selfie kim kardashian

SE COL CASO FERRAGNI PENSAVATE DI ESSERVI TOLTI DALLE PALLE GLI INFLUENCER, VI SBAGLIATE DI GROSSO -  LA COSIDDETTA CREATOR ECONOMY, OVVERO QUELLA LEGATA A CHI PUBBLICA CONTENUTI SUI SOCIAL MEDIA, VALE 348 MILIONI DI EURO ALL’ANNO IN ITALIA E TOCCHERÀ 480 MILIARDI DI DOLLARI NEL MONDO NEL 2027 – E IL CASO DELLA MOGLIE DI FEDEZ DIMOSTRA CHE LE AZIENDE SONO BEN DISPOSTE A PAGARE GLI INFLUNCER PER SPONSORIZZARE I LORO PRODOTTI E…

Estratto dell’articolo di Martina Pennisi per il "Corriere della Sera"

 

giulia de lellis in israele 3

Chiara Ferragni è l’influencer italiana più famosa e una fra le più note e seguite al mondo, ma attenzione a scambiare la sua crisi reputazionale e commerciale per una battuta d’arresto dell’intero settore. I dati parlano chiaro: la cosiddetta creator economy — quella legata a chi pubblica contenuti originali sui social media e a tutte le figure professionali che gli ruotano attorno — vale 348 milioni di euro all’anno in Italia (DeRev sul 2023) e toccherà 480 miliardi di dollari nel mondo nel 2027, dai 250 odierni (Goldman Sachs).

giulia de lellis

 

Le piattaforme stesse, con le loro versioni a pagamento che forniscono maggiore sicurezza o funzioni aggiuntive e i programmi di monetizzazione per gli utenti che pubblicano di più e meglio, si rivolgono ormai a chi usa i vari Instagram, X o TikTok per lavoro e non solo per consultare contenuti altrui o per rimanere in contatto con amici e conoscenti, per cui ci sono le app di messaggistica come Whatsapp.

 

Il caso Balocco e delle uova Pasqua sono espressione delle redditizie relazioni fra influencer-creator e aziende partner, che nel caso di Ferragni sono state gestite in modo quantomeno opaco e forse truffaldino (lo dirà l’inchiesta) a prescindere dal medium coinvolto, ma non dimentichiamo il crescente impatto dei marchi e delle iniziative lanciati da questi personaggi.

khaby lame

 

L’intimo Skims di Kim Kardashian, le barrette di cioccolato Feastebles dello youtuber MrBeast o, in Italia, il fenomeno Estetista Cinica, come ha ricordato Andrea Girolami nella newsletter di settore Scrolling Infinito citando il venture capitalist Marc Andreessen, secondo cui i marchi individuali potrebbero addirittura «essere il futuro». Quasi eccessivo. Di certo c’è che l’affaire Ferragni è soprattutto un problema dell’influencer-imprenditrice e dei suoi rapporti con le aziende e con i follower-acquirenti, e quindi della sua sostenibilità e del suo futuro. Il resto del settore corre.

chiara ferragniinfluencer 3influencer 1influencer 2benedetta rossieva menta

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