
PAPÀ BOSCHI ORMAI ESCE DI CASA SOLO ALLE SETTE DI MATTINA E SOLO PER COMPRARE I GIORNALI. LA MERCEDES NERA È CHIUSA IN UNO DEI TRE BOX, LUI USA LA PIÙ ANONIMA PUNTO GRIGIA. ESCE ED ENTRA DAL GARAGE. NON LA LASCIA PIÙ NEANCHE PARCHEGGIATA FUORI CASA. NASCONDE L'AUTO. E SE STESSO. UNA PATTUGLIA DEI CARABINIERI RESPINGE CHI CERCA DI CITOFONARE
PIER LUIGI BOSCHI FLAVIO CARBONI
Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano”
Il cartello stradale fuori da casa indica Castiglion Fibocchi. Deve essere difficile per Pier Luigi Boschi uscire dalla sua villetta ogni mattina e non pensare a Licio Gelli. Almeno da quando il suo nome si è intrecciato a quello del Venerabile e dei suoi amici.
La visita al faccendiere Flavio Carboni, "generale" della presunta loggia P3 guidata da Denis Verdini, accompagnato dal massone dichiarato Valeriano Mureddu - personaggio ancora indefinito e indefinibile - e con l' innesto di Gianmario Ferramonti - storico amico di Gelli, tanto da essere presente al suo funerale - ha cambiato la già rivoluzionata quotidianità di papà Boschi.
Ormai esce di casa solo alle sette di mattina e solo per comprare i giornali su via Vecchia Aretina, a 300 metri. La Mercedes nera con cui i Boschi vanno a messa la domenica è chiusa in uno dei tre box, lui usa la più anonima Punto grigia. Esce ed entra dal garage. Non la lascia più neanche parcheggiata fuori casa.
Nasconde l' auto. E se stesso.
Persino don Mario Ghinassi, parroco della Chiesa dei Santi Ippolito e Cassino dove la famiglia Boschi va da sempre.
A metà dicembre le inchieste della Procura di Arezzo su Banca Etruria e il domino di eventi (e polemiche) che ne è scaturito - dal suicidio del risparmiatore fino al voto di sfiducia a Montecitorio per sua figlia - hanno spinto Boschi a evitare Arezzo. Tanto che anche per gli acquisti natalizi e per le commissioni si spinge fino a San Giovanni Valdarno, mezzora buona di auto. Ben più distante. L' incontro con Carboni, emerso venerdì scorso, ha spinto Boschi ancor più nel silenzio.
Pier Luigi Boschi e i vestiti della figlia Maria Elena
Chiama alcuni degli ex amministratori della banca con cui è rimasto in buoni rapporti. Ma non li vede da tempo, garantiscono loro. E quando venerdì Libero ha ricostruito l' incontro con Carboni, l' ex vicepresidente non ha esitato a confermare ai conoscenti più fidati che gli incontri c' erano stati ma che non avevano portato a nulla. "Non una giustificazione, ma vuole far sapere che ha agito per il bene della banca e in assoluta buona fede", riferisce chi l' ha sentito tra gli ex del cda. Anche se scontati quanto forti sono i dubbi sull' opportunità per il padre di un ministro di incontrare Carboni. Fra l' altro presentato da Mureddu.
lorenzo rosi pier luigi boschi
Un 46enne apparentemente privo di un qualsiasi passato. Ma che si dice amico di Tiziano e Matteo Renzi e "molto amico" anche di Boschi. Una storia complicata.
Impossibile a oggi ricostruire con certezza quali siano i rapporti reali e quelli millantati o presunti. Ognuno dei protagonisti ha spiegato e raccontato quanto doveva e, soprattutto, voleva. Manca solamente la voce di Boschi. Che resta impossibile da raggiungere. Il telefono squilla a vuoto. Come il citofono di casa.
Poi arrivano i carabinieri e fanno il loro lavoro: allontanano chi si avvicina. La pattuglia passa in continuazione. Appena una macchina sta troppo ferma nei pressi dell' abitazione dei Boschi, appuntato e brigadiere intervengono. "Non può sostare qui". Ma qui vive un cittadino normale.
Pier Luigi Boschi e i vestiti della figlia Maria Elena
La figlia ministro è a Roma. Verso le 18 un trattore si ferma all' altezza dell' ingresso. Il contadino parcheggia e se ne va. È il vicino che torna dai campi. Butta l' occhio verso casa Boschi e prosegue. Chissà se anche lui aveva risparmi in Banca Etruria. E chissà cosa pensa ora dell' illustre dirimpettaio leggendo Castiglion Fibocchi.