TREMA IL COMUNE DI ROMA: OGGI I PM INTERROGHERANNO RAFFAELE MARRA E SERGIO SCARPELLINI - LE INFORMATIVE DEI CARABINIERI SULL’IMMOBILIARISTA SONO ZEPPE DI OMISSIS, SEGNO CHE LA PROCURA HA IMBOCCATO UN FILONE CHE PORTERÀ MOLTE SORPRESE
Francesco Grignetti per “la Stampa”
Occhi puntati sul carcere di Regina Coeli. I magistrati romani oggi interrogano Raffaele Marra, il Rasputin de' Noantri, l'uomo che si definiva «lo spermatozoo che ha fecondato l'uovo dei 5 Stelle». Marra è stato scaricato dalla sindaca Virginia Raggi e dalla sua cella fa sapere che risponderà «ad alcune domande». Considerando la fama di uomo vendicativo, qualcuno deve tremare. Una sola parola di Marra potrebbe inguaiare definitivamente Raggi, già oggetto di un esposto di Fratelli d'Italia.
Il nuovo anno potrebbe essere molto doloroso per la prima cittadina di Roma. Marra è a conoscenza di tutti i segreti del Campidoglio. L'ex capo di gabinetto, Carla Romana Raineri, ne parlava così in un esposto di fine settembre: «Aveva la qualifica di vicecapo di gabinetto e nei 45 giorni di mia permanenza non ho mai avuto il piacere di condividere con lui alcuna decisione. Riferiva direttamente alla sindaca».
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA
Quella volta che la Raineri provò a far cacciare Marra, «la Raggi rimase più che contrariata. Ricordo ancora il suo sguardo pieno di odio». Ecco, questi è Marra. Secondo l'ex capo dell'Avvocatura comunale, Rodolfo Murra, a proposito dei grillini diceva spesso: «So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo, non so che cosa succede».
Guai però a sottovalutare anche il secondo interrogatorio di giornata, quello all' immobiliarista Sergio Scarpellini, sodale di Marra. Un imprenditore dalle mille relazioni. Le informative dei carabinieri che lo riguardano sono zeppe di omissis, segno che la procura ha imboccato un filone che porterà molte sorprese.
Per il momento sono segreti i nomi di tanti suoi interlocutori. Ed è da capire il ruolo di quel malavitoso, già membro della Banda della Magliana, Manlio Vitale, che a cadenza settimanale si metteva la cravatta e raggiungeva il suo studio. Prima di salire, gli faceva uno squillo da una cabina in strada e poi, quando andava via, si portava 5000 euro nella borsa. S' ipotizza un' estorsione.
Ma qualcuno vorrebbe capire meglio perché Vitale contattasse tanti parlamentari. Scarpellini è un altro che se decidesse di parlare potrebbe rovinare molte carriere. Intratteneva feconde relazioni sia con la sinistra, sia con la destra. Il 29 aprile 2016 trilla il telefono e c' è all' altro capo il chirurgo estetico Giancarlo Spallone, figlio del famoso Mario, che fu il medico di Togliatti. Giancarlo Spallone, che fu coinvolto in una inchiesta sugli aborti clandestini a Villa Gina, gli chiede un appuntamento, ma è totalmente evasivo sull' affare. «Non se ne esclude la natura illecita», commentano i carabinieri.
Il giorno dopo, al telefono ci sono invece il segretario amministrativo di Fratelli d' Italia, l' ex parlamentare Marco Marsilio, e Antonio Paone, direttore della Asl Roma-B. Si parla di un palazzo di 11 piani sulla Cristoforo Colombo, in largo Loria, che appartiene all' istituto di previdenza dei giornalisti. Nel 2006 l' Inpgi lo affittò a Scarpellini per 2,1 milioni di euro, e quello subito dopo lo subaffittò al Campidoglio a 9,5 milioni di euro. La pacchia è andata avanti per sette anni, fino al 2013.
Ora l' immobile è sfitto. Paone dice dei colleghi della Asl Roma 2: «Stanno cercando una sede». Scarpellini intuisce il business e s' infervora: «E diamogli questa... Facciamoci un incontro...Dai, muoviti... Dai, dai...». Paone: «Io l' ho vista». Scarpellini: «È perfetta... Vediamo come ci possiamo muovere... Io quella l' ho rigirata all' Inpgi, però posso fare qualche cosa».