cibo aiuti famiglia caritas

O MORIAMO DI VIRUS O MORIAMO DI FAME – A ROMA CI SONO 20MILA FAMIGLIE IN PIÙ CHE SI RIVOLGONO ALLA CARITAS PER AVERE QUALCOSA DA MANGIARE – SONO INCREMENTATE ANCHE LE RICHIESTE DI ASSISTENZA AI SERVIZI SOCIALI, E SI ALLUNGANO LE FILE DAVANTI ALLE MENSE DI SANT’EGIDIO E DELLE PARROCCHIE…

 

 

Valentina Conti per www.leggo.it

pasti caritas

 

Nuovi poveri in emergenza Covid, dal centro alla periferia della città. Nella Capitale cresce il numero delle famiglie che si aggiungono alla lista di quelle richiedenti aiuto. Si allungano le file distanziate davanti alle mense di Sant’Egidio, come di fronte a parrocchie e sedi di associazioni solidali alla ricerca di cibo, buoni spesa, di sussidi economici. Un disagio “inedito” che colpisce perlopiù chi prima della pandemia si vedeva garantito un livello di vita medio o giù di lì.

 

mensa caritas

Nuclei con figli e coppie giovani, soprattutto, spiazzati non poco dall’allerta Coronavirus. Oltre 20mila famiglie in più si rivolgono alla Caritas di Roma per aver di che mangiare. Incrementate anche le richieste di assistenza ai Servizi sociali a causa della perdita o della sospensione del lavoro. La macchina della solidarietà sta rispondendo con solerzia. Oltre 800 famiglie sostenute solo nel III Municipio, sei volte in più rispetto al consueto. In zone “di frontiera” come Val Melaina e Fidene sono già arrivati a destinazione i pacchi alimentari del Comune di Roma in collaborazione con la Protezione civile. Un’azione mirata che sta procedendo casa per casa incrociando le segnalazioni dei parroci nei differenti contesti. Quattro le catene della grande distribuzione che collaborano con la Caritas romana per l’iniziativa del “Carrello sospeso”

DON GIACOMO PAVANELLOvolontari aiutano i poveri a milano

 

«Le offerte sono scese nell’ultimo periodo dell’80% circa e il numero di chi ha bisogno è, invece, aumentat»”, afferma don Giacomo Pavanello alla guida della chiesa dedicata a San Giuseppe Cottolengo in quel di Roma nord. Prima della serrata erano 120, qui, le persone che venivano assistite dalla parrocchia. Ora sono più di 200. «Dalle 15 che avevamo siamo passati a 80 famiglie a settimana che ci domandano aiuto. L’emergenza sanitaria in corso ha messo ko chi prima riusciva a vivere nella normalità», racconta don Maurizio Mirilli, parroco del SS. Sacramento a Tor de’ Schiavi. Si fa il possibile, ma si fa fatica.

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