hamas benjamin netanyahu israele

FATE ‘STA TREGUE E SMETTERE DI ROMPERE IL GAZA - LO SCEICCO AL-THANI HA PRESENTATO AD HAMAS IL PIANO DEFINITO A PARIGI CON USA, ISRAELE ED EGITTO - NETANYAHU SI OPPONE: “LA BOZZA INCLUDE CONDIZIONI CHE NON SONO ACCETTABILI, CONTINUEREMO FINO ALLA VITTORIA TOTALE” - IL MINISTRO DELLA DIFESA GALLANT RILANCIA MINACCIANDO UN INTERVENTO IN LIBANO CONTRO HEZBOLLAH MENTRE I JET ISRAELIANI ATTACCANO A SUD DI DAMASCO - I FAMIGLIARI DEGLI OSTAGGI ANCORA NELLE MANI DI HAMAS SONO FURIOSI CON I MINISTRI E I DEPUTATI DELLA DESTRA CHE, INVECE DI OPERARE PER IL RILASCIO, ALZANO LA TENSIONE EVOCANO LA RICOSTRUZIONE DELLE COLONIE A GAZA…

william burns

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

[…] lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. «Hamas chiede un cessate il fuoco permanente e la proposta attuale potrebbe portare allo stop definitivo ai combattimenti». Spiega di aver presentato ai capi fondamentalisti i dettagli della possibile intesa definita a Parigi, durante un vertice con l’americano William Burns, il capo della Cia, David Barnea, il direttore del Mossad israeliano, e Abbas Kamel, la superspia egiziana.

 

benjamin netanyahu

Non è più questione di servizi segreti, l’accordo deve essere accettato in pubblico. E già il premier Benjamin Netanyahu recalcitra da Gerusalemme: «La bozza include condizioni che non sono accettabili, continueremo fino alla vittoria totale». Per ripetere alla britannica TalkTv che «il Qatar sostiene Hamas, dovrebbe riuscire a ottenere il rilascio degli ostaggi». Di fatto è stato lui fin dal 2018 a dare il beneplacito allo sborsamento di milioni di dollari ai boss fondamentalisti, contanti portati a Gaza dentro valigie dall’ambasciatore di Doha.

 

truppe israeliane al confine con la striscia di gaza

I negoziati avrebbero definito una prima pausa di sei settimane nell’offensiva dell’esercito a Gaza, dove i palestinesi uccisi hanno superato i 26 mila, in cambio della liberazione di una quarantina tra gli israeliani rapiti il 7 ottobre, quando i terroristi hanno invaso il sud del Paese. Nei cunicoli scavati sotto il corridoio di sabbia restano un centinaio di prigionieri in vita, quasi trenta sono morti in cattività nei mesi passati dall’accordo di fine novembre dell’anno scorso che ha portato al rilascio di oltre cento catturati.

 

JAKE SULLIVAN YOAV GALLANT

Nella fase iniziale verrebbero liberate le donne, gli ultimi bambini tenuti e gli ammalati. Solo dopo, si discuterebbe dei soldati (maschi e femmine), degli uomini in età da militare e della restituzione dei cadaveri. A ogni passaggio verrebbe individuato un punto «chiave» per decidere quanti detenuti palestinesi scarcerare.

 

Resta aperta la durata delle tappe proprio perché Hamas possa dire di aver ottenuto un cessate il fuoco permanente e il governo israeliano di non averlo accettato. […] I famigliari degli ostaggi ripetono che il tempo stringe, che la guerra va fermata adesso e i rapiti riportati a casa a qualunque prezzo. Sono infuriati con i ministri e i deputati della destra che hanno partecipato a Gerusalemme alla conferenza per la ricostruzione delle colonie a Gaza […]

 

attacco di hamas del 7 ottobre 5

«Com’è possibile parlare di questi progetti mentre i nostri amati non sono ancora ritornati e le truppe stanno combattendo?». Anche Benny Gantz, che ha lasciato l’opposizione per entrare nel consiglio di guerra ristretto, critica Netanyahu per aver permesso a ministri del suo Likud di presentarsi al festival e appoggiare i piani degli estremisti messianici.

[…]

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