
UNA SITUAZIONE POCO CHIARA - DURANTE L'ASSEMBLEA PER APPROVARE I CONTI DELLA SOCIETÀ "FENICE", POSSEDUTA PER IL 32,5% DA CHIARA FERRAGNI, IL SOCIO DI MINORANZA PASQUALE MORGESE (CHE HA IL 27,5% DELLA QUOTA TOTALE) È ANDATO ALL'ATTACCO: "IL BILANCIO NON RISULTA VERITIERO NÉ CORROBORATO DA UN’ADEGUATA DOCUMENTAZIONE" - IL VERBALE DELL’ASSEMBLEA IN CUI, DOPO DUE ORE, SONO STATI APPROVATI I CONTI IN ROSSO DEL 2023 (DOPO IL PANDORO-GATE LA SOCIETÀ HA PERSO 10 MILIONI). E' STATO VARATO UN AUMENTO DI CAPITALE DA 6,4 MILIONI, CON IL VIA LIBERA DI FERRAGNI E DI PAOLO BARLETTA (CHE POSSIEDE IL 40%), MA CON IL VOTO CONTRARIO DI MORGESE...
Estratto dell'articolo di Mario Gerevini e Daniela Polizzi per www.corriere.it
chiara ferragni Pasquale Morgese
«Il bilancio non risulta assolutamente veritiero». «Dichiarazioni strumentali e pretestuose». Il confronto è serrato, fin dall’inizio. Siamo nell’assemblea di Fenice, la società titolare dei marchi Chiara Ferragni. Ciò che segue è tratto dal verbale notarile ufficiale della riunione dei soci del 10 marzo, depositato una settimana dopo.
L’assemblea, fondamentale per dare una rotta futura al business crollato dopo il caso Balocco (2 milioni i ricavi 2024 contro 14 nel 2022), ha approvato i conti in rosso del 2023 e varato un aumento di capitale da 6,4 milioni, con il via libera di Ferragni (32,5% del capitale), di Paolo Barletta (40%) e con il voto contrario di Pasquale Morgese (27,5%).
L’imprenditrice è pronta a sottoscrivere anche tutto l’aumento di capitale nel caso ci fosse inoptato, andando eventualmente al controllo esclusivo.
CLAUDIO CALABI E L IMBARAZZO PER GLI OMISSIS NEL VERBALE DEL CDA DI FENICE SRL
Clima caldo, si sapeva, ma il puntuale resoconto del notaio ci mette proprio a bordo ring. Si parte, e subito l’amministratore unico di Fenice, Claudio Calabi, che presiede l’assemblea, mette in fila i numeri: «Il bilancio al 31 dicembre 2023 - dice - tiene conto di tutte le passività, potenziali ed effettive, sorte nel corso del 2024, alla luce dei principi di prudenza e completezza, nel rispetto dei principi contabili».
Prudenza è la parola più ricorrente nei suoi interventi. Eccessiva prudenza è l’accusa che gli viene rivolta dal socio Morgese. Morale: «Perdita di 6,9 milioni e patrimonio netto negativo di 2,9 milioni». Ma dalla situazione patrimoniale 1 gennaio - 31 dicembre 2024 risulta un’ulteriore perdita di 3,3 milioni e dunque all’ordine del giorno c’è l’aumento di capitale per garantire il proseguimento dell’attività.
chiara ferragni paolo barletta
A questo punto prende la parola l’avvocato Filippo Garbagnati, rappresentante dell’imprenditore pugliese Morgese insieme al commercialista Guido Zaffaroni, «contestando la carenza di documenti» e, in particolare, «l’assenza del bilancio della partecipata Fenice Retail» (negozi monomarca). Il notaio annota che Garbagnati «si riserva di esercitare i propri diritti anche in via giudiziale» e che chiede lo stop all’assemblea di approvazione del bilancio. Richiesta respinta al mittente da Calabi.
Federico Baccani, il commercialista che rappresenta Chiara Ferragni, sostiene che «i soci hanno un quadro informativo sufficiente». Ma la controllata Fenice Retail resta nel mirino: sono state fatte «svalutazioni molto rilevanti nel bilancio 2023 dei crediti della controllata» e allora - chiede il delegato di Morgese - «per quale motivo anche nel 2024 Fenice ha erogato ulteriore credito alla partecipata, credito poi nuovamente svalutato»? E perché nel budget 2025 di Fenice vi sono «costi di pertinenza della società partecipata» come ad esempio «il pagamento dei dipendenti di quest’ultima»? [...]
chiara ferragni alla sfilata di stella mccartney a parigi
Calabi - verbalizza il notaio - «sottolinea che a partire dall’1 novembre 2024, data in cui ha assunto la carica di amministratore unico, ha operato con la doverosa massima prudenza nella valutazione di tutte le poste passive, sia attuali che potenziali, sia pure in un’ottica di continuità aziendale». Ma Fenice Retail è a fine corsa. «Si è cercato di trovare la soluzione migliore - dice sempre Calabi - per traghettarla verso una liquidazione in bonis, lavorando con massima attenzione e prudenza». Particolare non trascurabile: l’amministratore unico di Fenice Retail è tuttora Chiara Ferragni. [...]
Dopodiché i rappresentanti di Morgese riprendono a “martellare” esprimendo una serie di dubbi e formulando richieste sull’importo dei fondi rischi, sulle spese legali, sulle operazioni realizzate con parti correlate, sull’eccesso di prudenza nel predisporre il bilancio che «non risulta assolutamente veritiero né corroborato da un’adeguata documentazione e manifesta un fabbisogno sensibilmente superiore rispetto alle effettive necessità della società», ciò anche «al fine di coprire l’operato del precedente organo amministrativo», ovvero Chiara Ferragni e Paolo Barletta che hanno gestito l’azienda fino a novembre 2024, quando ha preso il timone, con l’ok di tutti i soci, Claudio Calabi.
chiara ferragni alla sfilata di dsquared2 8
Ed è l’amministratore unico a farsi carico delle risposte a Morgese dopo due ore di assemblea. Calabi «dichiara - si legge nel verbale - che alla data di assunzione del suo incarico ha sempre operato esclusivamente nell’interesse della società a tutela dei soci e dei creditori» ispirandosi alla «massima diligenza, massima buona fede, principio di correttezza e rispetto dei principi contabili». Il manager «segnala che alcuni soci (Morgese, ndr) hanno posto in essere attività di controllo molto invasive» potendo così «avere totale contezza dell’andamento della gestione e della consistenza patrimoniale».
chiara ferragni
fedez ferragni
chiara ferragni