olaf scholz esercito tedesco germania bundeswehr

QUANDO LA GERMANIA SI RIARMA, DI SOLITO FINISCE MALE – IL BUNDESRAT, LA CAMERA ALTA DEL PARLAMENTO TEDESCO, HA DATO IL VIA LIBERA DEFINITIVO AL FONDO SPECIALE DA 100 MILIARDI DI EURO PER IL POTENZIAMENTO E LA MODERNIZZAZIONE DELLA BUNDESWEHR. UNA SOMMA GIGANTESCA, CHE ARRIVA DOPO DECENNI DI PRUDENZA E PACIFISMO OSTENTATO, MA CHE SECONDO ALCUNI ESPERTI NON SAREBBE SUFFICIENTE PER RIMETTERE A NUOVO L’ARRETRATO ESERCITO TEDESCO

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

olaf scholz 1

Quando chiesero a Caspar Weinberger, segretario alla Difesa nella prima amministrazione Reagan, in base a quale criterio volesse spendere i forti stanziamenti per il riarmo deciso dal presidente, il capo del Pentagono rispose: «More of everything».

 

Potrebbe dire la stessa cosa, «di tutto di più», Christine Lambrecht, ministra della Difesa tedesca, ora che il Bundesrat, la Camera Alta del Parlamento federale, ha dato il via libera definitivo al fondo speciale da 100 miliardi di euro per il potenziamento e la modernizzazione della Bundeswehr, l'esercito della Germania.

 

IL RIARMO TEDESCO - GRAFICO DEL CORRIERE DELLA SERA

È una somma gigantesca, per approvare la quale è stato necessario modificare la Costituzione con una maggioranza di unità nazionale, la più grande operazione di riarmo degli ultimi 70 anni di storia tedesca. E si accompagna all'impegno preso dal cancelliere Olaf Scholz di dedicare in futuro almeno il 2% del Pil alla Difesa, rispettando così l'obiettivo concordato dagli alleati in sede Nato.

 

bundeswher esercito tedesco

Per anni, dopo la fine della Guerra fredda, la Germania è stata nel mirino delle critiche per la sua parsimonia nelle spese militari. Ben prima di Donald Trump e del suo tormentone «Angela, devi pagare», gli Stati Uniti avevano inutilmente chiesto a Berlino di addossarsi il suo «fair share» della difesa collettiva. Barack Obama aveva addirittura parlato di «parassiti» che sfruttavano le garanzie di sicurezza americane.

 

Un esercito arretrato

Christine Lambrecht

L'obiettivo del 2 per cento fissato al vertice Nato in Galles nel 2014 è sempre rimasto lettera morta, anche se a partire dal 2015, dopo l'annessione russa della Crimea, la spesa militare tedesca è aumentata senza però mai superare l'1,5% del Prodotto interno lordo.

 

Soprattutto negli anni delle Grosse Koalition tra la Cdu-Csu di Angela Merkel e la Spd, partito a spiccata vocazione pacifista, la difesa è sempre stata la cenerentola del bilancio federale. Il risultato è che la Bundeswehr è in uno stato pietoso. In aprile, in un discorso al Bundestag, la ministra Lambrecht ha spiegato che solo 150 dei 350 carri Puma in dotazione all'esercito sono funzionanti, mentre appena 9 dei 50 elicotteri d'attacco Tiger sono in grado di volare.

un soldato tedesco abbraccia ursula von der leyen

 

Nelle manovre Nato, i soldati tedeschi vengono presi in giro dai colleghi delle altre nazioni perché usano ancora antiquate radio analogiche, mentre i loro elmetti da combattimento risalgono a 30 anni fa e i nuovi, ordinati da anni, non sono mai arrivati.

 

La svolta

Secondo un recente rapporto parlamentare, c'è anche penuria di munizioni e quelle disponibili sarebbero sufficienti per una campagna di appena otto giorni. L'invasione russa dell'Ucraina ha rovesciato tutto, sia perché ha messo a nudo la condizione disastrosa dell'apparato difensivo, che frena la capacità tedesca di fornire armi a Kiev, ma soprattutto perché ha cambiato nel profondo la percezione pubblica: «I tedeschi felici circondati da amici, dediti a far soldi e per nulla preoccupati della sicurezza, tanto ci pensano gli americani, appartengono al passato», dice Ekkehard Brose, presidente dell'Accademia Federale per la Politica Sicurezza. È un fatto che, secondo un sondaggio di Der Spiegel , il 78 per cento della popolazione appoggia la decisione di Scholz e del suo governo di creare il fondo speciale da 100 miliardi.

bundeswher esercito tedesco 5

 

Spese future

La lista della spesa, che illustriamo nel grafico, dimostra la nuova volontà della Germania di migliorare il suo contributo ai piani strategici della Nato, quanto meno a quelli già decisi dall'Alleanza Atlantica, per i quali fin qui erano mancati i finanziamenti.

 

olaf scholz volodymir zelensky

Ma in realtà, secondo molti esperti, neppure i 100 miliardi saranno sufficienti per consentire a Berlino di assumersi una piena responsabilità nell'architettura della sicurezza europea. Anche perché l'idea di reintrodurre il freno del debito al bilancio nel 2023, perseguita dal ministro delle Finanze Christian Lindner, renderà problematico rispettare in futuro l'obiettivo di spendere almeno, se non più, del 2% del Pil per la Difesa ogni anno.

SOLDATI TEDESCHI Olaf Scholz E Vladimir Putinbundeswher esercito tedesco 1bundeswher esercito tedesco 2

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...