A CAVAL DONATO, BIBI NON GUARDA IN BOCCA – NETANYAHU NON VUOLE RESTITUIRE I REGALI RICEVUTI DAI LEADER STRANIERI. SECONDO IL QUOTIDIANO "MA'ARIV", L'EX PREMIER STA IGNORANDO LE RICHIESTE DI RIPORTARE INDIETRO I DONI CHE TIENE ESPOSTI NELLA SUA RESIDENZA PRIVATA. EMBÈ? IL PROBLEMA STA NEL FATTO CHE LI HA ESPOSTI NELLA SUA RESIDENZA PRIVATA, E NON NELL'UFFICIO DA PRIMO MINISTRO. E QUINDI AVREBBE DOVUTO RIPORTARLI INDIETRO A FINE MANDATO
Dagotraduzione dal Jerusalem Post
benjamin netanyahu naftali bennett 1
Secondo il quotidiano Ma’ariv, l’ex primo ministro Benjamin Netanyahu ha ignorato le richieste del consulente legale del primo ministro di restituire i doni che ha ricevuto dai leader stranieri nei suoi anni di governo.
Durante la sua presidenza, Netanyahu scelse di esporre i regali nella sua residenza privata invece che nell’ufficio da primo ministro, come consentito dalla legge. Ma avrebbe dovuto riportarli indietro a fine mandato.
Tra i doni trattenuti dall’ex premier ci sono: un ricordo della dichiarazione con cui gli Stati Uniti riconobbero ad Israele il controllo delle alture del Golan (regalo di Donald Trump), un piatto (Melania Trump), una scatola di vetro decorata con foglie d’oro (Barack Obama), la prima Bibbia con il commento di Rasho (Vladimir Putin). A questi si aggiungo omaggi di Angela Merkel e di Nicolas Sarkozy.
Un caso simile era già nato alla fine del primo mandato di Netanyahu, nel 1999: allora fu ugualmente incolpato per aver sottratto regali di Stato, la polizia formalizzò l’accusa, ma il procuratore generale la respinse per mancanza di prove e perché Netanyahu aveva lasciato la politica.
Un portavoce di Netanyahu ha detto che tutti i regali sono stati restituiti e quelli indicati nell’elenco non sono mai stati in suo possesso. Il portavoce ha definito la notizia un «tentativo per distrarre il pubblico dai 23 milioni di NIS spesi per rinnovare le residenze private di Bennett e Lapid», rispettivamento primo ministro e vice.
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