
“VOGLIO ANDARE FINO IN FONDO, HO DETTO SOLO LA VERITÀ. IL CONSENSO NON C’È STATO” – LA RAGAZZA CHE ACCUSA LEONARDO APACHE LA RUSSA E TOMMASO GILARDONI DI STUPRO NON CI STA DOPO CHE LA PROCURA DI MILANO HA CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE E ACCUSATO IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO “SOLTANTO” DI REVENGE PORN – L’AVVOCATO DELLA RAGAZZA ANNUNCIA OPPOSIZIONE ALL’ARCHIVIAZIONE - PER LA PROCURA “L’ASSUNZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI E ALCOLICHE” DA PARTE DELL’ALLORA 22ENNE “NON HA ELISO LA SUA CAPACITÀ DI ESPRIMERE UN VALIDO CONSENSO AGLI ATTI SESSUALI COMPIUTI”
1 - “NON FU STUPRO MA REVENGE PORN” LE RICHIESTE PER IL FIGLIO DI LA RUSSA
Ilaria Carra per “la Repubblica” - Estratti
Sapevano che lei aveva bevuto. Ma non ci sono prove che i due indagati «abbiano percepito la mancanza di una valida volontà » della ragazza «nel compiere gli atti sessuali». È il presupposto che ha spinto la procura di Milano a chiedere di archiviare il filone d’indagine per violenza sessuale nei confronti di Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato, e dell’amico dj Tommaso Gilardoni.
Non sfruttarono, è il senso, una condizione di inferiorità, pur avendo verso di lei «un atteggiamento assolutamente non rispettoso della dignità della donna ». Per i pm non fu quindi uno stupro, ma revenge porn sì. Si è difatti consolidata, per entrambi ma per due episodi distinti, l’accusa di aver diffuso video sessualmente espliciti della vittima senza il suo consenso. E per questo reato rischiano di subire un processo.
Per la procura guidata da Marcello Viola «l’assunzione di sostanze stupefacenti e alcoliche» da parte dell’allora ventiduenne, ex compagna di liceo di La Russa Jr, «non ha eliso la sua capacità di esprimere un valido consenso agli atti sessuali compiuti». E così il figlio della seconda carica dello Stato e l’amico «hanno potuto ragionevolmente rappresentarsi la sussistenza del suo consenso» nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, quando dalla discoteca si trasferirono a casa La Russa.
Ciò non toglie, osservano la pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunta Letizia Mannella, che «il comportamento dei due indagati» rivela «una profonda superficialità e volgarità nella modalità di concepire e trattare una ragazza».
Leonardo Apache La Russa in Procura a Milano per l interrogatorio
La giovane, oggi 24enne, quella sera aveva assunto cocaina, cannabis, benzodiazepine e alcol. Ma, per i pm, non è stata provata «l’ipotesi della somministrazione della droga dello stupro».
Dopo la denuncia, ha assicurato a verbale di non avere «alcun ricordo rispetto agli atti sessuali consumati con gli indagati » né delle conversazioni con loro. Un racconto che ai pm «appare genuino e spontaneo» e «non animato da alcun intento calunniatorio verso gli indagati, ma piuttosto da un profondo e comprensibile sentimento di disagio rispetto a una notte di cui non conserva alcuna memoria certa». Un’amnesia che potrebbe essere stata frutto del mix di sostanze assunte.
Leonardo Apache La Russa in Procura a Milano per l interrogatorio - 1
La serata nel mirino delle indagini è ricostruita nelle carte giudiziarie dalle parole a verbale dei protagonisti. È La Russa jr, sentito il 20 dicembre 2023 dalla Squadra Mobile, a ricordare l’arrivo all’Apophis intorno a mezzanotte, i gin tonic, l’incontro in consolle con l’amica, un primo approccio in pista, un bacio. Poi, alle tre e mezza, «abbiamo deciso di andare a casa insieme».
Altri baci in auto. Lui che le dice «non fare rumore che c’è mia madre che dorme», poi l’approccio sessuale tra i due e La Russa Jr che filma l’atto col suo cellulare e manda il video – che dopo la denuncia cancellerà – all’amico dj per invitarlo a raggiungerli. «Muoviti», gli scrive. E quando arriva «ho sentito dei rumori e ho capito che stavano avendo rapporti sessuali», ricorda Leonardo Apache, che cita altri video girati. Il mattino seguente la ragazza si sveglia, «era molto agitata e continuava a chiedermi cosa fosse successo con Gilardoni» dice La Russa Jr.
I video recuperati dai cellulari degli indagati sono stati decisivi.
Immagini in cui «la ragazza conversa in maniera pertinente con gli indagati, si muove nella stanza in modo autonomo e in cui non era esclusa la capacità di autodeterminarsi ». E proprio la diffusione di due video intimi, destinati a restare privati, è al centro dell’accusa di revenge porn aggravato dal mezzo telematico: per La Russa è il WhatsApp mandato al dj con il filmato intimo girato quella notte, il 19 maggio 2023. Mentre a Gilardoni viene attribuito l’inoltro ad agosto, quindi a caso scoppiato e indagini avviate, a un altro amico di una delle clip di quella notte.
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2 - MA LA RAGAZZA INSISTE “MAI DATO IL CONSENSO ANDRÒ FINO IN FONDO”
Rosario Di Raimondo per “la Repubblica” - Estratti
il video di sottovalutati canzone di larus (leonardo la russa) con apo way 4
A chi le sta vicino confida queste parole: «Voglio andare fino in fondo, ho detto solo la verità. Il consenso non c’è stato». La ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni oggi ha 24 anni. Durante gli ultimi due, affiancata dall’avvocato Stefano Benvenuto, ha aspettato di capire gli esiti di una querela che aveva paura di fare «perché temevo di non essere creduta a causa del mio utilizzo di sostanze. È stato mio padre a convincermi ». Ma è la stessa pm Rosaria Stagnaro, titolare della delicata inchiesta sul figlio del presidente del Senato, a definire il racconto della giovane «genuino e spontaneo», privo di «alcun intento calunniatorio». Divergono le conclusioni.
«È pacifico che la mia assistita non era in uno stato tale da poter prestare alcun consenso.
Per noi il caso non finisce qui», insiste l’avvocato Benvenuto, determinato a opporsi all’archiviazione per l’accusa di violenza sessuale. Dalle 39 pagine con le quali i pm provano a chiudere questo capitolo, emergono i racconti di una ragazza definita «fragile» al momento dei fatti, che durante due interrogatori non arretra ma conferma le sue parole.
ignazio la russa con il figlio leonardo apache
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