nicola gratteri carlo nordio giorgia meloni

GRATTA GRATTA, GRATTERI LANCIA BORDATE CONTRO MELONI – IL PROCURATORE DI NAPOLI DEMOLISCE TUTTE LE RIFORME DEL GOVERNO DUCIONI: “NON AVEVAMO BISOGNO DELL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA, MA DI UN'ITALIA UNITA” – ANCORA PIÙ DURO SULLA GIUSTIZIA: “DALLA CARTABIA A OGGI FAREI UN SOLO ARTICOLO: TUTTE LE RIFORME FATTE DA TRE ANNI A OGGI ANDREBBERO CANCELLATE. LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE NON SERVE A NULLA. NELLA LOTTA ALLE MAFIE IL GOVERNO STA FACENDO COSE INUTILI...”

1- AUTONOMIA: GRATTERI, ABBIAMO BISOGNO DI UN'ITALIA UNITA

NICOLA GRATTERI

(ANSA) - "Abbiamo bisogno di un'Italia unita e più forte. Sarebbe necessario, per esempio, nazionalizzare la sanità. Io non capisco niente, sono un pubblico ministero di campagna, ma da quello che sento in giro mi pare che proprio la sanità sia un settore in cui siamo messi male, visto che la Calabria, per esempio, é ridotta a fare venire i medici da Cuba".

 

Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo a Lamezia Terme a "Trame", il Festival dei libri sulle mafie, ad una domanda sull'Autonomia differenziata. Gratteri, nel corso dell'iniziativa, ha presentato il suo libro di recente pubblicazione "Il grifone", scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, che ha partecipato all'incontro in videocollegamento.

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 

“Lo sapevamo già dieci anni fa – ha aggiunto Gratteri – che in Italia sarebbero mancati i medici. Ora mi chiedo perché nessuno adesso rintraccia il ministro della Sanità dell’epoca e gli chiede perché non si è intervenuti allora per risolvere questo problema. La verità è che abbiamo tutti la memoria corta perché viviamo alla giornata e nessuno fa programmazione, stabilendo di cosa c’è bisogno da qui a 5 o a 10 anni. Il dramma è proprio questo”. (ANSA).

 

2 - GIUSTIZIA, GRATTERI: «TUTTE LE RIFORME FATTE DA TRE ANNI A OGGI ANDREBBERO CANCELLATE»

Estratto da www.corrieredellacalabria.it

 

NICOLA GRATTERI

«Dalla Cartabia a oggi farei un solo articolo: tutte le riforme fatte da tre anni a oggi andrebbero cancellate, non servono a nulla». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, già procuratore di Catanzaro, intervenendo a “Trame Festival” a Lamezia Terme: Gratteri, insieme ad Antonio Nicaso in collegamento, ha presentato il libro “Il Grifone” sottoponendosi alle domande della giornalista di “Repubblica” Giovanna Vitale.

 

«La separazione delle carriere – ha sostenuto Gratteri – non serve assolutamente a nulla rispetto ai problemi della giustizia. Io penso che gente con competenze e in buona fede deve preoccuparsi di cosa serve per far funzionare un processo, per velocizzare l’istruttoria dibattimentale o per tutelare le parti offese. Ogni anno su 100 magistrati solo lo 0,2% cambia funzione, e allora solo per lo 0,2% dobbiamo cambiare la Costituzione fatta sul sangue di milioni di italiani? E quale sarebbe la commistione tra giudice e pm? E non c’è la commistione tra giudice e avvocato? “Ho visto a cena il giudice e l’avvocato”.

 

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI

E allora che facciamo? Io comunque non vado a cena né con il giudice né con l’avvocato… Il problema è un altro: in tutti i paesi del mondo dove c’è la separazione delle carriere il pm dipende dall’esecutivo… E non ci sarebbe l’obbligatorietà dell’azione penale o l’indirizzo. Il ministro Nordio ha detto che devono passare sul suo cadavere per far passare questa riforma, e io gli credo, gli auguro lunga vita: ma forse tra 15-20 non sarà più ministro e verrà un altro… Non mi tranquillizza la sua affermazione perché tra 30 anni non sarà ministro della Giustizia. 

 

NICOLA GRATTERI

Nella lotta alle mafie – ha poi aggiunto Gratteri – «il governo sta facendo cose che non servono. La mia preoccupazione non sono i processi di mafia. Il legislatore quando pensa di fare la faccia brutta alza il massimo della pena, invece deve alzare il minimo della pena.

 

A me le cose che servirebbero come magistrato e cittadino sono le riforme procedurali, lo strumento per poter lavorare, una ricetta che serva per tutti i reati: quando si dice “siamo contro le mafie perché non abbiamo ceduto”. E perché? Era in discussione? Perché dovevi cedere? Dovrebbero fare delle modifiche contrare a quello che è stato fatto. Dalla Cartabia a oggi farei un solo articolo: tutte le riforme fatte da tre anni a oggi andrebbero cancellate, non servono a nulla. Salvo quelle di Orlando e anche quelle dei 5 Stelle che sono state modifiche importanti».

 

giorgia meloni carlo nordio.

Critico poi Gratteri sulle scelte del governo in tema di intercettazioni: «La politica – ha osservato Gratteri – non ha capito o ancora non vuole capire, quando parliamo di intercettazioni: si continua a insistere che lei intercettazioni costano troppo. Il ministro Nordio dice che le intercettazioni costano troppo. Ripeto, le intercettazioni costano 170 milioni di euro l’anno, per tutte le procure d’Italia messe assieme i costi sono 170 milioni di euro. Nel bilancio di un ministero, 170 milioni di euro non sono nulla.

 

Perché si dice che costano troppo 170milioni di euro l’anno? Ma se il mio ufficio a Napoli in un giorno, in un solo processo, ha sequestrato criptovalute bitcoin per 280milioni di euro, li abbiamo tramutati in euro e sono entrati il giorno dopo nel Fug, Fondo unico giustizia, vuol dire immediatamente fruibili, il ministero li può spendere il giorno dopo.

 

NICOLA GRATTERI - INSEDIAMENTO A CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI

Allora – ha aggiunto il procuratore di Napoli – se io in un solo giorno ho fatto incassare allo Stato 280 milioni di euro perché si dice il contrario? Dal punto di vista tecnico spiegatemi dove sono i costi e dove sono gli abusi. E’ inaccettabile sentire che facciamo le intercettazioni a strascico, non esistono: il fatto è che non abbiamo personale, mancano migliaia di unità tra le forze dell’ordine o nella polizia penitenziaria» […]

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...