giancarlo giorgetti giorgia meloni

I CONTI NON TORNANO, GIORGETTI PASSA IN MODALITÀ “TAGLIAMO TUTTO” – DOPO LA SFURIATA DELLA MELONI (“NOI LE TASSE NON LE ALZIAMO, LE ABBASSIAMO”), IL MINISTRO DELL’ECONOMIA DEVE TROVARE I 9 MILIARDI DI COPERTURE PER LA MANOVRA CHE ANCORA MANCANO SENZA COLPIRE I CITTADINI – VERRANNO CHIESTI SACRIFICI AI MINISTERI PER OTTENERE RISPARMI FINO A 3 MILIARDI DI EURO – IL TESORO VUOLE FARE CASSA SFOLTENDO LA GIUNGLA DELLE 625 AGEVOLAZIONI FISCALI – L'IPOTESI DI ALZARE LA WEB TAX, CHE FINO A OGGI HA RESTITUITO UN GETTITO IRRISORIO…

 

1. VERTICE GIORGETTI-LEO: MANCANO 9 MILIARDI NEL MIRINO CANONE RAI, GIOCHI E WEB TAX

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

maurizio leo - giancarlo giorgetti

Sulla scrivania dei sacrifici di Giancarlo Giorgetti mancano nove miliardi. È intorno a quel tavolo che ieri mattina il ministro dell’Economia ha chiamato il suo vice, Maurizio Leo. Non a caso: è lui che ha la delega al fisco. E sono le tasse, insieme ai tagli, le riserve sensibili da cui il governo dovrà attingere le risorse che servono a completare le coperture di una legge di bilancio che si aggira intorno ai 24 miliardi.

 

[...] Il giorno cerchiato in rosso è martedì 15, l’ultimo giorno utile per inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che dovrà contenere le tabelle della Finanziaria. E quindi le entrate e le uscite, da tenere in equilibrio. [...]

 

GIORGIA MELONI

La colonna delle spese è definita: la proroga del taglio del cuneo fiscale e della sforbiciata all’Irpef sono le due voci blindate. Hanno titoli e importi. Il resto delle misure sarà indicato a grandi linee: sanità, incentivi alla natalità, sostegno alle famiglie numerose e rinnovo dei contratti pubblici. Nel conto finiranno anche le spese indifferibili: il totale fa 24 miliardi. Eccezioni escluse. A iniziare dalla riduzione delle imposte per il ceto medio e dall’estensione della flat tax fino a 90-95 mila euro, ma dentro alla lista in bilico c’è anche la conferma del taglio del canone Rai.

 

I problemi iniziano quando Giorgetti e Leo scorrono insieme la colonna delle risorse a disposizione. Quelle sicure ammontano a 14,8 miliardi: ai nove garantiti dallo spazio in deficit si sommano i 2,2 miliardi delle entrate strutturali, finiti nel fondo “taglia tasse”, e i 3,6 rimasti nel contenitore che serve per attuare la delega fiscale.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 7

I sacrifici iniziano qui. Sono ben chiari a Giorgetti, anche all’indomani della sfuriata che gli ha riservato Giorgia Meloni per le uscite sui «sacrifici» da fare per tenere in piedi la manovra. Il ministro si tiene lontano dalla riunione del Cdm che la premier presiede a Palazzo Chigi proprio negli stessi minuti in cui riceve Leo al Mef. [...]

 

Più tagli per i ministeri, anche sopra i 3 miliardi. E poi le “mini tasse”: nel mirino ci sono i giochi. La tentazione di fare cassa con il riordino delle accise vale 1 miliardo, ma anche un certo malcontento. Sul tavolo dei sacrifici ci sono anche le tasse per i “grandi”: allo studio un aumento della web tax, che però fino ad oggi ha restituito un gettito molto basso.

 

La speranza è affidata al concordato preventivo biennale. I commercialisti hanno scritto a Giorgetti e Leo per chiedere un rinvio della scadenza fissata al 31 ottobre. Ma posticipare i termini farebbe slittare il conteggio delle risorse a disposizione per legge di bilancio. In Parlamento arriverà solo all’inizio di novembre. In ritardo. [...]

 

2. ACCISE E DETRAZIONI NEL MIRINO L'ULTIMO ROMPICAPO DEL GOVERNO "

Estratto dell’articolo di Anna Maria e Anna Maria Angelone per “La Stampa”

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Accise, ristrutturazioni edilizie e, chissà, detrazioni delle spese mediche e sanitarie. Sono queste le aree dove la scure del ministro dell'Economia e finanze Giancarlo Giorgetti potrebbe abbattersi. Ma sul famigerato taglio delle cosiddette "tax expenditure" – promesso da diversi governi ma finora mai attuato – nessuno pare sbilanciarsi più.

 

«Sinceramente, non mi sento di fare ipotesi», precisa a La Stampa Marco Osnato, onorevole di Fratelli d'Italia a capo della commissione Finanze della Camera dei deputati, favorevole a uno sfoltimento delle spese fiscali. Ulteriori interventi sui famigerati bonus edilizi? «Mi pare corretto ragionare sulle rendite catastali di chi ne ha usufruito, visto che oggi gode di un immobile riqualificato e dunque di maggior valore. Anche perché erano norme già previste e parliamo di entrate per gli enti locali». [...]

 

GIANCARLO GIORGETTI MEME BY EDOARDO BARALDI

La revisione delle agevolazioni fiscali non dovrebbe toccare quelle sul lavoro o le detrazioni per interessi sui mutui della prima casa. Nel mirino, ci sarebbero innanzitutto la miriade di piccole agevolazioni: un ventaglio di 25 misure inferiori a 10 milioni di euro ciascuna. Eliminate porterebbero un risparmio di circa 400 milioni di euro. Non così succoso. In molti, dunque, temono "tagli lineari" più sostanziosi.

 

[...]

 

Fra i punti fermi, ci sarebbe quello di mettere mano alle accise sul gasolio ma escludendo gli autotrasportatori. «Da qui, vogliono ottenere tre miliardi di euro», sottolinea ancora l'onorevole pentastellato. «Ma l'aumento delle accise del gasolio colpirà comunque i trasporti dei beni di prima necessità così come i mezzi agricoli: in definitiva, si tradurrà in un aumento dei prezzi del carrello della spesa alimentare che si scaricherà su tutti i consumatori».

 

LA SOLITUDINE DI GIORGETTI - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Altre agevolazioni sotto la lente? «Noi temiamo si tocchi il capitolo delle detrazioni delle spese mediche e sanitarie o quelle per i figli a carico, che aiutano tanti nuclei familiari», conclude l'onorevole M5S Fenu. Che il passaggio sia stretto e periglioso è evidente. Già, perché ritoccare una delle misure ormai concesse significa scontentare qualcuno. Ma tutti concordano sul fatto che molte sono a beneficio di piccole nicchie.

 

[...] Il censimento conta, solo negli ultimi otto anni, un balzo da 444 voci di spesa nel 2016 a 625 nel 2024 pari a oltre il 40% in più (alcune di queste sono già non riconfermate come il bonus mobili). Un numero così massiccio che – evidenzia il resoconto – mette l'Italia al primo posto fra i paesi dell'area Ocse.

 

In termini di mancato gettito per le casse erariali, la perdita è salita da 54 miliardi di euro nel 2018 a 105 miliardi di euro nell'anno in corso (attorno ai 6 punti di Pil). E, di questi, 47 miliardi di euro rappresentano le minori entrate per la fiscalità locale.

 

maurizio leo - giancarlo giorgetti

La "giungla" di ben 625 misure fra deduzioni, detrazioni e bonus vari contempla una varietà di agevolazioni. Nel ricco inventario si trovano provvedimenti che riguardano più della metà delle "missioni" del bilancio dello Stato. I più numerosi (soprattutto per sostenere la ripresa post pandemia) riguardano il settore della competitività e imprese (109 agevolazioni a vario titolo), seguite dalle misure per diritti sociali e famiglia. Altre 59 riguardano il lavoro, 58 la casa e l'urbanistica, una ventina sono per la tutela della salute e altrettante per l'istruzione. Numerose anche le agevolazioni per il mondo agricolo.

 

[...]

 

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 4

Discorso a parte meritano le detrazioni per spese sanitarie. Un'analisi dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'università Cattolica rileva che queste sfiorano un importo di 4 miliardi di euro e sono utilizzate da 18, 7 milioni di contribuenti. Ma tale fenomeno va di pari passo con il ricorso alla sanità privata. Dal 2012, questa ha registrato un aumento costante dell'1, 4% annuo. Ma una parte significativa della spesa privata non è portata in detrazione dai contribuenti. Inoltre, a beneficiarne di meno sono i redditi imponibili inferiori a 15 mila euro: appena l'11% di detrazioni.

 

 

 

 

 

Articoli correlati

GIORGETTI DA I NUMERI: DA UNA PARTE FA INCAZZARE LA MAGGIORANZA, DALL\'ALTRA...

GIORGIA SBUGIARDATA - AFFERMANDO CHE 'NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO' MELONI DICE UNA FALSITA'...

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”