CHI VIGILA SUL VIGILE? – IL CAPO DEI VIGILI DI SIRMIONE È STATO DENUNCIATO PER STALKING DALL’EX COMPAGNA CHE HA RICEVUTO 592 FRA MESSAGGI E TELEFONATE IN UN MESE: “ALLORA IO TI SPARO, POI MI SPARO IO. ENTRO DOMENICA LA STORIA DEV'ESSERE FINITA” – IL CULMINE QUANDO, DOPO L’SMS MINATORIO, SI È PRESENTATO A CASA DELLA CON LA PISTOLA CARICATA CON DUE PROIETTILI. UN PIANO ANDATO IN FUMO PER...
A. P. per il “Corriere della Sera”
Proprio lui, no. Che lo stalker sia il comandante della polizia locale è quantomeno desolante. Soprattutto se i fatti stanno come scrive il pm di Brescia: «La minacciava, la molestava, la assillava metteva di nascosto un registratore sul frigorifero procurandosi notizie sulla sua vita privata». Un tormento quotidiano: 592 fra messaggi e telefonate in un mese, soprattutto messaggi. Fino all'episodio culmine del primo maggio scorso.
Il comandante in questione, cinquantenne capo dei vigili di Sirmione sul lago di Garda, si presenta dall'ex fidanzata e convivente dopo averle inviato la notte prima un messaggio non proprio conciliante: «Allora io ti sparo, allora mi sparo io, entro domenica la storia dev' essere finita». E dopo aver mandato un whatsapp dello stesso tenore anche alla moglie, dalla quale si era separato per iniziare la nuova relazione riuscendo a mantenere comunque un buon rapporto: «Ho deciso di farla finita, prendi i soldi dal mio conto corrente, non farli prendere a lei, scusami per il dolore che ti ho causato, ho sbagliato, prenditi cura di nostro figlio».
Il giorno dopo, dunque, era dall'ex compagna, nella casa dove ha abitato pure lui fino a qualche mese prima: «Con una pistola caricata con due proiettili e il chiaro intento omicidiario-suicidiario, non riuscendo nel piano grazie alla presenza della figlia della donna e dei vicini», scrive il pm Alessio Bernardi che ha così chiuso le indagini per stalking contro di lui, dopo aver chiesto e ottenuto dal giudice il divieto di avvicinamento alla donna.
Dunque, se davvero è andata così, una tragedia scampata. La chiarezza dell'intento, secondo l'accusa, è dovuta anche ad un altro elemento: i carabinieri, quando hanno sequestrato l'arma all'indagato, hanno trovato effettivamente due colpi nel caricatore. «Non è vero che avevo la pistola con me - si è difeso lui davanti al magistrato accompagnato dall'avvocato Luca Broli -. Dentro l'astuccio non c'era l'arma ma una collanina che volevo regalarle».
E quei due colpi trovati nel caricatore? «Non saprei, può essere che non l'ho scaricato l'ultima volta che sono andato al poligono». Il registratore sul frigorifero? «Quella è anche casa mia, l'abbiamo comprata insieme, quando litigavamo schiacciavo rec ». Nel frattempo il comandante è stato sospeso dalle funzioni. Mentre l'ex compagna, che faceva la segretaria comunale a Sirmione, si è trasferita in Liguria.
«Costretta dalla condotta dell'uomo», aggiunge il pm. «Il mio cliente era esasperato perché aveva lasciato la moglie investendo tutto su di lei - precisa Broli -. Quanto alla raffica di messaggi va detto che non erano conversazioni a senso unico». Rimane il fatto che la donna voleva chiudere la relazione e lui non lo accettava. Storia triste di un comandante finito nel buco nero dell'ossessione.
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