gas europa gasdotto

GAZPROM ANNUNCIA CHE IL "TRANSITO DI GAS ATTRAVERSO L'UCRANIA PROCEDE NORMALMENTE" - L’ALLARME DI CONFINDUSTRIA: “GLI EFFETTI DELLA GUERRA GENERERANNO SQUILIBRI NELL'ATTIVITÀ INDUSTRIALE DEI PROSSIMI MESI PEGGIORANDO LA SCARSITÀ DI ALCUNE MATERIE PRIME, RENDENDO PIÙ DURATURI GLI AUMENTI DEI LORO PREZZI, RISCHIANDO DI COMPROMETTERE L'EVOLUZIONE DEL PIL NEL 2022"

GAZPROM, TRANSITO DEL GAS DALL'UCRANIA PROCEDE REGOLARMENTE

(ANSA) - Gazprom, il colosso dell'energia russo, ha reso noto che il "transito di gas attraverso l'Ucrania procede normalmente". Lo riporta l'agenzia Bloomberg. Il flusso di gas dall'Ucrania, prosegue Gazprom, oggi è "pari a 109,5 milioni di metri cubi al giorno".

 

gazprom

UCRAINA:SHELL ACQUISTA CARICO PETROLIO RUSSO A PREZZI SALDO

(ANSA) - Il gruppo Shell ha acquistato un carico di petrolio russo a prezzi molto inferiori alle quotazioni di mercato nonostante, come ha spiegato in alcuni tweet, "sia impegnata a ridurre gli acquisti" di greggio da Mosca e aver "bloccato molte attività" nel paese. La decisione del gruppo, che arriva mentre gli Usa e alcuni paesi occidentali stanno valutando un blocco dell'import di prodotti energetici dalla Russia, secondo Bloomberg "può essere vista come un atto simbolico dal mercato" che negli ultimi giorni ha ridotto fortemente gli acquisti di petrolio russo. La Shell ha pagato 28,5 dollari in meno del prezzo dei mercato del Brent.

gasdotti in europa

 

UCRAINA: CONFINDUSTRIA, ULTERIORI SQUILIBRI, RISCHI SUL PIL

(ANSA) - Gli effetti economici del conflitto russo-ucraino "non trovano ancora pieno riscontro" nella dinamica al primo marzo della produzione industriale "tuttavia, contribuiranno a generare ulteriori squilibri nell'attività industriale dei prossimi mesi peggiorando la scarsità di alcune commodity, rendendo più duraturi gli aumenti dei loro prezzi, oltre ad accrescere l'incertezza, rischiando di compromettere così l'evoluzione del Pil nel 2022". Lo evidenzia l'analisi rapida sulla produzione industriale del Centro studi di Confindustria: "Prosegue la contrazione dell'attività industriale a febbraio, -0,3%, dopo la caduta di gennaio, -0,8%".

 

AUMENTANO I PREZZI DELLE MATERIE PRIME

"La produzione industriale italiana - rilevano gli economisti del centro studi di Confindustria - è attesa in diminuzione a febbraio (-0,3%), dopo la flessione più marcata di gennaio (-0,8%), pur inglobando solo in minima parte gli effetti dello scontro tra Russia e Ucraina che sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ancora più in alto i prezzi di materie prime ed energia".

 

"Le indagini sulla fiducia delle imprese manifatturiere - prosegue l'analisi rapida sulla produzione industriale del CsC - rilevano un rallentamento nei primi due mesi dell'anno, trainato prevalentemente da attese pessimistiche sulle prospettive economiche, già prima dello scoppio del conflitto bellico". Nel 1° trimestre 2022 "la variazione acquisita sarebbe di -1,0% (da +0,5% nel 4° trimestre 2021 e +1,0% nel 3°). Gli ordini in volume sono previsti in aumento mensile di 0,3% in gennaio e di 0,1% in febbraio".

 

"L'impatto del caro-energia sull'attività economica italiana aveva già causato un forte rallentamento produttivo dell'industria: l'indice elaborato dall'Istat a dicembre 2021 è diminuito di -1,0% rispetto al mese precedente. A febbraio, il PMI della manifattura si è confermato su un valore invariato rispetto a quello di gennaio (58,3 punti), ovvero il più basso da febbraio 2021.

materie prime

 

Secondo l'indagine di IHS-Markit, emergono rilevanti preoccupazioni degli imprenditori in merito alle difficoltà sulle condizioni operative e all'aumento dei prezzi di acquisto delle materie prime, che hanno continuato ad influenzare le aspettative delle aziende. Al tempo stesso la fiducia delle imprese manifatturiere si è contratta (113,7 da 114,9). Tale dinamica riflette la difficoltà delle imprese industriali nel fronteggiare il rincaro dell'energia che, nonostante gli interventi governativi messi in campo a sostegno delle imprese per il primo trimestre per far fronte allo shock, comprime i margini delle imprese al punto da rallentare la produzione". Mentre ad evidenziare l'incertezza in aumento c' è "l'indice di Baker, Bloom e Davis, sceso in gennaio a 123,7" che "è atteso peggiorare".

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