sara pedri e il primario saverio tateo

“SARESTI DA ELIMINARE FISICAMENTE” – EMERGONO NUOVI DETTAGLI INQUIETANTI DEL CLIMA DI TERRORE CHE SI RESPIRAVA NEL REPARTO DI GINECOLOGIA DEL SANTA CHIARA DI TRENTO, AL CENTRO DEL TERREMOTO DOPO LA SCOMPARSA DI SARA PEDRI, LA DOTTORESSA SPARITA A MARZO SCORSO – DA ALLORA DIVERSI COLLEGHI HANNO INIZIATO A RACCONTARE DI VESSAZIONI E INTIMIDAZIONI DA PARTE DEL PRIMARIO, SAVERIO TATEO, DALLA SUA VICE – I COLLOQUI AL BUIO, LA RICHIESTA DI INSONORIZZARE LA PORTA DELLO STUDIO E I RACCONTI DELLA SORELLA DI SARA: “LA CHIAMAVANO TERRONCELLA DA RADDRIZZARE PERCHÉ…”

Dafne Roat per "www.corriere.it"

 

sara pedri scomparsa

Alcune contestazioni erano già note, come i famosi colloqui nello studio buio — «illuminato solo dalla luce da tavolo», aveva raccontato una ginecologa — o la richiesta di insonorizzare la porta, «ma per motivi di privacy», aveva precisato il primario. Poi ci sono affermazioni, lamentele e piccoli episodi, «di scarsissimo significato », spiega il professor Vincenzo Ferrante, avvocato dell’ex direttore dell’unità di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, al centro del terremoto scoppiato dopo la scomparsa il 4 marzo scorso della giovane ginecologa di Forlì, Sara Pedri (i familiari temono che si sia tolta la vita).

 

il primario saverio tateo 1

Sono 17 le contestazioni della commissione disciplinare dell’azienda sanitaria che chiede il licenziamento del primario per «fatti oggettivi gravissimi ». La conferma o meno del provvedimento spetterà però al comitato dei garanti, rinnovato nei giorni scorsi, che avrà tempo 60 giorni per esprimere un parere e sarà vincolante.

 

Le contestazioni

sara pedri 3

Tateo chiederà di essere sentito per far nuovamente chiarezza sulle affermazioni fatte da alcuni testimoni sentiti in sede disciplinare. «Affermazioni smentite dagli atti, da evidenze documentali dell’azienda sanitaria che abbiamo prodotto», spiega l’avvocato Ferrante, ricordando le dichiarazioni di una ginecologa che aveva raccontato di essere stata bandita dalla sala operatoria. Ma i registri dei turni raccontano un’altra verità. «Ci sono i registri — chiarisce il legale — che vengono compilati con dovizia di particolari e attestano la presenza della dottoressa in sala, smentendo le sue affermazioni. Noi abbiamo prodotto tutti i documenti, ma l’azienda sanitaria non li ha tenuti in considerazione».

 

il primario saverio tateo 2

Una delle contestazioni riguarda anche il caso di una ginecologa che sarebbe stata presa di mira dal primario perché la famiglia di una partoriente si era lamentata. «Tateo è probabilmente intervenuto a tutela della paziente, l’azienda si è fermata solo alle dichiarazioni raccolte», ribadisce Ferrante, che è pronto a dare battaglia nelle sedi giudiziarie. «In caso di conferma del licenziamento, ci sarà un’impugnativa giudiziaria. Sarà un tribunale a decidere. Appare chiaro che se la sede giudiziaria ci darà ragione qualcuno dovrà risarcire il danno », afferma. L’avvocato parla di «motivazioni inconsistenti e circostanze irrilevanti», ricordando anche gli episodi dei colloqui «inquisitori».

 

sara pedri 2

«Mi piacerebbe che mi spiegassero cosa significa, la luce era spenta perché erano le 13, inoltre Tateo non era mai da solo, ma erano presenti altre colleghe. Il problema vero — continua il legale — è che gli orari dei medici in Italia sono più lunghi perché ci sono pochi medici e non è facile organizzare. I colloqui erano fatti singolarmente per capire le esigenze dei singoli sugli orari, erano colloqui mirati a garantire un servizio continuativo. Il dottor Tateo non ha mai dato neppure una sanzione disciplinare, mai un richiamo, è un professionista che ha portato il reparto all’eccellenza italiana non avendo alle spalle all’università, molti se ne sono andati per questo, mi sembra che la vittima alla fine sia lui».

liliana mereu col primario saverio tateo

 

La difesa

La difesa smentisce il presunto «clima di terrore» in reparto. Dagli atti però emerge anche una frase intimidatoria che Tateo avrebbe rivolto a una dottoressa: «Saresti da eliminare fisicamente». Parole ricordate durante l’audizione in sede ministeriale e poi trasmesse ai carabinieri del Nas e in Procura. La difesa smentisce: «Il primario dice di non aver mai pronunciato quelle parole». Sarà la Procura ora a chiarire e a verificare anche i messaggi trovati sul telefono di Sara Pedri. «Mi dicono che sono una terroncella da raddrizzare », avrebbe scritto a un amico.

 

sara pedri 6

Lo racconta la sorella Emanuela: «La chiamavano così perché si era specializzata all’università della Calabria». Tornando al disciplinare la difesa darà battaglia anche sul comitato, nominato dopo la conclusione dei lavori della commissione disciplinare. Il presidente Maurizio Fugatti si sfila: «Noi siamo sempre stati terzi, se la commissione ha deciso così avrà fatto le sue valutazioni». Filippo Degasperi (Onda Civica) interviene sulla nomina «in ritardo» dei garanti: «Non si istituisce il tribunale quando c’è il problema, è l’ennesimo campanello d’allarme, ci sono falle nell’azienda sanitaria ». Il consigliere Claudio Cia (Fdl) si dice sbigottito: «Tra i componenti della commissione ci sono personalità che per il ruolo che ricoprivano erano tenute a dare un seguito tangibile ai campanelli d’allarme che da tempo arrivavano».

liliana mereu 2sara pedri 7sara pedri 1sara pedri 2sara pedri 4sara pedri 3sara pedri 5liliana mereu 1liliana mereusara pedri 1

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...