“L’ANTIDOPING HA PERSO CREDIBILITÀ DOPO IL SILENZIO SU SINNER” – "IL TELEGRAPH" DURISSIMO SUL CASO DOPING DA CUI IL NUMERO 1 DEL MONDO E’ STATO SCAGIONATO: “PERCHÉ LE SUE POSITIVITÀ SONO RIMASTE NASCOSTE E LE CARRIERE DI ALTRI TENNISTI (POI RISULTATI INNOCENTI) SONO STATE ROVINATE? L’ASSOLUZIONE DELL’ITALIANO SOLLEVA LA QUESTIONE SE CI SIA UNA REGOLA PER LE SUPERSTAR DELLO SPORT E UN’ALTRA PER I GIOCATORI DI RANGO INFERIORE” – LA REAZIONE “DI PURA RABBIA” DEI COLLEGHI
JANNIK sinner VINCE IL TORNEO MASTERS 1000 DI CINCINNATI
All’estero la positività nascosta per mesi di Jannik Sinner (a un anabolizzante, il Clostebol) e la sua successiva assoluzione non sono state prese bene come in Italia. Il Telegraph, con Oliver Brown, ci va giù duro, esprime peraltro concetti di buon senso soprattuto sui due pesi e due misure adottati dall’organizzazione tennistica internazionale.
Il titolo è: “I test antidroga del tennis hanno perso ogni credibilità dopo il silenzio su Jannik Sinner. L’assoluzione dell’italiano solleva la questione se ci sia una regola per le superstar dello sport e un’altra per i giocatori di rango inferiore».
Il Telegraph ricorda subito le reazioni degli altri tennisti: da Shapovalov a Pouille a Kyrgios.
«Ci si poteva aspettare solidarietà dai suoi colleghi. Invece la reazione dominante nel tennis all’assoluzione di Jannik Sinner, cinque mesi dopo che l’italiano è risultato positivo a due test antidoping, è stata di pura rabbia».
JANNIK SINNER - ATP CINCINNATI
Il Telegraph ricorda che gli atleti sono ritenuti responsabili di quel che viene ritrovato nei loro corpi, per quanto piccole siano le concentrazioni.
Gli avvocati di Sinner sono stati bravi ad aggirare questo problema sostenendo che il giocatore non sapesse che il suo fisioterapeuta avesse acquistato un prodotto contenente clostebol, e che lo aveva utilizzato per trattare un taglio sul suo dito (suo del fisioterapeuta). E il tribunale ha accettato che sia stato un trasferimento casuale della sostanza.
Sinner ha potuto contare sui migliori avvocati, altri tennisti no
giacomo naldi sinner umberto ferrara
Ma è qui che il Telegraph attacca, sulla disparità di trattamento. Fa l’esempio della tennista inglese Tara Moore ma avrebbe potuto citare anche Sara Errani fresca medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi in doppio.
Confrontate questo con ciò che accade più in basso nella catena del tennis. Tara Moore, a differenza di Sinner, ha superato una volta il primo turno di Wimbledon, nel 2016. Sei anni dopo, il mondo della britannica è crollato, quando è risultata positiva agli steroidi vietati boldenone e nandrolone in un torneo a Bogotà. L’International Tennis Integrity Unit alla fine l’ha scagionata – ha accettato la sua tesi che aveva semplicemente mangiato la carne di bestiame dosato con steroidi – ma dopo diciannove mesi di calvario reputazionale.
JANNIK sinner VINCE IL TORNEO MASTERS 1000 DI CINCINNATI
«Diciannove mesi della mia reputazione, lentamente svaniscono», si disperò Moore. «Diciannove mesi di stress emotivo. Ci vorranno più di diciannove mesi per ricostruire, riparare e recuperare quello che abbiamo passato». È questa evidente disparità, tra la superstar a cui è permesso di mantenere tutto segreto e il tennista sconosciuto che viene dato in pasto ai lupi, che sta dietro a gran parte del risentimento che ribolle tra i colleghi di Sinner.
«Non è giusto», ha detto il britannico Liam Broady. Molti giocatori passano attraverso la stessa cosa e devono aspettare mesi o anni per dichiarare la loro innocenza. Non una bella figura».
Ricorda il Telegraph che molti altri tennisti avrebbero voluto che i dettagli di un test positivo fossero silenziati fino a quando non fosse stata emessa una sentenza di assoluzione.
Scrive il Telegraph:
jannik sinner ai masters 1000 di cincinnati 4
Sinner, grazie alla sua possibilità di ingaggiare i migliori avvocati, è stato il destinatario di un trattamento preferenziale? E come può il processo essere così opaco da silenziare i risultati dei suoi test, ma non quelli dei tennisti meno famosi? (…) Il fatto che Sinner abbia goduto di un percorso molto meno spigoloso acuisce solo l’impressione del tennis come sport a due livelli.
jannik sinner ai masters 1000 di cincinnati 2