PROMETTERE IL NUCLEARE PULITO? UNA CAZZATA ATOMICA – MI-JENA GABANELLI SMONTA LA PROPOSTA DI PUNTARE SULL'ENERGIA NUCLEARE DI QUARTA GENERAZIONE – LE CENTRALI “PULITE E SICURE” NON CI SONO E REALLIZZARNE DI NUOVE COSTEREBBE TROPPO (LA FRANCIA HA SBORSATO 12,7 MILIARDI PER UN IMPIANTO IN COSTRUZIONE DAL 2007) – L’URANIO, MATERIA PRIMA ESSENZIALE, SI ESAURIRÀ IN 120 ANNI O FORSE PRIMA – SENZA DIMENTICARE CHE FINORA L’ITALIA NON È RIUSCITA A SMANTELLARE LE VECCHIE E PERICOLOSE CENTRALI – VIDEO
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Estratto dell'articolo di Massimo Sideri e Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”
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È in atto un ritorno all’energia nucleare civile? In Italia l’ipotesi è presente nel programma della coalizione di centrodestra salita nel frattempo al governo: «Ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro». […] Ma cosa significa «produzione di energia da fissione nucleare di ultima generazione, pulita e sicura»?
Quarta generazione
centrali nucleari di quarta generazione
Le centrali si definiscono pulite perché il processo di fissione non crea sostanzialmente emissioni di CO2, il nemico pubblico numero uno per il riscaldamento globale. […] Cosa cambierà allora con le centrali di quarta generazione? Si tratta di una famiglia di tecnologie più avanzate studiate già da decenni che promette standard di sicurezza più elevati rispetto a quelli attuali e l’utilizzo di uranio così come viene isolato dagli altri minerali, senza il costoso processo di arricchimento richiesto dalle centrali attuali. Questo dovrebbe ridurre anche la quantità di scorie radioattive.
Il problema è che nonostante la quarta generazione sia molto citata siamo ancora nella fase di studio e sperimentazione, tant’è che non ne esiste nessuna operativa nel mondo.
Quanto costa una centrale
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Poniamo, comunque, che si voglia iniziare ora a costruire. Quanto costa? Difficile dare una stima univoca. Prendiamo la Francia, che è uno dei Paesi con il maggiore know-how tecnologico in materia di nucleare: i lavori per la centrale di Flamanville 3 Epr di Edf sono iniziati nel 2007 e sono ora in fase finale. La centrale sta costando una cifra monstre: 12,7 miliardi. Sarà uno degli impianti più moderni e potrà rifornire di energia una città come Parigi. […]
I produttori della materia prima
i costi di una centrale nucleare dataroom
Per costruire delle centrali nucleari a scopo civile servono tante materie prime rare, come il gas xenon (per inciso il primo fornitore al mondo è l’Ucraina). Ma non c’è dubbio che la materia prima imprescindibile sia l’uranio, anche se parliamo di centrali cosiddette di quarta generazione, dove si potrà usare un prodotto della concentrazione e lavorazione dei minerali contenuti nell’uranio «grezzo» (lo yellowcake , che si vende sul mercato, U3O8) al posto dell’uranio arricchito che usiamo ora (U235). […]
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I maggiori produttori nel 2021 sono stati il Kazakistan (che con 21 mila tonnellate fornisce il 45% dell’uranio mondiale), seguito dalla Namibia (12%), Canada (10%) e Australia (8%). Tra i grandi produttori ci sono anche il Niger e la Russia (circa il 5% a testa).
Può davvero finire?
Già oggi i 450 reattori presenti in tutto il mondo e collegati alla rete consumano tutta l’estrazione annuale di uranio (48 mila tonnellate) per produrre circa il 10% del fabbisogno di energia del mondo. Ma cosa accadrebbe se la corsa al nucleare civile dovesse sul serio ripartire, considerando che anche sul fronte militare la produzione di armi nucleari è aumentata? Secondo la bibbia dell’argomento (il rapporto Uranium 2020 di Iaea) nel migliore dei casi da qui al 2040 la produzione potrebbe salire a un massimo di 626 GWe.
le minieri di uranio nel mondo dataroom
Questo richiederebbe un maggior sfruttamento delle risorse totali di uranio sulla Terra che non sono poi molte […] In tutto il mondo esistono poco più di 6 milioni di tonnellate di uranio da estrarre. Visto che consumiamo già un milione di tonnellate ogni venti anni, già sappiamo che abbiamo risorse per 120 anni al massimo. Molti meno se dovessimo aumentare il numero di centrali.
Il caso Italia
In Italia, dove il referendum popolare del 1987 ha imposto la chiusura delle centrali, sarà difficile aprirne di nuove. Dobbiamo ancora smantellare quelle vecchie: Trino, Caorso, Latina e Garigliano. E pensare alla messa in sicurezza del materiale radioattivo presente negli impianti legati al ciclo del combustibile nucleare [...]
Secondo il rapporto del 2021 della Commissione parlamentare sulle ecomafie l’uscita dal nucleare slitterà al 2035 (dovremmo fare in 12 anni il 70% del lavoro, dopo averne impiegati il triplo per farne il 30%) con un costo di 7,9 miliardi. È il caso di ricordare che l’impianto di Saluggia è considerato una bomba ecologica e già dal ’77 la prescrizione prevede la solidificazione dei rifiuti liquidi entro 5 anni. Sono ancora lì. Caso unico al mondo.
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[…] Di fronte a questa incapacità di gestione è complicato far digerire una nuova eventuale stagione nucleare.
numeri sui giacimenti di uranio dataroomnumeri sull uranio nel mondo – dataroom 1