“DE LUCA? NESSUNO E’ ETERNO” – SCHLEIN ARCHIVIA IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA (CHE NON MOLLA SUL TERZO MANDATO) E PENSA A ROBERTO FICO COME CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA. MA L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA PER LE REGOLE DI M5S È FUORI PERCHÉ HA GIÀ DUE MANDATI ALLE SPALLE: “ORA NON POSSO CANDIDARMI, MA SE LE COSE CAMBIERANNO, VEDREMO” – IL RICHIAMO ALL’UNITA’ DEL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, FAVORITISSIMO PER LA PRESIDENZA DELL’ANCI, NONOSTANTE L’ALTOLÀ DI BEPPE SALA…
Wanda Marra per il Fatto Quotidiano - Estratti
Il convitato di pietra non viene praticamente mai nominato. Perché l’iniziativa organizzata da Sandro Ruotolo, “Il Sud in Europa” a Napoli non è solo una manifestazione contro Vincenzo De Luca, ma anche il tentativo di dimostrare che il tempo del presidente della Campania è già finito. “Nessuno è eterno”, ha detto Elly Schlein giovedì sera a Piazza Pulita. E anche se l’interessato per tutta risposta venerdì sera si è paragonato a Aldo Moro (nessuno gli direbbe che “è indispensabile, eterno”, ha scandito), la posizione del Nazareno sembra definitiva, nella scelta di andare oltre, di non appoggiare la sua ricandidatura.
Anche a costo di perdere la Regione. Nelle parole di Ruotolo, quando afferma che l’“invitato di pietra” sono “le mafie e la corruzione, l’uso privato del potere” sembra proprio di scorgere in filigrana lo Sceriffo, soprattutto quando affonda: “Sono stanco di aspettare l’intervento della magistratura per scoprire il marcio, la corruzione, il rapporto con le mafie”.
È il Pd dopo De Luca quello che si riunisce al Palazzo Caracciolo di Napoli. Isaia Sales venerdì pomeriggio ha fornito dei dati eloquenti: negli ultimi dieci anni in Campania sono stati sciolti per infiltrazioni della camorra 21 consigli comunali di cui 10 di centrosinistra (4 con un sindaco dem). E ieri mattina sono intervenute le varie anime dem: da Stefano Graziano (preso di mira personalmente dal presidente) a Marco Sarracino, da Roberto Speranza a Teresa Armato, da Dario Nardella (in collegamento) a Toni Ricciardi. Non pervenuta la minoranza del partito, che però certo non si sbraccia a difenderlo. Il tentativo di disegnare la traiettoria del futuro si svolge attraverso due punte.
Roberto Fico, il primo a cui a Napoli si guarda come candidato del centrosinistra, che però per le regole di M5s è fuori perché ha già due mandati alle spalle: “Ora non posso candidarmi, ma se le cose cambieranno, vedremo”, dice. Sembra proprio una disponibilità di massima da uno che “non ha mai posto veti”.
E a Napoli, il campo largo (o “il campo santo” o “il campo morto”, come scherza la Armato, consigliera comunale) esiste, con i renziani in giunta. E, infatti, l’altra punta è il sindaco, Gaetano Manfredi, favoritissimo per la presidenza dell’Anci, nonostante l’altolà di Beppe Sala, che mentre tira in ballo il malgoverno della Campania, per esempio sulla sanità, fa un richiamo all’unità.
gaetano manfredi elly schlein giuseppe conte
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roberto fico a villa taverna per la festa dell indipendenza usa