“SIAMO STATI DEI CRETINI MA IL RAZZISMO NON C' ENTRA NULLA” - PARLA IL RAGAZZO CHE GUIDAVA L' AUTO DA CUI È PARTITO IL LANCIO DI UOVA CONTRO DAISY, LA GIOVANE ATLETA NERA: " ALTRE VOLTE L'AVEVAMO FATTO, SOLO PER DIVERTIRCI. SONO UN BRAVO RAGAZZO CHE HA FATTO UNA STRON*ATA. NON VOLEVO FARLE DEL MALE. SE SOLO AVESSI CAPITO CHE ERA RIMASTA FERITA MI SAREI FERMATO A SOCCORRERLA"
Massimiliano Peggio per la Stampa
«Perché abbiamo lanciato le uova? Non sapevano cosa fare.
L' abbiamo sentito dire in giro e lo abbiamo fatto anche noi.
Comunque lo giuro il razzismo non c' entra nulla. Adesso vorrei solo chiedere scusa a Daisy». Un metro e novanta.
Un ragazzone che ama fare sport ed è capace di stare dietro i fornelli per 18 ore filate.
Occhiali, e sorriso simpatico.
«Piacere, sono Federico».
Ti sei reso conto di aver fatto una sciocchezza gigantesca?
«Sì, sì ce ne siamo resi conto, lo abbiamo detto anche ai carabinieri».
Quando avete capito di averla combinata grossa, ferendo Daisy?
«Ci siamo resi conto di tutto solo il giorno dopo, quando abbiamo sentito la notizia mentre eravamo sul treno.
Abbiamo visto Facebook, Instagram. Altre volte avevamo lanciato le uova, solo per divertirci. Per sporcare i vestiti.
Ma non era mai successo nulla. Non pensavo che andasse così. Ai mie genitori non ho detto niente. Anche perché ero già al mare».
Tu che cosa hai fatto?
«Io guidavo. Gli altri due erano dietro. Non ho visto chi ha lanciato».
Dopo aver visto i giornali, le tivù e commenti su Facebook che avete pensato di fare?
«Abbiamo parlato subito di andare dai carabinieri, dall' avvocato. Come abbiamo visto la prima pagina della Stampa, abbiamo subito pensato di costituirci. Uno di noi è stato male e siamo tornati a Torino».
Le uova dove le prendete?
Quella sera siete già usciti di casa con la scorta?
«Dipende. Una volta le abbiamo comprate. Quella sera le avevamo dietro».
Ma perché non hai avuto il coraggio di dire a tuo papà che cosa avevi combinato?
«Eh non ho avuto il tempo.
Sono tornato dal mare mercoledì sera, sono andato a dormire e quando mi sono svegliato sono arrivati i carabinieri».
Dopo aver lanciato l' uovo contro Daisy che cosa avete fatto?
«Il secondo lancio».
Come ti racconteresti?
«Sono un bravo ragazzo che ha fatto una stronzata. Non volevo farle del male. Se solo avessi capito che era rimasta ferita mi sarei fermato a soccorrerla».
Ti sei reso conto di quanti ingredienti ci sono in questa vicenda? Gli effetti sul piano nazionale? Daisy è una ragazza di colore, giovane attivista del Pd, tuo padre è del Pd, lei rischia di saltare le gare di Berlino?
«Sì me ne sono reso conto. Sono stato un cretino. Siamo stati dei cretini. Vorrei tanto chiederle scusa. Mi dispiace davvero se non potrà gareggiare a Berlino».
Senza contare le accusa di razzismo.
«No quello no. Non sono un razzista. L' abbiamo scelta a caso. Perché da quelle parti abita Fabio, il mio miglior amico. La storia inizialmente è stata venduta come un gesto di razzismo. Ma davvero non c' entra».
Con le uova si fa altro, come cuoco dovresti saperlo....
Daisy Osakue Daisy Osakue Daisy Osakue Daisy Osakue
«Lo so, lo so. Me l' hanno detto anche i miei. Io sono uno che lavora duro. Ho capito la lezione».