NEL NOME DI D-IOR! - TESORO, BANKITALIA E PROCURA DI ROMA CONTRO LA SANTA SEDE: "LA VIGILANZA SULLO IOR E' POCO TRASPARENTE. IL CASO SCARANO È SOLO UN SEGNALE MA NON È IL GROSSO DEL PROBLEMA”
Francesco De Dominicis per "Libero"
Il passaggio di consegne tra gli sceriffi della banca vaticana sarà suggellato la prossima settimana. Un appuntamento, quello tra il cardinale Attilio Nicora e il suo successore alla presidenza dell'Aif, il vescovo Giorgio Corbellini, su cui si sta concentrando l'attenzione degli addetti ai lavori, dentro e fuori i Sacri palazzi.
Del resto, l'avvicendamento non è stato derubricato a ordinaria amministrazione. Anzi. Le dimissioni presentate da Nicora giovedì mattina - solo formalmente per ragioni anagrafiche e di salute - sarebbero l'ultimo atto della guerra interna alle finanze della Santa sede. Con l'Autorità di informazione finanziaria al centro degli intrighi e delle lotte di potere su scala globale.
Sulla sua parentesi alla guida dell'Aif, l'ex numero uno probabilmente non avrà molto da riferire, visto che non è mai stato messo in condizione di allungare lo sguardo a fondo né sullo Ior (Istituto per le opere di religione) né sull'Apsa (Amministrazione patrimonio Sede apostolica). La lotta al denaro sporco e al riciclaggio sono rimasti, di fatto, solo buoni propositi. I bastoni fra le ruote, riconducibili alle manovre della Segreteria di Stato, hanno funzionato. Tuttavia, un paio di questioni delicate, come riferiscono fonti ben informate, potrebbero occupare il summit tra il porporato e Corbellini.
La data dell'incontro non è ancora stata fissata: d'altra parte, il nuovo incarico di Corbellini è ad interim, ragion per cui non sarà presente quotidianamente negli uffici Aif. Nicora dovrebbe mettere sul tavolo anzitutto il dossier sui rapporti internazionali. E in particolare quelli con l'Italia. La relazione complicata tra la Santa sede e il nostro Paese, sul versante delle ispezioni incrociate nei conti correnti dello Ior, ha raggiunto il momento più critico a dicembre scorso.
A Roma si è svolta una riunione alla quale partecipavano, oltre a esponenti dell'Aif, rappresentanti del ministero dell'Economia e della Banca d'Italia oltre che dell'Uif, l'antiriciclaggio della Penisola. In questa circostanza Tesoro e Bankitalia hanno battuto i pugni sul tavolo e sollevato il «caso»: il livello di scambio di informazioni è «scarso», hanno rilevato le autorità italiane supportate anche dalle lamentele filtrate dalla Procura di Roma. Non a caso, tra i piemme della Capitale cresce il convincimento che il caso di monsignor Nunzio Scarano (ex capo contabile Apsa), recentemente arrestato, sia «solo un segnale, ma non il grosso» su cui indagare e fare pulizia. L'accusa dell'Italia, in buona sostanza, è di una «vigilanza poco trasparente» Oltretevere. Dove il tentativo di riforma di Papa Francesco non sembra tangibile sul fronte bancario.
L'altra faccenda che potrebbe trovare spazio nel faccia a faccia tra Nicora e Corbellini è la posizione del direttore Aif, lo svizzero René Brülhart. Che dentro le mura vaticane conta anche sull'appoggio degli «americani», ma comincia a trovare detrattori fra quanti puntano il dito contro il suo passato e i conflitti di interesse. Brülhart è stato capo della vigilanza nel Liechtenstein, cioè un ex paradiso fiscale, e questa «esperienza» nel suo curriculum viene talora interpretata come «un paradosso».
Peraltro, nel 2012, sarebbe stato proprio il principe del Liechtenstein, Alois Philipp Maria, a caldeggiare il suo nome con l'allora capo della Segreteria vaticana, il cardinale Tarcisio Bertone. Il quale con l'arrivo del James Bond elvetico sfilò di fatto l'antiriciclaggio a Nicora e all'ex direttore Aif, Francesco De Pasquale.
Quanto ai presunti conflitti di interesse, spiegano, Brülhart continua a svolgere il ruolo di consulente della Segreteria di Stato, organismo dal quale, in teoria, dovrebbe essere «distante» proprio per operare al meglio come 007 dello Ior. Ma il direttore Aif colleziona incarichi anche lontano dalle mura vaticane. Brülhart è titolare e managing director di un paio di boutique finanziarie a Zurigo: la Rnb e la Td International, che ha il quartier generale a Washington e due soci in contatto con l'intelligence Usa.
CARDINALE NICORA jpegIl torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovrene brulhart PROCURA DI ROMA - PIAZZALE CLODIOBERGOGLIO AL PRESEPE VIVENTE