scuola mascherina

TAMPONI, GREEN PASS E MASCHERINE: LE LINEE GUIDA DELL’ISS PER IL RITORNO IN CLASSE - LE MASCHERINE SARANNO OBBLIGATORIE DAI 6 ANNI IN SU. DOVE C’È IL DISTANZIAMENTO E IN CLASSI DOVE GLI STUDENTI ABBIANO TUTTI COMPLETATO IL CICLO VACCINALE SI PUÒ DEROGARE ALL’USO DELLA MASCHERINA, CHE SI PUÒ TOGLIERE ANCHE IN MENSA E ALLE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA – LA DAD RESTA, MA NON SI ATTIVA AUTOMATICAMENTE CON IL CAMBIO DI COLORE. OGNI QUINDICI GIORNI SI FARANNO TAMPONI NELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE…

Gianni Fregonara per "www.corriere.it"

 

SCUOLA MASCHERINA

Tamponi per lo screening degli alunni delle scuole elementari e medie e nuove disposizioni per l’uso delle mascherine a scuola. Oltre al green pass per gli insegnanti e il personale scolastico, sono queste le novità per gli studenti, contenute nelle «indicazioni strategiche ad interim» per il controllo del Covid in ambito scolastico, il documento che l’Istituto superiore di Sanità ha limato ieri pomeriggio insieme alle Regioni, ultimo tassello prima dell’inizio della scuola.

 

Le regole

GREEN PASS SCUOLA

La questione più delicata è stata quella delle mascherine: è obbligatorio indossarle a scuola dai 6 anni all’università. Sempre. È raccomandata «fortemente» la mascherina di tipo chirurgico in ogni situazione, si legge nel documento, ma è indispensabile solo «laddove non sia possibile il distanziamento di almeno un metro». Dunque, dove tutte le misure di prevenzione a partire dalla distanza sono rispettate, le scuole potrebbero decidere anche, in situazioni eccezionali, cioè per i bambini più piccoli, l’uso delle mascherine di comunità in stoffa.

 

MASCHERINE A SCUOLA 2

Stamattina, dopo il consiglio dei ministri sarà il premier Mario Draghi a prendere la parola sul piano complessivo per il ritorno in classe. Ritorno in classe - per dirla con le parole del direttore generale del ministero della Salute Giovanni Rezza - «che è permesso dal fatto che c’è un portafoglio di misure, dalla mascherina ai vaccini, al green pass che ci permette di minimizzare di molto il rischio del contagio, che tuttavia esiste»

 

Mascherine al banco

La questione delle mascherine - che all’inizio dello scorso anno scolastico, pur in piena pandemia non erano obbligatorie al banco per le scuole elementari, visto che a settembre il virus circolava poco - ha richiesto più di una precisazione e limatura al testo definitivo dell’Istituto superiore di Sanità.

 

SCUOLA MASCHERINA 2

Che ricorda tra l’altro come, per i più grandi, cioè gli ultra 12enni o addirittura nelle università , dove si rispetti il distanziamento, in posizione statica, cioè al banco, si possa anche derogare all’uso della mascherina se «le classi sono composte tutte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiamo un certificato di guarigione in corso di validità». La mascherina si può togliere poi, oltre che a mensa, una volta seduti e distanziati, anche per le lezioni di educazione fisica, dove è previsto anche all’aperto «l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno due metri».

 

La Dad

genitori figli scuola 7

L’Istituto di Sanità ricorda che le scuole secondarie e le università «devono essere in condizioni di implementare la didattica a distanza in base alle condizioni epidemiologiche». Didattica a distanza che può essere attivata «esclusivamente» in singole scuole o in specifiche aree territoriali con provvedimenti dei presidenti delle Regioni dei sindaci in zona arancione o rossa. Dunque, il passaggio di zona non implica automaticamente l’attivazione della Dad.

 

Tamponi salivari

tamponi scuola

Partirà da metà settembre anche la campagna di tamponi salivari a campione che interesserà ogni mese circa 110 mila studenti delle scuole elementari e medie che si trovano nelle cosiddette «scuole sentinella» individuate dalle Regioni. Brusaferro spiega nel documento perché si è scelto di non procedere con i tamponi a tappeto: si sarebbero dovuti fare oltre due milioni di tamponi al mese, «con il rischio di un elevato numero di falsi positivi e di elevati e non giustificate perdite di giorni di scuola».

scuola 1

 

Si è scelto quindi di intervenire in modo mirato: 55 mila studenti ogni quindici giorni, su base volontaria, a turno classe per classe nelle scuole identificate a livello provinciale. Per fare un esempio, nella provincia di Milano saranno coinvolti ogni 15 giorni 45oo bambini (per ottenere 2700 campioni) e a Roma 6200 (per ottenerne 3700).

 

scuola

I tempi

A metà settembre si parte con tamponi somministrati a scuola da personale sanitario (i genitori dovranno firmare il consenso informato per i propri figli, che è volontario e non obbligatorio). Il monitoraggio avrà «carattere di gradualità» con test molecolari su campione salivare come il «lollisponge e il salivette» che non richiedono particolari cure per la conservazione. Sarà la struttura del commissario Figliuolo a distribuire i dispositivi alle Regioni.

 

scuola

Dopo una fase di avviamento, da metà novembre o inizio dicembre i test verranno fatti a casa dai genitori: il test effettuato a digiuno appena svegli è più preciso. Saranno gli stessi genitori a portare il campione a scuola. Per ora, vista l’introduzione del green pass, non si faranno test ai docenti. Anche se per il personale fragile che è esentato dal vaccino, è in corso di definizione un protocollo per test antigenici periodici.

scuola 2scuola 3vaccini personale scolasticoMASCHERINE A SCUOLA 3MASCHERINE SCUOLA 4scuola 3

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA