andrea scrosati - ceo europeo del gruppo fremantle

“È IL MOMENTO DELLE ALLEANZE NEL MONDO DELL'AUDIOVISIVO, LA COMPETIZIONE È GLOBALE” – PARLA ANDREA SCROSATI, CEO EUROPEO DEL GRUPPO FREMANTLE, CHE HA APPENA ACQUISITO LA FRANCESE ASACHA MEDIA (CON I GIOIELLINI “MARE FUORI” E “STAND BY ME”) E FESTEGGIA IL SUCCESSO DEL FILM DELLA CORTELLESI: “PER SOSTENERE I NOSTRI TALENTI SERVE UNA SCALA GLOBALE. MA IN CINQUE ANNI ABBIAMO INVESTITO QUASI UN MILIARDO DI EURO IN ITALIA” – “PRIMA SI ANDAVA SOLO A HOLLYWOOD A PRODURRE I GRANDI FILM, OGGI C'È ANCHE IL NOSTRO PAESE. I PRODOTTI CULTURALI ITALIANI HANNO UNA POTENZIALITÀ GLOBALE

Estratto dell’articolo di Paola Festuccia per “La Stampa”

 

Andrea Scrosati - ceo europeo del gruppo Fremantle

Guida la società che ha conquistato il botteghino italiano con Paola Cortellesi, la scorsa domenica ha vinto cinque Bafta, gli oscar inglesi, con il film "Povere Creature" candidato anche a 11 Oscar, e ieri ha portato a casa l'acquisizione di Asacha Media. Un momento d'oro per Andrea Scrosati, ceo europeo del gruppo Fremantle, uno dei principali manager globali nel mercato dei contenuti.

 

E così dopo aver messo nel portafoglio due anni fa la Lux Vide creata da Ettore Bernabei ora ha riportato in Europa (comprandola dalla banca Usa, Oaktree) il gioiellino francese dell'audiovisivo che al suo interno controlla due preziose gemme italiane: la "Picomedia" che producono, tra l'altro, "Mare Fuori" e "Stand by me".

 

Non male per il manager di Fremantle e meglio ancora per il tricolore. Già, perché nel colosso tedesco con testa a Londra batte un cuore italiano: e non è un caso, cifre alla mano, che l'azienda guidata da Scrosati in 5 anni ha investito in Italia quasi un miliardo di euro. […]

 

mare fuori 3

Tanto mondo e tanta Italia, perché?

«Perché i prodotti culturali italiani sono unici e hanno una potenzialità globale. Credo nel valore dei nostri scrittori, nell'originalità dei nostri sceneggiatori, e voglio dare il mio contributo per sostenerli e valorizzarli».

 

Molti, però, sostengono che investire nel nostro Paese sia sconveniente.

«In cinque anni abbiamo investito quasi un miliardo di euro in Italia, le aziende del nostro gruppo hanno una squadra di mille dipendenti, mentre le nostre produzioni coinvolgono quasi 25 mila persone che sono la nostra famiglia allargata. Si tratta di un risultato che coinvolge l'Italia da nord a sud: dalla Napoli di "Un Posto al Sole" e "L'amica Geniale" alla Milano di XFactor. Solo negli ultimi cinque anni i nostri programmi hanno coinvolto oltre 70 mila italiani»

 

paola cortellesi c e ancora domani 2

Questo si traduce in lavoro che si declina in Pil, consumi e rilancio economico: ma altresì le nostre imprese passano in mani straniere.

«Questo è il momento delle alleanze, il mercato è globale, la competizione è globale e per sostenere i nostri talenti serve una scala globale. La nostra filosofia è investire nelle migliori realtà creative del mondo, dargli strumenti aggiuntivi per crescere, metterle in rete con talenti, scrittori, produttori internazionali, ma lasciargli indipendenza creativa e gestionale.

 

Tant'è che le aziende italiane in cui investiamo non solo continuano ad essere guidate da produttori e manager italiani, ma continueranno a investire in Italia e nei prodotti culturali italiani,promuovendo la storia e le bellezze del nostro paese con una forza maggiore che gli deriva dall'essere parte di un gruppo internazionale fondato sul valore delle specificità culturali locali».

 

E questo basta a trattenere i talenti italiani?

Andrea Scrosati - ceo europeo del gruppo Fremantle

«C'era un periodo in cui se si voleva realizzare un film o una serie con un cast internazionale si andava ad Hollywood, considera ad esempio a Gabriele Muccino con il bellissimo "La ricerca della felicità" con Will Smith. Oggi, anche grazie al sostegno di gruppi come il nostro, viviamo una dinamica contraria, con straordinari registi italiani come Paolo Sorrentino, Luca Guadagnino, Stefano Sollima e molti altri che possono realizzare i loro progetti internazionali con star globali girandoli in Italia, con un evidente Impatto sull'economia e sull'occupazione.

 

Non solo, noi abbiamo portato in Italia diversi progetti internazionali come "Without Blood" diretto da Angelina Jolie ed interpretato da Salma Hayek proprio perché crediamo nelle potenzialità del paese».

 

Quindi, meno finanza più approccio industriale?

«Assolutamente sì. Fremantle è parte del gruppo Bertelsmann, che da oltre 180 anni è uno dei leader globali dell'industria culturale, dai libri alla musica: ragiona a lungo termine per creare valore che resta sul territorio».

 

c e ancora domani paola cortellesi

Il botteghino del cinema era in crisi ora si rivedono movimenti positivi. Cosa accade nel mercato dei contenuti?

«Il mercato globale dei contenuti è in grande movimento, gli ultimi due anni sono stati complessi, con gli effetti della riduzione degli investimenti degli streamer, gli impatti dell'inflazione e non ultimi gli scioperi negli Stati Uniti di scrittori e attori.

 

Ma ora si vedono segnali positivi, il pubblico sta finalmente tornando nelle vendite, e ci torna per vedere film che lasciano emozioni e temi che vogliamo condividere. Gli streamer tornano ad investire nelle produzioni locali, i player televisivi tradizionali stanno gestendo l'erosione degli introiti pubblicitari lineari lanciando i loro servizi digitali.

 

povere creature 4

Ma la ripresa è fragile, e per questo, oggi più che mai, è fondamentale fare sistema. In Italia negli ultimi anni è avvenuto, c'è stato e c'è un ecosistema virtuoso tra realtà produttive, distributive, commerciali con un grande supporto delle istituzioni. Credo sia fondamentale continuare su questa strada».

 

Da sempre lei si occupa di contenuti e cinema e conosce bene le Tv europee e non solo, cosa pensa della Rai e della gestione del servizio pubblico?

«A me pare che sulla Rai ci sia a volte un eccesso di critica. Se guardiamo al panorama europeo, non vi è un'altra azienda pubblica che riesce a produrre uno spettacolo che per una settimana catalizza oltre il 60% di share. Nemmeno la BBC.

 

emma stone mark ruffalo poor things povere creature 2

Questo è merito di chi lo mostra lo conduce e dei talenti che vi si esibiscono ma francamente va riconosciuto anche il merito a chi l'azienda la gestisce e alle centinaia di dipendenti che quello mostra lo realizzano. Un altro esempio è il caso di "Un Posto Al Sole", frutto di una collaborazione virtuosa tra azienda pubblica e Fremantle che va avanti da 27 anni, ha generato oltre 6.000 puntate, ha formato centinaia di talenti, risultati che non sarebbero stati possibili senza la grande professionalità del team della Rai di Napoli».

 

Senti quali sono e saranno i riflessi dei vostri investimenti in Italia?

«Gli investimenti nell'industria culturale hanno molti effetti positivi anche al di là del comparto specifico. Penso ad esempio all'editoria e al turismo. In questi anni abbiamo investito su centinaia di libri di autori italiani. In molti casi questi libri sono poi diventati film, serie tv, e spesso sono stati distribuiti in tutto il mondo. Da "L'amica Geniale" di Elena Ferrante a "Le Otto Montagne" di Paolo Cognetti, da "Anna" di Nicolo' Ammaniti a "Blanca" di Patrizia Rinaldi solo per citarne alcuni.

 

Gaspard Chavagnac ASACHA MEDIA

E considero l'impatto straordinario che alcune di queste serie, film, programmi hanno sul turismo. Basta citare il caso della valle del lago di Braies diventata una meta turistica grazie alla fiction "Un passo dal Cielo" o ai tour organizzati a Napoli sui luoghi de "La Mano di Dio" e de "L'Amica Geniale"».

Andrea Scrosati - ceo europeo del gruppo Fremantle

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!