ALDO SPINELLI RESTA AGLI ARRESTI – IL GIP HA RESPINTO LA RICHIESTA DI REVOCA DEI DOMICILIARI PRESENTATA DALL'IMPRENDITORE – QUELLA FRASE DI "SCIO’ ALDO" A GIOVANNI TOTI CHE HA FATTO DRIZZARE LE ANTENNE AGLI INQUIRENTI: “QUELLO UFFICIALE È IL DUE PER MILLE… TUTTO IL RESTO DOPO”. A COSA SI RIFERISCE? – PER IL CASO DELLA FRASE DI SPINELLI JR NELL'INTERROGATORIO SUI FINANZIAMENTI “ILLECITI” O “LECITI” SI TERRÀ UN CONFRONTO ALL'AMERICANA CON IL PM – OGGI L'INTERROGATORIO DELL'EX PRESIDENTE DEL PORTO, PAOLO EMILIO SIGNORINI
1 - DA GIP NO A REVOCA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI PER SPINELLI
(ANSA) - No alla revoca degli arresti domiciliari per Aldo Spinelli, l'imprenditore portuale indagato per corruzione nell'inchiesta che ha terremotato la Regione Liguria e portato ai domiciliari anche il presidente Giovanni Toti. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni che ha respinto l'istanza presentata dai legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza. Per il giudice, Spinelli potrebbe "acquisire nuovi incarichi e cariche all'interno della predetta società" o avere la "possibilità, tutt'altro che astratta, che continui perseguire interessi imprenditoriali, curando, dirigendo e gestendo le pratiche societarie".
2 - «FINANZIAMENTI ILLECITI». «NO, LECITI» AUDIO CONTESTATO, SPINELLI JR IN AULA
Andrea Pasqualetto e Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
«Finanziamenti leciti» o «finanziamenti illeciti»? Cos’ha davvero dichiarato Roberto Spinelli, indagato per corruzione con il padre Aldo nell’inchiesta per tangenti in Liguria? Il dubbio è venuto per il fatto che nella trascrizione letterale dell’interrogatorio di Spinelli jr davanti alla gip di Genova è riportato, testuale: «Toti ci chiedeva finanziamenti illeciti», riferendosi ai versamenti del padre alla lista Toti. Una frase secca ed esplosiva come la dinamite, soprattutto in un processo per corruzione dove l’indagato eccellente, il governatore Toti, respinge ogni accusa.
PAGO - ALDO SPINELLI MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
«Contesto di aver detto illeciti. Ricordo con assoluta certezza di aver pronunciato le parole “finanziamenti leciti”», si era affrettato a precisare Spinelli non appena letto il testo integrale dell’interrogatorio. È evidente che dire leciti o illeciti fa tutta la differenza del mondo in un procedimento del genere. […]
Comunque sia, ne è nato un caso, con tanto di richiesta di perizia da parte del pm alla giudice Paola Faggioni che ha deciso di risolvere la questione fissando per oggi un’udienza di comparizione nel contraddittorio delle parti. Di qua l’accusa, con il pm Luca Monteverde che propende per «finanziamenti illeciti», di là la difesa, con Roberto Spinelli e l’avvocato Sandro Vaccaro, suo difensore, a sostenere i «finanziamenti leciti». Una sorta di confronto all’americana.
Domanda: il traduttore è stato convocato? No, non può esserlo. Perché non si tratta di un trascrittore in carne e ossa che si è messo all’ascolto, ma di una macchina, un software che traduce in automatico le audizioni.
«È proprio questo l’inghippo. Se le parole non vengono scandite bene il rischio è che ne esca una traduzione sbagliata», dice Vaccaro che considera l’udienza del tutto inutile: «Una perdita di tempo, anche perché dalla registrazione si capisce perfettamente che Spinelli dice leciti. In ogni caso al dibattimento non potrebbe mai reggere una prova del genere, dal momento che il mio cliente si è premurato di segnalare da subito l’errore». […]
[…] I sospetti della Procura emergono chiaramente dall’interrogatorio di Toti, quando il pm gli ricorda una conversazione intercettata nella quale Spinelli, il giorno prima della delibera, dice al Presidente: «Quello ufficiale è il due per mille… tutto il resto dopo». Cosa intendeva dire Spinelli con quel «resto»?, chiede il pm. «Faceva sicuramente riferimento al finanziamento. Il dopo significa un ulteriore finanziamento», risponde Toti. Nella stessa intercettazione, alla fine Toti aggiunge: «Festeggiamo le rinfuse a Montecarlo».
Insomma, gli inquirenti ci vedono qualcosa che potrebbe andare oltre il lecito. E siccome l’interpretazione dell’ audio di Spinelli jr di cui si discute è centrata proprio su questo, gli inquirenti intendono quantomeno fugare ogni dubbio. La parola passa al giudice.
3 – TANGENTI IN LIGURIA, TOCCA A SIGNORINI "PRONTO A CHIARIRE LA MIA POSIZIONE"
Estratto dell’articolo di Tommaso Fregatti per “la Stampa”
«Voglio chiarire la mia posizione e rispondere alle domande dei magistrati». Oggi parla Paolo Emilio Signorini, già presidente del porto di Genova e poi ad di Iren. Nei prossimi giorni saranno sentiti come testimoni, con ogni probabilità, il sindaco Marco Bucci e l'armatore e patron di Msc Gianluigi Aponte. E già domani il pool investigativo con in testa il procuratore capo Nicola Piacente andrà a Roma per essere ascoltato dalla commissione Antimafia in una riunione riservata e chiusa al pubblico.
[...] Signorini è atteso in procura alle 13.30. "Pes", come lo chiamano gli amici, si trova dal 7 maggio nella casa circondariale di Marassi con l'accusa di corruzione e ha chiesto di essere sentito dai magistrati. Signorini è assistito da Enrico Scopesi mentre la collega Grazia Volo ha scelto di dismettere il mandato. L'ex presidente del porto, ora sospeso nell'incarico di ad di Iren, ha annunciato tramite il suo legale di «voler chiarire la sua posizione».
[...]
Terminato l'interrogatorio, i pm partiranno per Roma, dove saranno ascoltati dalla commissione Antimafia. Nell'inchiesta per corruzione, infatti, un capitolo importante lo ricopre il filone sul voto di scambio. Toti e Cozzani avrebbero promesso favori e piaceri in cambio di pacchetti di voto per i candidati del movimento totiano. Ma non solo. Tra le persone incontrate dal suo stretto collaboratore ci sarebbero soggetti vicini anche alla criminalità organizzata, mafia e 'ndrangheta in particolare.
Prima di partire per Roma i pm dovrebbero calendarizzare gli interrogatori di Marco Bucci e Gianluigi Aponte. Entrambi non indagati, saranno sentiti come testimoni. Il sindaco dovrà rispondere delle presunte pressioni fatte al membro del board del porto, Giorgio Carozzi, per cambiare la votazione sulla proroga del Terminal Rinfuse e consegnarla a Spinelli, e sarà sentito anche sui finanziamenti illeciti che Esselunga avrebbe pagato tramite l'editore Maurizio Rossi, proprietario dell'emittente Primocanale, per agevolare la Lista Toti che appoggiava quella del sindaco nel 2022. Aponte, invece, è stato tirato in ballo da Spinelli durante l'interrogatorio di garanzia del 13 maggio: «Fu Aponte a risolvere tutte le pratiche in autorità portuale».
MARCO BUCCI - ALDO SPINELLI - GIANLUIGI APONTE - GIOVANNI TOTI E IO PAGO - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAPAOLO EMILIO SIGNORINI - GIOVANNI TOTItoti sullo yacht di aldo spinelli