luigi mantegna

IL ROCKY SUONATO - L'INCREDIBILE STORIA DI LUIGI MANTEGNA, CONOSCIUTO COME "IL PUGILE CHE NON VINCE MAI": IN CARRIERA HA DISPUTATO 109 INCONTRI, CON 2 VITTORIE, 2 PAREGGI E 105 SCONFITTE - IL 47ENNE DI CECCANO È UN "COLLAUDATORE", UNA FIGURA INDISPENSABILE PER FAR CRESCERE GLI ALTRI PUGILI IN RAMPA DI LANCIO: "NON LO FACCIO PER SOLDI. SE MI VA BENE GUADAGNO 800 EURO A INCONTRO, CHE SONO 6 O 7 ALL’ANNO. L’ADRENALINA, LA TENSIONE, LA SFIDA, È UN QUALCOSA DA SUPERARE E IO NON RIESCO A STARNE LONTANO…"

Luigi Mantegna

Estratto dell'articolo di Erica Dellapasqua e Paolo Foschi per www.corriere.it

 

Luigi Mantegna in arte Louis «petto d’angelo» per la gabbia toracica esposta, 47 anni di Ceccano in provincia di Frosinone, è il pugile professionista che non vince mai, ma continua a salire sul ring, finendo ogni tanto anche in ospedale come quando – era il 2018 – gli ruppero la mandibola. Nell’ambiente del pugilato lo conoscono come il pugile a cui l’arbitro non alza mai il braccio, in segno vittoria. Totale incontri 109, vittorie 2, sconfitte 105, pareggi 2. […]

 

Luigi Mantegna

PUGILE COLLAUDATORE

Mantegna in gergo tecnico è un cosiddetto collaudatore. Si chiamano così, nell’ambiente del pugilato, quei professionisti che non puntano tanto a vincere, anche perché questo racconta la loro storia, ma sono considerati indispensabili per far crescere e vincere gli altri, i loro avversari […]

 

LA FIDANZATA TIZIANA

Mantegna – fidanzato da una vita con Tiziana che ha promesso di sposare ormai quattro anni fa ma alla fine per un motivo o per l’altro si rimanda sempre – non è sorpreso del ruolo che gli ha attribuito la boxe: di secondo o, tecnicamente, di perdente, almeno nei match. «E’ la storia della mia vita – non edulcora -, anche quando le cose sembrano migliorare, e salgo verso la cima della montagna, ecco che poi baaaam, ricado». Per esempio? «Ho avuto grandi dolori, persone che sono mancate, e poi ogni tanto un pasticcio: la verità è che, come dico sempre, per essere pugile bisogna permetterselo, allenamenti ogni giorno da mattina a sera, ma poi da mangiare a casa chi lo porta? Ecco, io non ho mai avuto un paparino con l’azienda…»

 

IL LAVORO ALL'AUTOSPURGO E LE SERATE

Luigi Mantegna

Quindi Luigi ha sempre dovuto lavorare, prima un tempo determinato in un autospurgo e poi il «piano B», musica e intrattenimento nei locali o ai matrimoni […] Questo mentre, negli anni – dall’11 giugno 1998 con l’iscrizione alla Federazione pugilistica dilettanti e poi nei professionisti Superwelter – sul ring ha continuato a insistere, insistere, insistere. Pugni e sacrificio: «Devo seguire la dieta, soprattutto in vista degli incontri, ed è capitato che mi sia fatto male forte, infatti quella volta della mandibola ero lì lì per mollare. Ma poi non ce l’ho fatta…»

Luigi Mantegna

 

LA VITTORIA NELLA CITTÀ DEL MANTEGNA

Dice che non combatte per i soldi, se va bene 800 euro a incontro, che sono 6 o 7 all’anno. Allora perché, tutte queste botte? «Perché quell’adrenalina, la tensione, la sfida, è un qualcosa da superare e io non riesco a starne lontano». Le due vittorie, certo, se le ricorda bene. Sono arrivate distanti negli anni, una nel 2009 e l’altra nel 2016, e proprio quest’ultima Luigi l’ha presa come un segno, di una carriera forse perdente ma col suo significato: «Ero in trasferta a Mantova, sa, città del Mantegna, me la sono visitata tutta, i dipinti e le opere, dicendomi "va bene anche così"».

Luigi Mantegna Luigi Mantegna Luigi Mantegna Luigi Mantegna Luigi Mantegna Luigi Mantegna

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…