1. MEGLIO DI UN B-MOVIE ANNI ’70! CI SONO LE DUE STUDENTESSE, DI CUI UNA MINORENNE, LA BELLA INSEGNANTE DAL FISICO SLANCIATO E I TACCHI DA 12 E L’AMICO ‘PIACIONE’ DAL FARE UN PO’ LASCIVO E DALL’ARIA DI UNO CHE LA SA LUNGA. TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE PER UNA SERATA HOT E DIVERSA DAL SOLITO DA TRASCORRERE IN UN CLUB PRIVÉ DEL TORINESE, TRA UNA FESTA A BORDO PISCINA, LUCI SOFFUSE, E CORPI AVVINGHIATI SUI DIVANETTI 2. LA SERATINA NEL CLUB DI SCAMBISTI E’ TERMINATA CON L’INSEGNANTE CHE MINACCIA UNA DELLE SUE STUDENTESSE: “SE RACCONTI COSA È ACCADUTO QUESTA NOTTE TI BOCCIO” 3. IL LEGALE DELLA MINORENNE COINVOLTA: “LA QUESTIONE NON È LA SERATA TRASCORSA AL CLUB PRIVÉ, MA QUELLO CHE È ACCADUTO DOPO, TRA L’INSEGNANTE E UNA DELLE SUE STUDENTESSE. UN EPISODIO CHE POI HA PREFIGURATO IL REATO DI VIOLENZA PRIVATA”

Giampiero Maggio per ‘La Stampa'

Ci sono le due studentesse, di cui una minorenne, la bella insegnante dal fisico slanciato e i tacchi da 12 e l'amico «piacione» dal fare un po' lascivo e dall'aria di uno che la sa lunga e che ne ha viste tante.

Tutti insieme
Tutti insieme appassionatamente per una serata hot e diversa dal solito da trascorrere in un club privé del Torinese, tra una festa a bordo piscina, luci soffuse, musica di sottofondo e corpi avvinghiati sui divanetti. La storia, datata 24 giugno 2010, ora è finita in tribunale. Sul banco degli imputati c'è lei, Sabrina Z., 36 anni, di Torino, all'epoca dei fatti docente in una scuola professionale dell'Eporediese e ora accusata di violenza privata.

A inchiodarla una frase, che secondo il pubblico ministero aveva proferito come minaccia a una delle sue allieve che era con lei quella sera: «Se racconti cosa è accaduto questa notte ti boccio».

Tanto è bastato agli inquirenti per farla finire dritta davanti al giudice. Ieri, tra l'imbarazzo dei presenti, la vicenda è stata ricostruita nell'aula a piano terra del Tribunale di Ivrea. Sabrina Z., capelli neri raccolti, sopracciglia curate, scarpe questa volta rigorosamente senza tacco, si è presentata a fianco del suo avvocato.

Ha ascoltato e preso appunti mentre Michele, 46 anni, di Torino, l'uomo che quella sera aveva portato con la sua auto le tre donne al club privé, ha raccontato la sua versione dei fatti.

Le versioni
Tra un dettaglio e l'altro su chi frequenta i club per scambisti e che cosa accade una volta varcata la porta d'ingresso («Si fa sesso? Beh, certo, ma mica è obbligatorio»), si è arrivati al nocciolo della questione. Domanda del pm: «Ma lei sapeva che una delle due ragazze era minorenne?». Risposta: «No, non lo sapevo. E poi io non chiedo mai l'età a una donna».

Sorriso ammiccante all'indirizzo del giudice. Altra domanda: «Ma nessuno ha chiesto la carta d'identità alla ragazza?». Risposta secca: «Non lo so, davvero, quelle due me le aveva presentate Sabrina».

Compagne di scuola
Sabrina Z. che, secondo l'accusa, quella sera aveva portato con sé una diciannovenne di Strambino (ora parte civile nel processo e assistita dall'avvocato, Claudio D'Alessandro) e l'altra ragazza minorenne, entrambe sue studentesse ed entrambe curiose di scoprire quel mondo tanto decantato dalla loro insegnante. Per una manciata di mesi, terminata la notte hot, questa storia era rimasta segreta. Poi, come spesso succede, la voce aveva iniziato a circolare.

Le voci
Tra una battuta e un pettegolezzo, la vicenda era arrivata all'orecchio della direttrice della scuola che, dopo aver sentito le dirette interessate e un paio di amiche con le quali la diciannovenne si era confidata, aveva deciso di presentarsi davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria in procura. Il processo riprenderà il 13 ottobre.

In quell'occasione sarà sentita dal giudice anche la parte civile, assente in aula, ieri, per un problema di salute. Il suo avvocato, D'Alessandro, spiega: «La questione non è la serata trascorsa al club privé, ma quello che è accaduto dopo, tra l'insegnante e una delle sue studentesse. Un episodio che poi ha prefigurato il reato di violenza privata».

 

 

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