pietro labriola tim

TIM! TIM! - IL FONDO AMERICANO CVC È INTERESSATO ALL’INTERA AREA BUSINESS DELL’AZIENDA DI TELECOMUNICAZIONI: IN CORSO UN ASSESSMENT SULLE ATTIVITÀ CHE RIMARRANNO IN SERVICECO DOPO LA SCISSIONE - SI TRATTA DI UN’INIZIATIVA CHE SI SOVRAPPONE ALL’OPA DI KKR, E CHE POTREBBE ACCELERARE LO SCORPORO PREVISTA DAL PIANO DELL’AD, PIETRO LABRIOLA. CHE NON HA FATTO IMPAZZIRE IL MERCATO (EUFEMISMO). OGGI È ARRIVATA L’ENNESIMA BORDATA: S&P HA TAGLIATO IL RATING A BB-

1 - TIM: S&P TAGLIA RATING, OUTLOOK NEGATIVE

cvc capital partners 1

(ANSA) - S&P declassa il rating di Tim a BB-' sulla debolezza dei conti, con un Ebitda (margine operativo lordo) sotto le stime, e le assegna un outlook negativo basandosi sulla previsione che il debito sull'Ebitda aumenterà di circa 5,3 volte nel 2022 e scenderà vicino a 5 volte nel 2023. L'agenzia precisa però di non aver ancora incorporato nelle sue previsioni l'offerta di KKR di acquisire Tim né il piano strategico di riorganizzazione autonoma preparato dall'ad Pietro Labriola.

PIETRO LABRIOLA

 

2 - TIM, CONTROPIEDE DEL FONDO CVC CHE PUNTA SULL'ATTIVITÀ BUSINESS

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

Cvc muove in contropiede su Tim e spariglia le carte fra il piano di Pietro Labriola di separazione fra ServiceCo e Netco e l'opa in fieri di Kkr che, entro fine settimana, deve rispondere alla lettera pervenuta dall'ex incumbent.

 

kkr

Cvc, fondo britannico molto attivo in Italia dove possiede il 52% della Recordati, secondo quanto ricostruito dal Messaggero, ha in corso un assessment su Tim, in particolare sulle attività destinate a rimanere in ServiceCo: in pratica l'intera area business.

 

vincent bollore

INCONTRO IN AGCOM

Interpellata, Tim non commenta. L'iniziativa di Cvc si sovrappone a quella di Kkr e potrebbe anche accelerare la riorganizzazione che Labriola, nel piano industriale dei primi di marzo - illustrato giorni fa al presidente di Agcom Giacomo Lasorella in un colloquio avuto assieme al capo del regolatorio Giovanni Moglia - ha indirizzato, con l'appoggio di Vivendi, verso un modello stand alone.

 

pietro labriola

Invece da un lato, su iniziativa degli indipendenti, il cda ha dovuto in qualche modo aprire uno spiraglio a Kkr, fattosi avanti il 19 novembre, chiedendogli di scoprire le carte del progetto a breve e adesso deve gestire l'avanzata di Cvc. Quest' ultimo da tempo studiava il dossier: in autunno era in predicato di fare una proposta in tandem con Kkr, salvo poi ripiegare su altre soluzioni che si sono concretizzate molto di recente.

henry kravis

 

Il fondo britannico che gestisce mezzi per circa 55 miliardi ha fatto un passo importante di cui sono a conoscenza Labriola e i due principali azionisti, Vivendi (23,9%) e Cdp (9,8%). Assistito da Claudio Campanile, ceo di Ar Kearney, multinazionale Usa di consulenza strategica, ha ottenuto di poter svolgere un assessment, che è una mini due diligence ristretta ai ricavi e costi, su un pezzo di Tim che, ad esito della separazione in due della rete, rimarrà nella parte dei servizi. In attesa che la riorganizzazione si compia, a Cvc interessa il business dei rapporti con le imprese, escluso il retail del traffico telefonico fisso e mobile.

cvc capital partners

Quindi l'investitore britannico sta valutando Noovle (Cloud), Telsy (cyber security) e Olivetti IoT che sviluppa soluzioni Internet of Things. Si tratta di un'area pari a circa un terzo dei ricavi attuali del gruppo telefonico, visto che due terzi è rappresentato dal retail.

 

LA SOCIETARIZZAZIONE

Allo stato è in corso una valutazione propedeutica evidentemente al passo successivo che è tutto da decidere, nel senso che Cvc dovrà valutare eventualmente i termini di un'offerta. Siccome sembra che Labriola possa societarizzare i singoli business della parte servizi, il fondo britannico dovrà delineare il suo piano: se cioè vorrà acquistare la maggioranza dei business, se sarà necessario il lancio di un'opa, oltre ai valori della proposta.

henry kravis 1

 

Evidentemente bisognerà vedere se Vivendi e Cdp appoggiano le avances britanniche, atteso che, se si dovesse procedere a una scissione proporzionale dell'infrastruttura in cui confluirebbero Sparkle (collegamenti internazionali) e Fibercop (rete secondaria), la media company francese vorrebbe restare con il controllo delle attività residue.

 

vincent bollore

Ma in qualche modo i conti vanno fatti anche con l'oste Kkr che è intenzionato a lanciare un'opa a 0,505 euro. Da allora il titolo ha perso il 13,8% (730 milioni) e da inizio anno il 31,21% pari 2 miliardi. Ieri ha chiuso a 0,29 euro per un valore di 4,5 miliardi. Entro fine settimana Kkr dovrà rispondere ai quesiti posti da Tim: come raccoglie le risorse per l'opa, il dosaggio fra equity e leva, il rifinanziamento, i tempi stimati per l'operazione e soprattutto il perimetro che intende approfondire.

 

PIETRO LABRIOLA

 Il fondo Usa ha subordinato l'operazione ad alcune condizioni come il gradimento del governo che, sulla rete, può esercitare il golden power. E c'è da dire che negli ultimi giorni dal Tesoro sarebbero pervenuti a Labriola segnali di gelo rispetto a un'eventuale opa Kkr. Anche questa è una variabile, pesante, sul riassetto.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…