bambini social giovani

BASTA CATTIVE INFLUENCER - IL SENATO HA APPROVATO UN DISEGNO DI LEGGE PER INTRODURRE SANZIONI PIÙ PESANTI PER CHI DIFFONDE ONLINE CONTENUTI PERICOLOSI PER UN MINORE - UN GIOVANE SU QUATTRO TRA GLI 11 E I 14 ANNI HA AFFERMATO DI AVER VISTO IN RETE IMMAGINI DI ALTRI RAGAZZI CHE SI AUTOINFLIGGONO FERITE E IL 60% HA CONDIVISO IMMAGINI DI COMPORTAMENTI AUTOLESIONISTI - LE PENE PER CHI ISTIGA ALLA VIOLENZA E PER CHI DIFFONDE QUESTI CONTENUTI SONO...

SFIDA SOCIAL SDRAIARSI IN MEZZO AL TRAFFICO

Val.Err. per "il Messaggero"

 

Adesso la parola passerà alla Camera, ma intanto l'aula di palazzo Madama ha approvato all'unanimità in prima lettura il disegno di legge che modifica il codice penale per i reati di istigazione alla violenza, all'autolesionismo e al suicidio. I voti favorevoli sono stati 205, nessun contrario e soltanto due astenuti. 

 

SFIDA SOCIAL SDRAIARSI IN MEZZO AL TRAFFICO

Il testo, che vede tra i primi firmatari il senatore della Lega Simone Pillon da, punta a introdurre sanzioni più pesanti per coloro che diffondano sulle piattaforme online, come ad esempio Tik Tok, qualsiasi contenuto pericoloso per un minore. Per chi istiga all'autolesionismo o ad un atto di violenza, la pena sarebbe da 1 a 5 anni, fino a 12 anni se l'atto si verifica.

 

 Se, invece, una persona diffonde o agevola la diffusione di uno di questi contenuti, la pena prevista è da uno a cinque anni di reclusione. Ma le verifiche e le sanzioni, sembra chiaro sarebbero difficilmente applicabili. 

 

SFIDA SOCIAL SDRAIARSI IN MEZZO AL TRAFFICO

GLI OBBLIGHI 

Il testo prevede una duplice tutela nei confronti dei minori che subiscono l'istigazione alla violenza o all'autolesionismo. I social network, saranno obbligati a oscurare, rimuovere o bloccare le immagini e i video che coinvolgono bambini e ragazzi minorenni, sui quali sia stata compiuta un'istigazione a commettere atti di violenza o autolesionismo. 

 

Se non lo faranno entro 48 ore, potranno essere costretti a intervenire da un provvedimento del Garante della Privacy. E anche le piattaforme sarebbero ritenute corresponsabili se ci fossero conseguenze. 

 

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I DATI 

A illustrare le cifre, nella sua dichiarazione di voto, è stata la senatrice M5S Elvira Lucia Evangelista, vice presidente della commissione Giustizia: «I dati forniti dagli auditi in commissione Giustizia sull'istigazione all'autolesionismo sono allarmanti. Un giovane su quattro, con età compresa tra gli 11 e i 14 anni ha affermato di aver visto intenzionalmente in rete immagini di altri ragazzi che si autoinfliggono ferite ed il 60% ha dichiarato di aver condiviso immagini di comportamenti autolesionistici sui social network. 

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Su circa 8000 adolescenti, nella fascia di età che va dagli 11 ai 13 anni, i comportamenti autolesionistici sono stimati al 18%. Il dato ancor più sconcertante è che il 96% dei genitori è all'oscuro del problema. Mettere in atto comportamenti autolesivi significa tramutare in sofferenza fisica una sofferenza emozionale che non si sa come altro gestire», ha spiegato la senatrice. 

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L'APPLICABILITÀ

 Il Ddl nasce con la speranza di poter bloccare le sfide, le challenge e i contenuti online, finiti negli ultimi mesi al centro di fatti di cronaca, anche se mai verificati dalle inchieste giudiziarie sul ferimento o addirittura sulla morte di alcuni bambini molto piccoli. Tuttavia le modifiche saranno di difficile applicazione, così come un controllo effettivo sui contenuti delle piattaforme, anche perché molte, anzi tutte, hanno sede all'estero.

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 Su Instagram, vengono pubblicate circa 3600 foto al secondo, mentre su Tik Tok, l'app controllata da una società cinese, vengono postati circa 236 video al minuto. I numeri, quindi che renderebbero impossibile una verifica di tutti i contenuti in via preventiva e immediata. 

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