giorgia meloni emmanuel macron thierry breton

LA DUCETTA NELLE SABBIE MOBILI – GLI EMISSARI DEL COMMISSARIO EUROPEO PER IL MERCATO, IL FRANCESE THIERRY BRETON, SONO ARRIVATI A ROMA PER METTERE PRESSIONE AL GOVERNO SULLE PROCEDURE DI INFRAZIONE APERTE NEI CONFRONTI DELL'ITALIA. SU TUTTE, IL PASTICCIO DELLE CONCESSIONI BALNEARI, CHE MELONI NON HA VOLUTO RISOLVERE – LA VISITA ARRIVA NEL PIENO DELLE TRATTATIVE SULLA NUOVA COMMISSIONE. SEMBREREBBE QUASI UN DISPETTO DI MARCON A GIORGIA…

Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

THIERRY BRETON EMMANUEL MACRON

C’è chi la può leggere come un dispetto di Macron, visto che il suo commissario Breton, è colui che tira le fila. È infatti la direzione generale della Ue per la crescita, che ha nel commissario francese il suo vertice politico, che ieri ha mandato dei suoi emissari a Roma, per un confronto con il governo italiano su tutte le procedure di infrazione aperte da parte della Ue nei confronti del nostro Stato.

 

Gli incontri sono avvenuti con i funzionari del dipartimento per gli Affari europei, che fa capo al ministro Raffaele Fitto, e hanno incluso anche l’annosa, e mai risolta da Roma, procedura di infrazione sul mercato delle concessioni balneari, un tema che né il governo Draghi né sembra quello Meloni hanno avuto la forza e/o la voglia di risolvere una volta per tutte.

 

raffaele fitto giorgia meloni antonio tajani

Quella che può essere anche letta come una mossa politica, o legata anche alla partita europea in corso su nomine e Commissione, in ogni caso ha anche caratteri burocratici. Sono infatti di solito riunioni che si verificano più volte l’anno, programmate con mesi di anticipo. Che poi si sia decisa di farla subito dopo il voto e dopo il Consiglio europeo di fine mese può comunque apparire una coincidenza voluta.

 

Il pressing delle istituzioni europee sul governo italiano, che indubbiamente ha una storia di infrazioni rispetto al diritto europeo poco raccomandabile, va inoltre accompagnata da un dato di realtà: Meloni si è trovata in eredità 62 infrazioni per violazione del diritto Ue (le più gravi, poi ci sono quelle per mancato recepimento), oggi sono scese a 48 procedimenti. In quasi due anni dunque il governo italiano ha migliorato la sua posizione in modo significativo, almeno su un fronte.

concessioni balneari

 

Sui balneari, però, la tensione si registra anche dentro la maggioranza: ieri è arrivato lo stop a un emendamento presentato dalla Lega per limitare gli effetti della direttiva Bolkestein. Era stato già accantonato, ma il partito di Salvini l’ha riproposto, anche se non è arrivato al voto perché giudicato «improponibile».

 

GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

Ci sono da registrare anche i primi contatti approfonditi sul commissario italiano e sulla possibile futura Commissione europea. Sono in corso infatti interlocuzioni ormai costanti fra il gabinetto della von der Leyen e Palazzo Chigi, per arrivare a un punto di caduta non formale, ma ufficioso: spendibile dopo il 18 luglio, se il Parlamento di Strasburgo avrà dato il suo via libera al bis dell’esponente tedesca. […]

raffaele fitto giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...