boeri e laterza

LA GUERRA DEI FESTIVAL - LE ISTITUZIONI TORINESI ERANO CONVINTE CHE GIUSEPPE LATERZA E TITO BOERI AVREBBERO ACCETTATO DI SPOSTARE IL “LORO” FESTIVAL DELL’ECONOMIA, DI FRONTE ALLA PRESA DI POSIZIONE DEI FINANZIATORI (CHE SONO DISPOSTI A PORTARE IL BUDGET A 8 MILIONI). COSÌ NON SI SAREBBE ACCAVALLATO CON QUELLO "ORIGINALE" DI TRENTO. E INVECE NIENTE: L’EDITORE HA RISPOSTO PICCHE, CHIEDENDO DI RISPETTARE IL CONTRATTO. RISULTATO? ORA L’EVENTO È IN BILICO E CRESCONO I TIMORI DI UNA GUERRA LEGALE…

M. Tr. per “La Stampa”

 

TITO BOERI GIUSEPPE LATERZA

«Sangue freddo». Istituzioni e fondazioni bancarie torinesi hanno deciso di prendersi una pausa di riflessione prima di replicare al gran rifiuto di Editori Laterza Tito Boeri.

 

I padri del Festival dell'Economia hanno risposto picche alla richiesta di spostare alla fine di giugno gli appuntamenti della kermesse e adesso il rischio di annullare la manifestazione è alto, altissimo.

 

E, in questo caso, non è escluso che il muro contro muro diventi una battaglia di carte bollate. «Sangue freddo», allora come spiegano alcuni dei vertici torinesi che stanno seguendo il dossier.

 

Del resto Regione, Comune e Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo erano convinti che Laterza e Boeri, di fronte a una presa di posizione comune dei finanziatori con una disponibilità a portare da 6 a 8 milioni i fondi a disposizione della manifestazione, avrebbero accettato di spostare l'evento per non sovrapporsi a Trento.

Giuseppe Laterza

 

E invece è arrivato un secco «no», accompagnato sostanzialmente dalla richiesta da parte di Editori Laterza di rispettare il contratto sottoscritto con il Collegio Carlo Alberto. «Abbiamo scelto Torino come sede del Festival (a seguito l'invito corale lanciato da "La Stampa") dopo aver ricevuto una lettera formale di impegno su tutta una serie di condizioni tra cui il budget, il periodo quinquennale e le date del festival cioè il primo weekend di giugno», si legge nel comunicato diffuso dal gruppo editoriale.

 

FESTIVAL ECONOMIA TRENTO

Dal loro punto di vista «quelle date sono parte integrante del format del Festival» e «non sono una scelta casuale: combinano la pausa dagli impegni didattici degli economisti stranieri con il ponte del 2 giugno che favorisce l'affluenza di un pubblico nazionale». E poi si racconta del lavoro svolto insieme alle istituzioni «per coinvolgere nel Festival la città, a partire dalle scuole» e di aver «ideato un bellissimo logo che ha suscitato il plauso delle istituzioni.

 

festival economia DI TRENTO

Insieme al Collegio Carlo Alberto abbiamo lavorato alla scelta delle sale e degli allestimenti degli spazi all'aperto fino agli alberghi e agli eventi spettacolari: tutti impegni ovviamente legati alle date fissate e contrattualizzate fin dall'inizio». Ecco perché «cambiare oggi le date significa annullare tutti gli impegni presi e tutto il lavoro fatto, senza alcuna garanzia per il futuro».

 

Che fare, allora? Editori Laterza auspica che le istituzioni «che hanno voluto fortemente il nostro festival, proprio perché ne conoscevano tutte le caratteristiche, vogliano continuare a crederci (e a sostenere il Collegio Carlo Alberto) per dare a Torino quel grande festival internazionale dell'economia che i cittadini si aspettano».

tito boeri

 

E non è un caso che il gruppo editoriale invochi il sostegno del Collegio: l'ente nato nel 2004 su iniziativa della Compagnia di San Paolo e dell'Università di Torino infatti è quello che ha formalmente preso gli impegni con gli organizzatori. Ed è sul Collegio, eventualmente, che Laterza e Boeri si potrebbero rivalere in sede legale qualora si arrivasse alla rottura. E così, forse anche in attesa di far valutare a legali di fiducia tutta la documentazione del dossier, istituzioni e fondazioni bancarie hanno deciso di prendere tempo prima di rispondere al gran rifiuto ricevuto dagli organizzatori della kermesse. A ora non sembra esserci una via d'uscita. Siamo al muro contro muro anche se Torino da una parte e gli organizzatori dall'altra continuano a sostenere che il Festival sia una grande opportunità per la città.

TITO BOERI

GIUSEPPE LATERZA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…