COSA NE DICE IL DEM LORENZO GUERINI, PRESIDENTE  DEL COPASIR? E' D'ACCORDO COL NUOVO DDL SICUREZZA VOLUTO DAL GOVERNO DEI MALDESTRI, SECONDO IL QUALE I SERVIZI POTRANNO GUIDARE GRUPPI MAFIOSI E TERRORISTICI “PER IL BENE DELLO STATO” - LE OPPOSIZIONI SULLE BARRICATE PER IL NUOVO DETTATO DELL’ART. 31 CHE AUTORIZZA GLI AGENTI DI AISE E AISI NON SOLO A INFILTRARSI IN ORGANIZZAZIONI CRIMINALI, MA ADDIRITTURA A DIRIGERLE (BINGO!) - IL PROVVEDIMENTO LEGITTIMA GRAVISSIMI REATI QUALI ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA, TERRORISMO INTERNO E BANDA ARMATA...

Da infosannio.com

 

donnie brasco

(di Stefano Baudino – lindipendente.online) – In Parlamento è scontro aperto sulle novità normative in merito ai poteri attribuiti ai Servizi segreti italiani dal controverso “Pacchetto Sicurezza”, che ha ottenuto l’ok della Camera dei Deputati e ora è al vaglio del Senato.

 

Le opposizioni puntano il dito contro l’art.31 del disegno di legge, attraverso cui vengono ampliati in maniera significativa i poteri dei membri dell’intelligence, esprimendo preoccupazioni sulla tenuta democratica del Paese. Il nuovo dettato, in vista della tutela della sicurezza e degli interessi della Repubblica, autorizza infatti gli operatori di AISE e AISI non solo a infiltrarsi in organizzazioni criminali e terroristiche, ma addirittura a dirigerle, legittimando gravissimi reati quali associazione sovversiva, terrorismo interno e banda armata.

 

La norma obbliga inoltre enti pubblici, università, aziende statali e concessionarie di servizi pubblici a un ruolo di collaborazione e assistenza verso i Servizi. Se il provvedimento diventasse legge, esse potranno essere chiamate a fornire informazioni in deroga alle normative sulla privacy.

bruno valensise 4

 

L’art. 31 del nuovo DDL Sicurezza introduce nuove disposizioni inerenti all’attività dei Servizi, prevedendo non solo che gli operatori di AISI e AISE possano partecipare con un ruolo defilato a organizzazioni illegali, ma perfino arrivare a guidarle. Come chiarisce il Dossier del Servizio Studi del Senato, infatti, vengono contemplate «ulteriori condotte di reato per finalità informative, scriminabili, concernenti la direzione o l’organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico e la detenzione di materiale con finalità di terrorismo (reato quest’ultimo introdotto dall’articolo 1 del provvedimento), la fabbricazione o detenzione di materie esplodenti».

 

al pacino johnny depp donnie brasco

Il provvedimento legittima infatti reati di natura terroristica, tra cui anche l’addestramento e le attività con finalità di terrorismo interno, il finanziamento di condotte con finalità di terrorismo interno, l’istigazione a commettere alcuni di questi delitti, la banda armata, l’apologia di attentato allo Stato.

 

Il DDL rende permanenti le disposizioni introdotte in via transitoria dal decreto-legge 7/2015 per il potenziamento dell’attività dei Servizi, come l’«estensione delle condotte di reato scriminabili, che possono compiere gli operatori dei servizi di informazione per finalità istituzionali su autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri, a ulteriori fattispecie concernenti reati associativi per finalità di terrorismo», nonché la «tutela processuale» per gli 007 «attraverso l’utilizzo di identità di copertura negli atti dei procedimenti penali e nelle deposizioni».

 

 

GIOVANNI CARAVELLI

A difendere la norma è il sottosegretario Alfredo Mantovano, delegato ai Servizi, che in una nota ha scritto: «Alcune informazioni di rilevanza operativa e destinate a una ristretta cerchia di persone sono acquisibili solo da chi, in qualità di partecipe al sodalizio, riesce a guadagnare la fiducia dei sodali e dei promotori progredendo nel ruolo, sino a rivestire incarichi di tipo direttivo e organizzativo all’interno della consorteria eversivo-terroristica oggetto dell’attività».

 

Le opposizioni, e in particolare il M5S, sono però sulle barricate, anche perché l’ampliamento dei poteri di intelligence non viene accompagnato da un rafforzamento dei poteri di controllo del COPASIR, organismo parlamentare che vigila sulle attività dei Servizi. «Riteniamo che questo tipo di approccio sia completamente sbagliato: segnaliamo a tutto il Parlamento che si tratta di una deriva potenzialmente pericolosa – aveva detto a settembre in Aula il deputato Marco Pellegrini del M5S, membro del COPASIR –.

elisabetta belloni foto di bacco

 

In maniera netta e decisa proponiamo l’abrogazione dell’intero articolo 31 e sottoporremo la questione, per la sua importanza e delicatezza, al presidente della Repubblica». Sentito da L’Indipendente, Pellegrini ha aggiunto: «Mediaticamente, modifiche normative così clamorose passano quasi in sordina, mentre si sparano titoloni per giorni e giorni su aspetti molto meno importanti e invasivi».

 

Lo scenario è ancora più inquietante se si guarda a quanto appurato da inchieste e sentenze in merito alle stragi avvenute nel nostro Paese dalla fine degli anni Sessanta all’inizio degli anni Ottanta – riconducibili alla «Strategia della tensione» – e gli attentati mafiosi del 1992 e 1993, in cui è stato messo il timbro sulla partecipazione morale e materiale di apparati deviati dello Stato sulla pianificazione di quegli eccidi e sui depistaggi andati in scena in seguito alla loro consumazione. Attività che, in passato, non erano scriminate. Sul punto, le novità introdotte dal DDL sembrano invece delineare uno scenario futuro – almeno in astratto – oltremodo nebuloso.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

Ma c’è di più. La norma prevede infatti che le pubbliche amministrazioni e soggetti equiparati «siano tenuti a prestare agli organismi del sistema di informazione per la sicurezza la collaborazione e l’assistenza richieste necessarie per la tutela della sicurezza nazionale e l’estensione di tale potere nei confronti di società partecipate e a controllo pubblico». DIS, l’AISE e AISI potranno stipulare convenzioni con tali soggetti, università ed enti di ricerca, per la definizione delle modalità della collaborazione e dell’assistenza, che potranno prevedere la comunicazione di informazioni «anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza».

 

meloni mantovano

Vibranti sul punto le proteste delle opposizioni, che evidenziando il concreto pericolo che, consentendo l’accesso a banche date sensibili senza prevedere adeguati controlli, la norma possa aprire alla possibilità che le Procure della Repubblica e altri organi statali vengano abusivamente “spiati”. «L’articolo 31 trasforma la pubblica amministrazione in una sorta di gigantesca Ovra – si legge in un comunicato degli esponenti del M5S, –. È in gioco la sicurezza democratica del nostro Paese e serve cautela fino al completamento delle indagini in corso».

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...