UN DRONE CI SALVERÀ – IN TRENTINO UNA TURISTA È STATA RITROVATA TRA LE ROCCE DELLE DOLOMITI DI BRENTA – A INDIVIDUARLA È STATO UN DRONE SPECIALE A INFRAROSSI, CHE VEDE AL BUIO E SENTE IL CALORE DEI CORPI – COSTA 50 MILA EURO MA SI SPINGE DOVE NON POTRÀ MAI ARRIVARE UN EQUIPAGGIO UMANO – VIDEO
VIDEO! SOLA E TERRORIZZATA NEL BOSCO: SALVATA GRAZIE AL DRONE. IL CALORE CORPOREO L'HA RESA VISIBILE
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Estratto dell’articolo di Andrea Selva per “la Repubblica”
Una macchia chiara tra le rocce delle Dolomiti di Brenta, in Trentino. Erano le tre dell' altra notte - cielo coperto e buio pesto - quando un vigile del fuoco ha segnalato la presenza di un corpo umano immobile a terra: una donna di 30 anni distesa dietro un masso.
La giovane, di nazionalità ceca, si era allontanata da sola dopo un litigio con il fidanzato e aveva fatto perdere le sue tracce, finché decine di uomini del soccorso alpino e squadre di ricerca con i cani sono usciti a cercarla.
Le ricerche sono andate avanti per ore, ma è stato un drone a individuarla dall' alto, grazie a un " occhio" a infrarossi che vede anche al buio e oltre la nebbia. (…)
È la nuova frontiera del soccorso alpino in montagna o comunque su terreni pericolosi o inaccessibili: sarà un drone a trovarci, anche di notte o con il maltempo.
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Da tempo i droni vengono utilizzati in operazioni di protezione civile, ma finora l' attività principale era sorvegliare dall' alto incendi e frane. Ora la tecnologia è pronta per una svolta.
L' altra sera in valle di Tovel c' era il comandante dei volontari Raffaele Miclet: « È una cosa nuova, eravamo tutti un po' scettici, ma quando abbiamo visto i tecnici in azione abbiamo capito che siamo di fronte a una rivoluzione ».
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Il segreto è un "occhio" a infrarossi che vede anche di notte ed evidenzia la presenza di fonti di calore: animali, ma anche corpi umani, come è avvenuto l' altra sera. Un drone da ricerca ( modificato) può costare 40- 50 mila euro e può spingersi nella nebbia, anche vicino ai cavi di una funivia, dove non potrebbe mai arrivare un equipaggio umano.
L' autonomia di volo (35 minuti) non è un grosso problema, perché basta cambiare la batteria per riprendere la missione alla velocità di oltre 100 chilometri orari, fino 4- 5 chilometri di distanza dal pilota.
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Ci sono situazioni ( ad esempio le valanghe e i terremoti) in cui l' incredibile fiuto dei cani resta indispensabile. L' altra sera i cani da ricerca sono stati battuti sul tempo dalle nuove tecnologie, ma deve ancora arrivare il drone che li manderà in pensione.