‘ANVEDI COME BALLA L’ANORESSIA! - MARIAFRANCESCA GARRITANO DENUNCIÒ IN UN LIBRO GLI ORRORI ALIMENTARI A CUI SI SOTTOPONGONO LE BALLERINE DELLA SCALA? E IL TEATRO LA LICENZIA “PER GIUSTA CAUSA”, PERCHÉ AVREBBE NE AVREBBE DIFFAMATO LA REPUTAZIONE - SECONDO LA BALLERINA, ENTRATA AL TEATRO MILANESE QUANDO AVEVA 16 ANNI, MOLTE DELLE SUE COLLEGHE OGGI NON RIESCONO AD AVERE FIGLI PER VIA DEI DISORDINI ALIMENTARI CHE LE AFFLIGGONO…

1- LICENZIATA MARIAFRANCESCA GARRITANO
Rossella Burattino per "Corriere.it"

"Una ballerina su 5 della Scala soffre di disturbi alimentari". Lo aveva denunciato Mariafrancesca Garritano, 33 anni, ex allieva della scuola passata poi al corpo di ballo, al periodico britannico Observer. Per queste dichiarazioni è stata licenziata dal teatro milanese per «giusta causa», per diffamazione e per aver descritto una situazione non corrispondente al vero, con grave pregiudizio della reputazione.

La ballerina, che ha dedicato la sua vita alle punte, aveva già raccontato la sua esperienza in un libro «La verità, vi prego sulla danza!» mostrando uno scenario da brividi all'interno dei camerini della Scala. Secondo la ragazza, entrata al teatro milanese quando aveva 16 anni, molte delle sue colleghe oggi non riescono ad avere figli per via dei disordini alimentari che le affliggono.

2- «UNA BALLERINA DELLA SCALA SU CINQUE SOFFRE DI DISTURBI LEGATI ALL'ANORESSIA»
Rossella Burattino per il "Corriere della Sera" del 5 dicembre 2011

Sotto il tutù il pericolo anoressia. Perché «una ballerina della Scala su cinque soffre di disturbi alimentari». Lo ha rivelato all'Observer, periodico britannico della domenica, Mariafrancesca Garritano, in arte marygarret, membro del corpo di ballo del prestigioso teatro milanese, che inaugurerà la stagione 2011/2012 lunedì con il «Don Giovanni» di Mozart. «Un caffè e due fette biscottate per colazione, per pranzo uno yogurt (magro) e una mela o una banana a cena: sono fiera di me». Spesso sono discorsi da ballerine. Che risuonano con durezza e follia dietro le quinte.

E così Mariafrancesca ha deciso di parlare: «La possibilità di essere licenziata mi è passata per la testa, ma amo La Scala, ed è per questo che spero che le cose possano cambiare», ha raccontato. Secondo la ragazza, 33 anni, entrata al Teatro milanese quando ne aveva 16, molte delle sue colleghe oggi non riescono ad avere figli per via dei disordini alimentari che le affliggono.
«La verità, vi prego, sulla danza»

LA COMPETIZIONE - Fermagli e coroncine luccicati tra i capelli, paillettes, piume, tulle vaporosi e lustrini. Ma «non è tutto oro quello che luccica». La ballerina aveva già denunciato queste cose in un libro, «La verità, vi prego, sulla danza» . Dipinge uno scenario che ricorda molto quello del film «Black Swan» («Il cigno nero»), con l'attrice Natalie Portman nei panni della protagonista, problematica e competitiva. Ed è proprio la competizione la loro forza. Non gareggiano soltanto per risultare le migliori sul palco. Spesso fanno a gara anche sul quantitativo di cibo «ingerito».

Vince chi mangia meno. E secondo Garritano è «una regola». Le conseguenze? «Sette ballerine su 10 - ha detto - non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive alle quali si sottopongono. Andavo avanti con un frutto e uno yogurt al giorno, affidandomi all'adrenalina per arrivare alla fine delle prove». E molte sue colleghe «venivano portate in ospedale per essere alimentate con i tubi».

LA CARRIERA - Mariafrancesca, si legge nel suo libro, si è rassegnata a convivere con questo disagio alimentare, a mangiare il giusto per ottenere il miglior rendimento possibile dal suo fisico. Ma anche a convivere con tutte le rinunce che la danza pretende. Ha dedicato la sua vita alle punte. «Mia madre è morta quando avevo 11 anni e ho vissuto soltanto con papà. E con la sua nuova famiglia. Quando ho capito che per lui ero diventata di troppo ho deciso di inseguire il mio sogno e a 16 anni sono partita per Milano, dove sono entrata subito nella scuola del Teatro alla Scala e poi nel corpo di ballo».

La sua carriera è piena di successi, di premi internazionali ricevuti e di tanti ruoli da protagonista interpretati nel corso degli anni. Ma qui alla Scala di Milano è ancora in attesa di una nomina mai arrivata: «Nel resto del mondo dopo due o tre ruoli importanti in automatico sei nella categoria superiore. In Italia, invece, siamo in tanti ad aspettare da anni promozioni che non arrivano. La mancanza di meritocrazia, che fa parte di molti ambienti lavorativi, è anche colpa di chi sottostà al sistema per paura di perdere il posto di lavoro o, nel caso della danza, il ruolo. Una ballerina, infatti, vive sulla scena. Si nutre di visibilità».

 

 

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