureata con il massimo dei voti in Lettere e Filosofia, discutendo una tesi su Socrate e la ricerca della verità negli scritti platonici. Non volevano ascoltare don Mazzi, quando al settimanale Oggi diceva che «Erika si è sempre comportata nel modo migliore: lavora, rispetta le regole della comunità, accetta l’aiuto psicologico». Figuriamoci quando raccontava: «In futuro vorrebbe lavorare, sposarsi, avere figli. Ma non è ancora pronta per relazioni profonde. Ha momenti di serenità e di disagio, inquietudini, nervosismi. Sa di essere una bella ragazza. Ha una personalità forte. Ma no, non ha mai disubbidito».

ERIKA DE NARDO

 

La commozione di don Mazzi

Forse per questo il sacerdote, che ha appena compiuto novant’anni, ha violato la cortina di riserbo intorno alla ragazza e con Maria Giuseppina Buonanno, che lo stava intervistando per Oggi, si è lasciato scappare: «Erika ha una nuova vita, si è sposata, ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo percorso».

 

Felice che la donna, oggi trentacinquenne, si sia allontanata così tanto dal punto dell’indicibile. Ed è vero che se c’è riuscita è perché ha avuto accanto, sempre, un padre granitico nel ricoprire il ruolo di guida scelto con quella moglie che non c’è più. Non è mai crollato, davanti agli «altri». Non ha mai recriminato, a beneficio delle telecamere. Se avesse ceduto lui, Erika sarebbe stata perduta. Lei non lo sapeva. Ma lui sì.

don mazzi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA