“È TUTTO UNA PRESA IN GIRO” - CARLO CALENDA ESONDA: “ALLA ‘PARTITA DEL CUORE’ SCHLEIN SCHERZA CON LA RUSSA COME FOSSERO AMICONI DOPO CHE DA MESI IL PD GLI DÀ DEL FASCISTA. RENZI FA LA FOTO CON SCHLEIN DOPO AVER VOTATO LA RUSSA E ESSERSI DICHIARATO EREDE DI BERLUSCONI. È UNO SPETTACOLO, NON È POLITICA. LE IMMAGINI DI QUELLA PARTITA CI FANNO CAPIRE CHE GLI ALLARMI DEMOCRATICI, LE ACCUSE DI FASCISMO SONO FAVOLE CHE SERVONO A TENERE BUONI I CITTADINI. IL CONFLITTO PERENNE SERVE ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA PER MILITARIZZARE GLI ELETTORI SENZA DOVER PORTARE ALCUN RISULTATO. MA INTANTO HANNO ALLONTANATO UN ELETTORE SU DUE - IL CAMPO LARGO? NON C’È UN SINGOLO ARGOMENTO SU CUI SIANO D’ACCORDO, DALLA NATO ALL’UCRAINA, DAL LAVORO ALL’ENERGIA”
Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
CARLO CALENDA RISPONDE A MATTEO SALVINI SUI TAPPI CHE NON SI STACCANO
Carlo Calenda lei non si è unito alla compagnia del campo largo...
«L’unica compagnia a cui ha un senso unirsi è quella in cui ti dicono che cosa vogliono fare per l’Italia. Siccome in quella compagnia lì non c’è un singolo argomento su cui siano d’accordo, dalla Nato all’Ucraina, dal lavoro all’energia, a che cosa ci dovremmo unire? Che proposta è quella del campo largo per governare il Paese nella più difficile fase della storia dell’Occidente?».
Ma lei sul salario minimo era d’accordo.
«Certo e Renzi disse che si trattava di un provvedimento populista. La verità è che questo Paese ha disperato bisogno di un’agenda di governo seria e responsabile e non se ne scorge traccia. A destra come a sinistra».
Ora siete tutti uniti contro l’Autonomia differenziata.
«Sul “tutti contro” si troverà sempre un’amplissima convergenza; è sul cosa fare dopo che nascono i problemi. Oggi due terzi delle prestazioni sanitarie del Sud sono in ritardo. C’è l’Autonomia al Sud?».
No.
«Ecco, allora forse oltre a dire che si è contrari all’Autonomia devi dire come vuoi risolvere il problema del Sud. […] La verità è che è tutto una presa in giro».
elly sclhein matteo renzi giuseppe conte partita del cuore
Cioè?
«È come la Partita del Cuore. Schlein che scherza con La Russa come fossero amiconi dopo che da mesi il Pd gli dà del fascista. […] E ancora, Renzi che fa della foto con Schlein l’incipit di un cambio di posizione politica che l’ha portato dal far votare La Russa e al dichiararsi erede di Berlusconi a zompare a piè pari e senza condizioni nel campo largo. È uno spettacolo, non è più politica. Diciamo la verità, le immagini di quella partita dicono che “il Re è nudo”».
In che senso?
«Ci fanno capire che gli allarmi democratici, le accuse di fascismo e comunismo sono tutte favole che servono a tenere buoni i cittadini. La verità è che il conflitto perenne è uno spettacolo che serve alla destra e alla sinistra per militarizzare gli elettori senza dover portare alcun risultato. Ma intanto hanno allontanato un elettore su due. […]».
Una presa in giro, dice lei...
«Sì, e di questo passo l’Italia salta in aria. Eppure nulla sembra cambiare: le liste d’attesa sanitarie si allungano; i ragazzi scappano; il Sud è in dissesto ma noi continuiamo con lo stesso spettacolo, imperterriti».
maurizio landini (3) ricevimento quirinale 2 giugno 2024
Ma così non rischiate di restare soli?
«Intanto qualcuno dovrà pure avere l’onestà di dirle queste cose ai cittadini. […] Azione è nata sul presupposto che l’Italia non può continuare a perdere tempo dietro a questo teatrino che non produce nulla. Senza un centro repubblicano pragmatico e serio, questo Paese non regge. Metà della sinistra e due terzi della destra non hanno votato la Commissione europea. Ma come si fa a stare insieme in Italia e uno contro l’altro in Europa? Poi uno dice che non contiamo nulla».
landini sciopero piazza del popolo
Quindi niente campo largo.
«Sono dibattiti estivi e inutili. Esisterà un campo largo quando esisterà un programma […] La politica non è un gioco, è qualcosa che incide sulla vita delle persone. Dall’inizio dell’anno Stellantis ha tagliato di un ulteriore 25% la produzione in Italia. Ma di questo non parliamo. […]».
Perché Landini non ne ha parlato?
«Perché lui non fa il sindacalista, fa il politico. E detta l’agenda al Pd che infatti è quella della Cgil[…]».
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