IN GAY WE TRUST - CADE ANCHE L’ULTIMO TABÙ NEL FOOTBALL: IL PRIMO GAY DICHIARATO GIOCHERÀ NEL CAMPIONATO NFL – E IL PENTAGONO APRE AI TRANSESSUALI NELLE FORZE ARMATE AMERICANE

1 - CADE IL TABÙ NEL FOOTBALL. SAM, IL PRIMO GAY DICHIARATO GIOCHERÀ NEL CAMPIONATO NFL

Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

Secondo il settimanale «Time», la gente guarderà a sabato scorso come un giorno che ha fatto la storia nel football americano, e forse nell'America in generale. Per la prima volta un giocatore dichiaratamente gay è stato selezionato dai St. Louis Rams per il campionato professionistico Nfl. Si chiama Michael Sam, è nero, e per festeggiare l'ingaggio ha fatto circolare le immagini del bacio celebrativo col suo compagno, bianco. Più di così non si poteva fare per scuotere il mondo dello sport.

Michael ha 24 anni, è alto un metro e 88 centimetri, e pesa 118 chili. È nato in Texas e giocava per la University of Missouri: non esattamente i luoghi più facili dove crescere, quando sei omosessuale. Sul campo è bravo, al punto che è stato giudicato uno dei migliori difensori del campionato universitario, però era stanco di nascondere la sua natura sessuale. Non voleva fingere, o interpretare la parte del macho che distrugge gli avversari, per poi magari rivelare di essere gay dopo le scelte dell'Nfl.

Chiedeva che se una squadra avesse deciso di prenderlo, lo facesse sapendo dal principio chi era e accettandolo.
Quindi all'inizio dell'anno aveva rivelato di essere gay, sfidando l'intero mondo dello sport professionistico Usa. Alcuni analisti avevano detto che era pazzo, perché così si rovinava la carriera: nella Nfl avevano giocato altri gay, ma in silenzio.

Per lui, però, il punto era proprio questo: venire allo scoperto ed essere accettato, come era successo poco prima a Jason Collins nel basket Nba, quando Brooklyn lo aveva ingaggiato dopo l'annuncio della sua omosessualità. Quindi aveva dato alle squadre qualche mese di tempo per abituarsi all'idea. Non è stato facile, perché il football è lo sport più macho. Infatti Sam è stato la scelta numero 249, nonostante sul piano tecnico non si discuta. Questo è solo l'inizio, e la sua carriera è tutt'altro che sicura. Ma la storia ormai è fatta.

2 - LA DIFESA APRE AI TRANSESSUALI NELLE FORZE ARMATE AMERICANE
Da "il Giornale"

Tra i militari Usa si appresta a cadere un ultimo tabù. Dopo aver ufficialmente sdoganato i gay e lesbiche dichiarati, anche i transessuali potrebbero pre­sto servire nelle forze armate statunitensi. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Chuck Hagel, dichiarandosi disponibile considerare l'abolizione della norma che al momento vieta ai trans di prestare servizio sotto le armi.

«Sono disponibile ad affron­tare il caso perché considero che ogni cittadino statunitense che voglia servire il proprio Pae­se e che ne abbia i requisiti debba avere l'opportunità di farlo », ha dichiarato Hagel in un'inter­vista al programma This Week della Abc.Per l'amministrazione Obama si tratta di un ulteriore grande passo avanti dopo che nel 2010 ha abolito la precedente norma introdotta dal Bill Clinton nel 1996 del «don't ask, don'y tell».

Si trattava del primo passo, seppur con un escamotage, per consetire agli omosessuali di fare carriera nell'esercito. La norma, infatti, vietava ai superiori di chiedere ai sottoposti quali fossero le loro preferenze sessuali, e a questi ultimi vietava altrettanto duramente di esprimerle. Da allora i casi di omosessuali espulsi dalle forze armate prima del 2010 erano state militari e ufficiali che avevano deciso di fare pubblicamente outing proprio per sollevare il caso ed ottenere l'esplicita abolizione della legge che comunque continuava a vietare ai gay di restare nei ranghi di esercito, marine, marina e aeronautica.

 

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