memoria nomi

RICORDATI DI ME – A CHI NON È CAPITATO DI DIMENTICARSI IL NOME DI UNA PERSONA APPENA CONOSCIUTA? FINALMENTE I RICERCATORI HANNO SCOPERTO PERCHÉ SUCCEDE – CI SONO DUE SPIEGAZIONI E ALCUNI ACCORGIMENTI PER EVITARE DI FARE FIGURACCE: PER ESEMPIO SFORZARCI DI…

Filippo Piva per www.gqitalia.it

 

memoria

Succede quasi sempre così. Incontriamo qualcuno, ci presentiamo, una veloce stretta di mano e dopo pochi secondi il suo nome è già andato. Perso, smarrito, caduto nel buco nero della nostra memoria da criceti.

 

Dimenticare il nome di una persona che abbiamo appena conosciuto è quanto di più facile possa accadere nella vita di tutti i giorni. Già, lo sappiamo bene, ma la domanda è: perché? A spiegarlo è il dottor Charan Ranganath, direttore del Memory and Plasticity Program presso l’Università della California di Davis, interpellato dal Time. E la risposta è duplice: o quella persona non ci interessa, o stiamo sopravvalutando le nostre facoltà mnemoniche.

 

MEMORIA

Per quanto riguarda il primo punto, sembra tutto molto facile da intuire. Se non siamo interessati a ricordare il nome di chi si sta presentando, il nostro cervello non si attiverà per fissarlo. Quindi probabilmente ci troveremo a sorridere e a defilarci dopo qualche minuto di conversazione.

Si chiamava Anna? Si chiamava Paolo? Poco importa.

 

Il secondo caso, invece, è frutto di un eccesso di autostima verso le proprie abilità. Ricordarsi un nome, soprattutto quando è semplice, richiede alla mente un certo sforzo, che tutti quanti tendiamo a sottovalutare.

 

PROBLEMI ALLA MEMORIA

Il risultato, in questo caso, è la scenetta imbarazzante in cui a un certo punto – nel bel mezzo della conversazione – realizziamo di essere più smemorati del previsto e cerchiamo qualche modo subdolo per obbligare il nostro interlocutore/la nostra interlocutrice a ripetere il suo nome.

 

Il classico amico nei paraggi convocato al grido di “Ehi, vorrei presentarti una persona speciale” ne è un classico esempio.

 

Ma tranquilli, si tratta comunque di un errore poco grave, dovuto soprattutto al fatto che preferiamo solitamente dedicare i nostri sforzi mentali a fare una buona impressione e a ingaggiare una conversazione intelligente.

 

disturbi di memoria

Qualche piccolo accorgimento, però, potrebbe aiutarci. Secondo il Dottor Ranganath, per esempio, dovremmo sforzarci di trovare qualche collegamento diretto tra il nome della persona con cui stiamo parlando e ciò che ci sta dicendo: articolando mentalmente Laura la Pasticcera, Francesco il Bagnino o Letizia l’appassionata di Zumba riusciremo più facilmente a immagazzinare l’informazione.

 

MENOPAUSA E I PROBLEMI ALLA MEMORIA

O, in alternativa, interrogarci – sempre mentalmente – a intervalli regolari durante la conversazione: sfidandoci ogni manciata di minuti con un “Come si chiama questa ragazza? Eleonora” o qualcosa di simile, dovremmo a poco a poco fissare quel nome. Obiettivo: evitare di salvare in rubrica un numero di telefono sotto l’imbarazzante nome di “Bionda festa al parco”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...