SE A OFFICIARE L’INCORONAZIONE DI ELISABETTA C’ERANO SOLO MASCHI BIANCHI, A QUELLA DI CARLO C’È UN PREMIER INDUISTA E DI COLORE COME SUNAK CHE LEGGE LA LETTERA AI COLOSSESI E UNA DONNA VESCOVO CHE LEGGE IL VANGELO – IL RE HA RICEVUTO LE OFFERTE (I BRACCIALETTI, IL MANTELLO, L’ANELLO, IL GUANTO) PORTATI DA MUSULMANI, EBREI, INDÙ, SIKH: ED È LA PRIMA VOLTA CHE FEDI NON CRISTIANE DIVENTANO PARTE INTEGRALE DELLA CERIMONIA - È L’ESTREMO SFORZO PER PARLARE ALLA GRAN BRETAGNA CHE MOSTRA SEMPRE PIÙ DISAFFEZIONE VERSO LA MONARCHIA, SOPRATTUTTO NELLE SUE FASCE PIÙ GIOVANI…
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
[…] «Vengo non per essere servito, ma per servire», sono le prime parole che il re pronuncia. Dopo di che, si svolge la presentazione del sovrano: e tra chi la officia c’è una donna nera, la baronessa Valerie Amos, così come è una donna, Penny Mordaunt, nel suo ruolo di Lord Presidente del Consiglio Privato del re, a portare la Spada di Stato, mentre è un’altra donna nera, la Baronessa Floella Benjamin, a portare lo scettro.
Sono le più eclatanti «prime volte» storiche di una cerimonia che intesse di contemporaneità una tradizione medievale: a officiare l’incoronazione di Elisabetta c’erano infatti solo maschi bianchi, ora abbiamo anche un premier induista e di colore come Sunak che legge la Lettera ai Colossesi e una donna vescovo che legge il Vangelo.
E a sorpresa arriva addirittura una «citazione» dal matrimonio di Harry e Megan, con un coro gospel di cantanti neri che ballano ondeggianti.
È l’estremo tocco innovativo in uno sforzo per parlare alla Gran Bretagna contemporanea, a un pubblico che mostra sempre più disaffezione verso la monarchia, soprattutto nelle sue fasce più giovani. Ma poi il punto centrale della cerimonia riporta subito alla tradizione millenaria nella quale è radicata l’incoronazione: l’unzione del re, il passaggio in cui l’uomo si trasforma in sovrano. È un momento mistico, che avviene dietro un paravento, perché gli occhi dei comuni mortali non possono esserne testimoni.
Carlo viene spogliato del mantello di Stato e resta in tunica bianca, nudo davanti a Dio: dalle fessure del paravento si intravedono le mani dell’arcivescovo di Canterbury che lo consacra, mentre attorno risuona solenne la musica di Handel.
Quindi, rimosso il paravento, Carlo viene rivestito di una sovratunica dorata e si siede sul trono, visibilmente commosso (avrà pianto?). Lì riceve le offerte — i braccialetti, il mantello, l’anello, il guanto — portati da musulmani, ebrei, indù, sikh: ed è la prima volta che fedi non cristiane diventano parte integrale della cerimonia. Infine il momento più atteso, a mezzogiorno in punto, quando l’arcivescovo aggiusta sul capo di Carlo — con qualche incertezza — la corona di Sant’Edoardo.
Lui sembra quasi piegarsi in avanti per il peso, ma non si può fare a meno di emozionarsi, quando viene finalmente accompagnato sul trono, investito di tutte le insegne regali. E il momento più toccante è l’omaggio di William che lo bacia: perché il volto di Carlo si illumina di emozione. […]
principe william e harry all incoronazione il bacio di william a re carlo 3incoronazione re carlo e regina camilla 4incoronazione re carlo e regina camilla 1incoronazione re carlo e regina camilla 3