giorgia meloni villa casa

IL GIALLO DELLA VILLA DI GIORGIA MELONI: LA DUCETTA HA FINALMENTE TRASLOCATO NELLA CASA DI ROMA SUD PER CUI A MARZO 2023 AVEVA PAGATO 300MILA EURO DI CAPARRA. SI ERA IMPEGNATA A VERSARE I RESTANTI 800MILA QUANDO LA CASA SAREBBE STATA FINITA E A NORMA. MA POI HA DECISO DI ANTICIPARE IL TRASFERIMENTO. NONOSTANTE IN QUELLA VILLA CI FOSSE UNA PISCINA MAI CITATA NEL PRELIMINARE, E POI SPARITA – LE RISPOSTE PICCATE DELLA PREMIER AL “FATTO QUOTIDIANO”: “POSSO DIRLE CHE LA PISCINA NON L’HO DEMOLITA IO CON UN PICCONE. PER IL RESTO, HO COMPRATO UN IMMOBILE VEDENDO UN RENDERING CON LA FORMULA CHIAVI IN MANO PERCHÉ NON POTEVO NÉ VOLEVO OCCUPARMI DI QUESTE COSE. A ME INTERESSAVA SOLO…”

MELONI E LA NUOVA VILLA (CON PISCINA SPARITA)

Marco Lillo per “il Fatto quotidiano”

IMMAGINE DI CASA MELONI CON LA VECCHIA PISCINA, SCATTATA DOPO LA FIRMA DEL PRELIMINARE DI VENDITA

 

Giorgia Meloni si è stufata di aspettare e si è trasferita nella sua nuova casa, anche se non è finita, anche se ancora non l’ha pagata del tutto. Il Fatto ha già raccontato il 31 agosto scorso che i venditori (i fratelli Serafino e Massimiliano Scarozza) il 30 marzo 2023 si erano impegnati a pena di risoluzione del contratto a consegnarla alla premier tutta ristrutturata con tanto di nuova piscina 9 metri per 3,5 metri, profonda 1,5 metri con muro in cemento armato.

 

Meloni ha pagato già allora 300 mila euro di caparra impegnandosi a versare i restanti 800 mila solo quando la casa sarebbe stata consegnata finita e a norma. I lavori erano elencati in una minuziosa relazione di 50 pagine con piantine, disegni e computi metrici. L’importo dei lavori (incluso nel prezzo di 1,1 milioni) ammontava a 359 mila euro, dei quali 30 mila per la costruzione della nuova piscina.

 

giorgia meloni al mare foto oggi

La relazione firmata dall’architetto Mario Rossi si intitolava “Opere interne di ristrutturazione-Impianti da energia da fonte rinnovabile-Sistemazione delle opere esterne”. Nel contratto preliminare le parti davanti al notaio definiscono la ristrutturazione “opere di straordinaria manutenzione, a cura e spese della Parte Promittente Venditrice”.

 

GIOVANNI SATTA

Comunque, la ristrutturazione doveva essere finita e rigorosamente a norma entro il 30 settembre 2023 in modo da fare l’atto definitivo entro il 31 ottobre 2023.Meloni, stufa di attendere, ha detto basta. Per 10 mesi è stata ospite in una casa di 120 mq, carina ma pari a un terzo del villone. Poco prima delle elezioni europee ha rotto gli indugi e ha lasciato la casetta del generoso ospite: il senatore di FdI Giovanni Satta. Con le sue cose, un po’ alla volta, si è trasferita nella villa.

 

Il trasloco è stato fatto prima del rogito e dell’atto definitivo. Il Fatto ha posto a Giorgia Meloni delle domande sulla villa e la casetta. La premier non ha gradito ma ci sono per noi ragioni di interesse pubblico. Qui sotto pubblichiamo domande e risposte integralmente, come chiesto dalla premier. Sotto risponderemo alle sue domande.

 

GIORGIA MELONI SI TUFFA IN PISCINA

A che titolo occupa la villa di via (...) della quale non è proprietaria ma solo promissaria acquirente?

Ho avuto la disponibilità dell’immobile, limitatamente ad una parte del giardino e della abitazione, grazie ad un atto di immissione in possesso anticipato redatto sulla base della normativa civilistica applicabile che lei certamente conosce. Ho concordato con il promittente venditore di procedere in questo modo perché l’esecuzione dei lavori per avere l’immobile completo “chiavi in mano”, come lo desideravo, ha richiesto tempi maggiori di quelli originariamente previsti e così ho guadagnato qualche giorno prima del rogito per fare il trasloco.

giorgia meloni in bikini in Liguria - foto di Oggi

 

Quando sarà rogitato e registrato il contratto di vendita definitivo?

Conto che il contratto di vendita definitivo sarà rogitato a breve, appena la documentazione, che parte venditrice sta trasmettendo all’esito dei lavori, verrà verificata dal Notaio (e dalla banca mutuataria).

 

La piscina presente nelle foto allegate è ancora esistente nel giardino della casa di via (...)?

No, quella piscina non esiste più perché oggi c’è quella che il venditore si era impegnato a realizzare al momento del preliminare.

 

La vecchia piscina secondo lei era legale? Quale permesso del Comune o normativa la legittimava?

Non so in base a quali presunte competenze lei ritenga che guardando una piscina dovrei sapere se è legale o no (le ricordo che ho una maturità linguistica e non un master in architettura) ma in ogni caso non mi sono mai posta il problema, atteso che la piscina esistente al tempo non era quella che sarebbe stata nell’immobile che avrei poi comprato. Come penso immagini, ho parecchie questioni molto più significative delle quali occuparmi.

 

La vecchia piscina è stata demolita? Da chi? Quando?

ANDREA GIAMBRUNO E GIORGIA MELONI CON LA FIAT 500

Non essendo il capocantiere, né il direttore dei lavori, non ne ho idea e francamente non mi interessa. Per tranquillizzarla posso dirle che non l’ho demolita io con un piccone. Per il resto, ho comprato un immobile vedendo un rendering con la formula chiavi in mano perché non potevo né volevo occuparmi di queste cose. A me interessava solo comprare una casa nella quale stare bene con mia figlia e che rispettasse ogni norma di legge.

 

Perché nel capitolato dei lavori che è allegato all’atto, preparato dall’architetto Mario Rossi, non è indicata la demolizione della piscina esistente ma solo la costruzione di nuova piscina per un prezzo (costo) di 30mila euro? Si è posta la domanda del perché la piscina esistente e visibile non era citata nel prospetto dei lavori di Rossi?

GIORGIA MELONI AI TEMPI DI AZIONE GIOVANI

Avrei tanto voluto passare le mie serate ad approfondire i dettagli del prospetto dell’architetto Rossi, ma purtroppo ho dovuto dare la priorità ad altri documenti, relativi all’attività di governo. Detto ciò, credo di averle già ampiamente risposto.

 

Quando ho sottoscritto il preliminare di vendita, proprio perché non avevo tempo da dedicare alla analisi documentale e alla ristrutturazione dell’immobile, ho affidato al promittente venditore di consegnarmi un prodotto “chiavi in mano”, con la ovvia condizione che lo avrei comprato solo se il prodotto finito fosse stato tutto regolare e rispondente alle norme di settore. Procederò al rogito solo quando sarà completato l’esame di tutta la documentazione dell’immobile rifatto, che non ho ragione alcuna di ritenere non sia regolare. Peraltro, laddove così non dovesse essere, avrei tutti gli strumenti di legge da attivare per far valere i miei diritti.

 

I promittenti venditori realizzeranno i lavori a loro carico ma di fatto nell’interesse della promittente acquirente Giorgia Meloni. La presidente del consiglio sa se i venditori ricorreranno al cosiddetto Decreto salva-casa ideato dal Ministro Matteo Salvini e varato dal Governo da lei presieduto e in attesa di conversione?

andrea giambruno porta fuori la spazzatura foto di chi 1

Fra tutte le domande che mi ha posto, la risposta a questa è in effetti l’unica che risponde ad un interesse pubblico. Difatti è giusto che i lettori sappiano che il loro Presidente del Consiglio, interessata dall’acquisto di una casa su cui pendevano pratiche edilizie, ha espressamente chiesto e ottenuto dai promittenti venditori che le eseguivano a loro spese di operare in modo tale da NON (maiuscoli della premier, ndr) beneficiare di eventuali agevolazioni che sarebbero derivate dal Decreto Salva-Casa. Quindi la risposta è NO, i venditori, immagino con loro somma gioia, NON hanno usufruito delle possibili agevolazioni.

 

Dal punto di vista urbanistico qual è la situazione attuale della casa e della piscina? C’è una richiesta di permesso tipo CILA? Ci sarà una richiesta di sanatoria?

giambruno meloni

Quali siano nel dettaglio le pratiche poste in essere dal promittente venditore non è stato fino ad ora di mio interesse proprio perché ho optato per un acquisto “chiavi in mano”. In verità credo che non sarà di mio particolare interesse neppure dopo, perché quando un tecnico ed un notaio mi attesteranno che tutte le pratiche sono state fatte bene e tutto è a norma di legge, mi riterrò sufficientemente informata per sottoscrivere l’atto di vendita.

 

Perché ci sono (c’erano ai primi di giugno quando siamo passati lì davanti, ndr) due dispositivi di tutela di Polizia nella vecchia e nella nuova residenza?

Per quanto riguarda le misure di sicurezza – che, tanto per essere chiari, non sono una mia richiesta ma una imposizione data dalle norme di sicurezza che riguardano le alte cariche dello Stato – la Polizia ha ritenuto per un breve periodo di presidiare entrambe le abitazioni in quanto, quando ho avuto il possesso anticipato dell’immobile della nuova casa, ho effettuato il trasloco poco per volta, non riuscendo a farlo tutto in una volta.

 

giorgia meloni in bikini al mare foto novella 2000

Quindi, con mia figlia, abbiamo per alcuni giorni dovuto mantenere un appoggio in entrambe le case. Nel risponderle a questa domanda, però, consenta a me di farne una. Ma lei come fa a sapere che per alcuni giorni ci sono stati due dispositivi di polizia, uno nella vecchia casa e uno nella nuova? La ha informata la polizia stessa?

 

Oppure lei viene sotto casa mia ogni giorno? O, per caso, chiede a qualcuno di informarla su cosa accada sotto casa mia? E se così fosse, in cambio di cosa? Mi aspetto una risposta molto precisa su questo, perché la fattispecie che lei abbia una informazione così circostanziata che riguarda il luogo dove dimoro, mi permetta, è molto inquietante.

 

Dopo aver mantenuto la riservatezza finché lei ha abitato lì vorremmo raccontare come fatto storico che lei ha abitato da agosto 2023 a giugno 2024, quindi 10 mesi, in comodato gratuito (per un controvalore stimabile intorno ai 10mila euro) presso un appartamento di circa 120 metri quadrati di proprietà di un senatore di Fratelli d'Italia, candidato ed eletto in Sardegna nel 2022, Giovanni Satta. I giornali scrissero che è il suo oculista da molti anni, prima di essere candidato alle comunali del 2016 a Roma e poi nel 2018 in Sardegna, senza essere eletto. Come pensa di disobbligarsi con il senatore Satta?

giorgia meloni e matteo salvini alla camera

Come mi scriveva in un messaggio privato qualche mese fa, lei ha verificato in prima persona che effettivamente il comodante è un mio amico di vecchia data. Aggiungeva che lei ha potuto fare in autonomia la valutazione in base alla quale, visto il soggetto, il nostro rapporto, la storia del soggetto ecc ecc…, a suo giudizio io avevo ragione sul fatto che non ci fossero conflitti di interesse apparenti nella messa a disposizione della casa.

 

E concludeva: “Di conseguenza, ovviamente non scriverò una riga e manterrò la riservatezza massima sul suo indirizzo”. Devo prendere atto che sulla riservatezza ha cambiato idea. Per il resto: nei confronti dell’amico Satta esprimo gratitudine ma non mi sento in dovere di disobbligarmi, perché fortunatamente ho ancora rapporti di amicizia che non si fondano sul do ut des ma sulla disponibilità che contraddistingue certi legami.

 

andrea giambruno giorgia meloni - meme by emiliano carli

Dal punto di vista economico Satta, come mi ha spiegato quando mi ha proposto di spostarmi a casa sua, non ci ha rimesso nulla in quanto, per sue ragioni personali, aveva l’immobile libero e non intendeva affittarlo a terzi per evitare di vincolarsi non avendo ancora deciso che cosa fare dell’immobile in questione, cioè tenerlo per sé o membri della propria famiglia, venderlo o altro.

 

 Questo stato delle cose è stato perdurante nel tempo, in quanto più volte gli ho chiesto, dato l’imprevisto prolungarsi dei lavori, se era meglio che lasciassi l’immobile o facessimo un contratto di locazione, ma lui ha confermato la scelta del comodato modale con immobile da rilasciarsi a semplice richiesta.

 

giorgia meloni al senato 3

Ovviamente non solo ho provveduto a pagare ogni onere legato all’uso dell’immobile, ma mi sono occupata della manutenzione dello stesso e di quanto in esso presente, oltre ad aver assunto l’impegno di rimetterlo a nuovo al momento della definitiva restituzione.

 

Ringraziamo la presidente Meloni per le risposte. Le riteniamo di interesse pubblico per una serie di ragioni: la presidente abita lecitamente in una porzione di una villa che non ha ancora interamente pagato e acquistato. In quella villa c’era una piscina che non è citata nel preliminare.

RITORNO A GOCCIA DI MORTO - MEME BY EMILIANO CARLI

Nell’annuncio pubblicitario della vendita nel 2023 la piscina c’era. In una foto si vede un muretto basso di mattoni di tufo da un lato. In un’altra si vede tutt’intorno un cordolo che sembra muratura non una struttura smontabile.

 

Nella foto aerea di Google Earth (immagini datate luglio 2023) la piscina è ancora visibile, ma sembra svuotata. Nell’atto di marzo 2023 non è citata. I promittenti venditori attestano in genere sulla villa che “per lavori effettuati senza le necessarie autorizzazioni amministrative, il Comune di Roma ha rilasciato le concessioni in sanatoria n.

(...) in data 28 marzo 2000 e n. (...) in data 19 gennaio 2001; successivamente non sono intervenute variazioni di superficie o altre modifiche da richiedere provvedimenti concessori”.

 

giorgia meloni al mare

La premier dice che ora c’è la nuova piscina e comprerà solo se sarà tutto a norma. Martedì 25 giugno (il giorno dell’invio delle risposte di Meloni al Fatto) i proprietari hanno fatto inserire la ristrutturazione della villa al Catasto. La superficie catastale totale passa da 347 mq a 433 mq (415 mq più le aree scoperte). Da 15 a 18 vani. La rendita catastale sale da 3.762 a 4.369 euro. In mappa compare la sagoma rettangolare della piscina, a cui è attribuito un “sub”.

 

Tutto è pronto per l’atto definitivo. La premier (informata da noi) commenta: “Lei riesce a essere più ‘sul pezzo’ di me e conferma che il promittente venditore sta procedendo a definire tutte le pratiche per giungere prossimamente al rogito”.

 

MEME SULLA FACCIA DI GIORGIA MELONI AL G7

Una battuta distensiva dopo un messaggio duro, in cui rivendicava: “Persino il presidente del Consiglio abbia diritto ha un minimo di privacy”. Ci sembrava giusto porle le domande sulla villa, sulle piscine e sulla situazione urbanistica perché quella è la casa del presidente del Consiglio.

 

E c’è un decreto salva-casa in itinere a cui legittimamente i venditori potevano guardare con interesse. Anche se Meloni dice che non sarà usato. Quanto alla riservatezza, non è il Fatto ad aver cambiato idea: è Giorgia Meloni che ha cambiato indirizzo. A gennaio viveva a casa di Satta con sua figlia e le abbiamo garantito la totale riservatezza non scrivendo il nome di Satta, da cui si sarebbe potuto risalire all’indirizzo.

 

Dopo altri 5 mesi di comodato, Meloni non abita più lì. Oggi quindi, senza indirizzo, pensiamo sia giusto far sapere chi ha ospitato la premier per 10 mesi. Nella premessa alle sue risposte, la premier ci accusa di essere fissati con la sua casa e ci intima di “non continuare a perseguitare i miei vicini o il venditore”.

giorgia meloni al senato 2

 

In realtà ci siamo occupati già di decine di case di numerosi politici. Nessuno si è risentito come lei. Ai vicini abbiamo posto qualche gentile domanda quasi un anno fa. I venditori abbiamo tentato di contattarli con garbo, ma senza successo in occasione dei due articoli: dubitiamo che possano averle riferito di ‘persecuzioni’.

 

Meloni ci chiede come abbiamo fatto a sapere che aveva due scorte sotto le due case. Per la seconda volta dopo 5 mesi, siamo passati davanti alla vecchia casa e proprio in quei giorni era in corso il suo trasloco. Nessuno dei suoi vicini ci informa. Men che meno a pagamento.

 

Ci permettiamo due notazioni.

1) Il complesso di persecuzione stona in capo a chi nomina i vertici dei servizi segreti e delle forze di polizia.

2) Essendo anche lei giornalista (in aspettativa non retribuita al Secolo d’Italia) dovrebbe sapere che in democrazia le domande le fanno i giornalisti al premier, non il contrario.

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