antiquariato online digitale digitalizzazione

L'ANTIQUARIATO E' MODERNISSIMO – PER AFFRONTARE LA PANDEMIA E I LOCKDOWN, GLI ANTIQUARI STANNO SEMPRE PIÙ PUNTANDO SUL WEB, PROMUOVENDO LE OPERE SUI SITI E SOCIAL NETWORK PER AMPLIARE LA CLIENTELA E SPERIMENTARE NUOVE TECNICHE DI MARKETING – PRIMA DELLO STOP PER COVID, LE FIERE RAPPRESENTAVANO IL CANALE DI VENDITA PIÙ IMPORTANTE MENTRE ADESSO LE VENDITE DIGITALI SONO DIVENTATE A TUTTI GLI EFFETTI UN “ALTER EGO” DELLE GALLERIE…

antiquariato 1

Umberto Mancini per "il Messaggero"

 

Riparte, dopo la bufera della pandemia, il mercato dell'arte, un settore che vale in Italia, sono stime recenti, oltre 1,5 miliardi di euro. E che ha scoperto, complice la durissima crisi legata al Covid, nuovi sentieri per reinventarsi, sviluppando quei processi di cambiamento che erano solo in nuce.

 

 «È in atto una mutazione» dice Alessandra Di Castro, presidente dell'Associazione Antiquari d'Italia, che dal suo osservatorio privilegiato, siede nei boards della Biennale di Firenze, di Tefaf e di Masterpiece London, spiega le nuove tendenze, i rischi e le opportunità di un comparto che dà lavoro ad oltre 40 mila persone, tra impieghi diretti e indotto, e che ha sofferto duramente in questi mesi di blocchi. 

antiquariato 2

 

«La pandemia è stata un acceleratore di fenomeni e i segnali della ripresa sono arrivati solo un mese fa, a settembre, con l'avvio delle prime fiere, il ritorno di collezionisti, degli amanti dell'arte, del pubblico, nei luoghi fisici». 

 

IMMAGINAZIONE 

Per far fronte al virus che ha sbarrato musei, gallerie e negozi, i protagonisti del settore, gli antiquari, in un primo momento hanno puntato in maniera decisa sulla digitalizzazione, promuovendo le vendite sui siti e sui canali social. 

 

ASTE ONLINE

«Lo hanno fatto con attenzione alla qualità e alla ricerca della perfezione tecnologica, tant' è che alcuni di noi hanno addirittura installato un laboratorio fotografico, assunto videomakers e webdesigners. Cercando di tenere vivo il rapporto con la clientela, perfezionando le tecniche con le quali illustrare e descrivere, anche in maniera tridimensionale, gli oggetti d'arte. È nata una nuova dimensione del racconto, con l'antiquario che è divenuto un comunicatore digitale con l'inserimento di spiegazioni storiche approfondite, interviste, commenti. Certo aggiunge non è facile restituire l'emozione che solo un esame dal vivo può dare, ma abbiamo davvero esplorato tante strade per non rompere quel filo rosso». 

 

ASTE ONLINE

Non ci sono ancora numeri precisi, ma il mercato del web ha ampliato la platea e molte case d'asta hanno sperimentato nuove esperienze di marketing per le vendite (stabilendo anche record come nel caso del ritratto di giovane uomo con in mano una miniatura di Sandro Botticelli, venduto al prezzo di 92 milioni di dollari nel gennaio 2021 da Sotheby' s New York). 

 

ASTE ONLINE

Certo quello dell'arte è sempre un settore per intenditori, ma la rivoluzione digitale ne amplierà i confini. «Perché la qualità, e gli antiquari italiani sono considerati tra i migliori a livello globale, può essere esaltata proprio dai canali internet se conoscenza, cultura e professionalità sono messe al servizio del pubblico, grande o piccolo che sia». 

 

Chi non è riuscito ad adeguarsi, ed è questo uno degli aspetti più drammatici, ha invece chiuso i battenti in quanto lo slittamento del calendario delle fiere, le chiusure forzate, non hanno dato scampo a chi era già in sofferenza e non ha immaginato nuovi modelli di business. 

ASTE ONLINE

 

Questo sforzo di immaginazione, a dire il vero, le gallerie avevano già iniziato in parte a farlo negli anni pre Covid. Nell'ultima edizione di Talking Galleries, tenutasi a gennaio 2020, a pochi mesi quindi dall'inizio della pandemia, al centro del dibattito della convention ci fu proprio la necessità di creare delle esperienze interattive di nuova generazione, in grado di completare quella che era la classica offerta culturale della mostra, generando curiosità e riuscendo ad attrarre nuovi collezionisti all'interno dello spazio fisico della galleria. 

 

Una necessità, quest' ultima, sentita da tempo da un mondo, che ha visto sempre meno persone frequentare i propri ambienti al di fuori del momento delle inaugurazioni. 

ASTE ONLINE

 

ALTER EGO 

La via digitale, timidamente indicata solo un paio di anni fa in alternativa alle fiere d'arte in presenza, è diventata l'alter ego delle gallerie d'arte, garantendo oggi spazi nuovi e caldi proprio per l'impegno profuso dagli antiquari e galleristi che ne hanno curato l'organizzazione. I nuovi dati ancora non ci sono, ma prima dello stop imposto dal Covid, come emerge dal report di Art Basel & UBS, The Art Market 2020, curato da Clare McAndrew, fondatrice di Arts Economics, le fiere rappresentavano un canale di vendita sempre più importante per i galleristi. 

ASTE ONLINE

 

Tanto che nel 2019 il loro fatturato aveva raggiunto i 16,6 miliardi di dollari, i più alto di sempre. Secondo il report della fiera di Basilea, infatti, è attorno all'evento fieristico che si svolge buona parte del commercio delle gallerie, con il 15% delle vendite che avviene prima della fiera (2.5 milioni di dollari); il 64% durante (10.6 milioni) e il 21% dopo (3.5%). 

 

ASTE ONLINE

Tanto che nel 2019 la percentuale di fatturato che i galleristi realizzano con le fiere d'arte è pari al 45%. 10 anni fa si attestava sul 30%. Con la pandemia, tutto ciò si è improvvisamente fermato e delle 365 fiere d'arte previste per il 2020 solo un 37% si è svolto normalmente, mentre il 2% di esse ha optato per un evento ibrido o alternativo. Per il 61%, invece, l'unica soluzione è stata la cancellazione dell'edizione 2020. 

antiquariato 3

 

LE RICHIESTE

«La crisi sottolinea la presidente Di Castro ci ha unito molto, ha compattato la categoria che ha individuato percorsi diversi, moltiplicato gli sforzi, ridisegnato il futuro». Certo adesso l'intero settore, che vede l'uscita dal tunnel, si aspetta un colpo d'ala da parte da parte delle istituzioni. «Non va perduta l'occasione di varare le semplificazioni attese da anni, sburocratizzando iter autorizzativi e procedure, sulla scia delle esperienze virtuose di altri Paesi europei». 

antiquariato 2

 

Come? «Ad esempio spiega ancora garantendo tempi certi nelle risposte delle autorità ministeriali, in modo da rendere competitive e in grado di programmare le nostre realtà che altrimenti potrebbero spostarsi oltre confine». 

 

Parigi è ovviamente la meta principe. «Non vogliamo che le forze più sane del settore facciano questa scelta, ma il sistema va reso competitivo, perché siamo in prima fila non solo per voler tutelare, promuovere e difendere il nostro immenso patrimonio culturale, ma anche per difendere la nostra italianità di cui è anche parte un importantissimo indotto. Nelle botteghe antiquarie conclude la presidente si crea valore, occupazione, si formano le nuove generazioni, si diffonde la cultura del nostro Paese che, altrimenti, andrebbe inesorabilmente perduta».

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)