BRAUN SUGAR – BARBARA COSTA RACCONTA LA STORIA DELLA FAMIGLIA BRAUN, TRE UOMINI CHE SI TRAMANDANO IL PORNO DA GENERAZIONI: SONO NONNO, PAPÀ E NIPOTE E SONO ITALIANISSIMI – IL CAPOSTIPITE, LASSE, SPACCIAVA RIVISTE, FOTO E FILM CHE SOLLAZZAVANO L'ONANISMO DEI NOSTRI AVI – AVETE FANTASTICATO SU DEPRAVATE ORGE TRA BIANCANEVE E I SETTE NANI, O SOGNATO DI STARE IN ZOZZA BALIA DI BATMAN E ROBIN? ALLORA GUARDATE LE PARODIE DI SUO FIGLIO AXEL – INFINE C’È RIKKI, IL NIPOTE CHE HA FATTO LA GAVETTA CON PAPÀ E ORA DIRIGE VALENTINA NAPPI E FA HARDCORE DA LECCARSI I BAFFI – FOTOGALLERY E VIDEO VIETATISSIMI AI MINORI
VIDEO DELLA BRAUN FAMILY:
LASSE BRAUN "SATISFACTION" PORN VIDEO: https://bit.ly/2vqZ8uw
AXEL BRAUN "BATMAN VS SUPERMAN" PORN VIDEO: https://bit.ly/2IPc0mH
RIKKI BRAUN "EXPOSED" PORN VIDEO: https://bit.ly/2LbUACT
Barbara Costa per Dagospia
Nel porno servono le raccomandazioni? Essere figlio di, aiuta? La risposta è sì, ovvio, come in ogni altro campo, però qui se sul set non sai sc*pare, davanti e dietro l’obiettivo sei una porno-p*ppa, puoi pure essere imparentato con Dio, ti spediscono all’uscita senza tante cerimonie. Eppure, nel settore ci sono tre uomini che si tramandano porno da generazioni: sono nonno, papà e nipote, di cognome fanno Braun, ma sono italianissimi.
Fuga dei cervelli, non è mica un guaio recente, anche se il capostipite della Braun Family, Lasse, lasciò l’Italia alla ricerca di una libertà di pornare inesistente nel nostro paese come altrove. In Europa, la diffusione del porno la dobbiamo a lui, all’italiano Lasse Braun che, con documenti contraffatti, e auto con targa diplomatica, "spacciava" riviste, foto e film porno che sollazzavano l’onanismo dei nostri avi.
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Tanto si è battuto, tanto ha sfidato la galera, che alla fine ce l’ha fatta, e appena la Danimarca, e gli Stati Uniti, hanno legalizzato il porno, Lasse ci si è buttato a capofitto, a scriverlo, dirigerlo, recitarlo sul set. Tutte le voglie più pornose che ora fai tue col web, ai vecchi tempi le realizzavi con Lasse Braun, coi suoi filmini in Super8 dove puntava inquadratura, e mani e sesso, sui corpi di svedesi, olandesi, ragazze nordiche di una bellezza disturbante, che con Lasse si lasciavano andare, facevano e lasciavano fare, perché la voglia di pornare è eterna, com’è eterna la voglia di toccare, leccare, farsi prendere in ogni laida posizione, davanti agli occhi rapiti di chi guarda e paga per godere.
Quante ne ha combinate quel figo di Lasse Braun, da non crederci, anche nella vita privata: sfrenatamente libertino, tra i suoi figli quello che ne ha seguito le porno-orme è Axel, all’anagrafe Alessandro Di Re, nato e cresciuto in Italia, figlio della relazione clandestina tra la mamma (sposata) e Lasse Braun.
A 13 anni Axel prese bene, benissimo, la rivelazione che il suo vero padre era un fuorilegge porno, tanto da volerlo raggiungere in America dopo il diploma, qui laurearsi in Psicologia, andare a scuola di Cinema, e mettersi con lui dietro la macchina da presa: “Non sono entrato nel porno per sbattermi le ragazze!”, dice Axel ed è vero, e se oggi è uno dei registi più famosi, premiati, e ricchi, lo deve sì al padre che l’ha fatto entrare nel porno dalla porta principale, ma di più alla sua intelligenza, e intraprendenza.
Ammettiamolo: chi non ha mai fantasticato su depravate orge tra Biancaneve e i sette nani, o di strappare il Principe Azzurro a Cenerentola e di sedurlo in omo-avventure? Chi non si è mai masturbato con porci pensieri su Superman, o di stare in zozza balìa di Batman e Robin? Lo abbiamo fatto, abbiamo sognato anche di peggio, e con noi Axel Braun: solo che lui ha avuto la faccia tosta di proporre simili, folli porno idee ai produttori giusti, trovare chi le finanziasse, e gli pagasse un team di avvocati che lo mettesse a riparo dalle querele.
Sono nate così le sue porno-parodie dei fumetti Marvel, di Star Wars, Spiderman, Deadpool, porno inizialmente destinati a un pubblico specifico, i fan del prodotto originale, di tendenza nerd. Nessuno si aspettava che questi porno macinassero tanti milioni e premi: così Axel ha continuato, andando a porno-scocciare star dal calibro di Lady Gaga, Lindsay Lohan, Jennifer Aniston, Angelina Jolie, con parodie-porno che ne prendono in giro, esasperandole, le vite sbandierate dalle rubriche di gossip.
Con Axel Braun il porno è pensato, scritto, recitato e girato in giornate lavorative interminabili, lunghe anche 22 ore. Lavorare con lui è una faticaccia: alzarsi all’alba, ore di trucco, imparare il copione, ballare e cantare se stai girando la porno parodia di "Glee", e poi, provate un po’ voi a sc*pare travestiti in quel modo, specie se per lavoro, e non solo, si è abituati a farlo nudi! Nei film di Axel è obbligatorio il preservativo, e non ci sono scene di sesso violento. Si vedono i supereroi che sc*pano, ne combinano di porno-ogni, vestiti con abiti fedeli agli originali, in scenografie, musiche, dialoghi accuratissimi.
Val la pena dannarsi così tanto per un porno, quando in rete si trova di tutto, e gratis? Hustler, Vivid, Wicked, case di produzione che finanziano i porno di Axel Braun rispondono di sì, non rischierebbero i loro soldi se non contassero di riaverne indietro un guadagno notevole. Essere un maniaco della perfezione ripaga, anche se Axel lamenta che il suo lavoro compulsivo non gli permette una vita privata decente, seppur sia padre di tre figli, si dichiari marito monogamo e felice, e fiero possessore di auto di lusso, la sua seconda passione. La prima è il porno, un amore che gli batte nelle vene come batteva al padre, e che entrambi hanno trasmesso a Rikki.
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26 anni, Rikki Braun vive tra l’Italia e la California, ha studiato Cinema a New York, ha fatto la gavetta con papà, ed il suo esordio da regista è "Exposed", un porno lungometraggio: scritto da Axel, Exposed narra le imprese di Tanya, una fotoreporter disposta "a tutto" pur di ottenere lo scatto perfetto. Un debutto porno in pompa magna, facilitato da nome, contatti, possibilità, e però il ragazzo ci sa fare, Exposed è un porno elegante, accurato, e davvero "caldo". Da subito, Rikki Braun ha dimostrato di saper dirigere celebrità come Asa Akira e Valentina Nappi, replicando la sua raffinata visione porno in “Blondage", un hardcore da leccarsi i baffi: “Il mio obiettivo è non incasinare il nome di famiglia, non mettere in imbarazzo mio padre, e non far rivoltare nella tomba nonno Lasse!”. Tranquillo, Rikki, non succederà: buon porno-sangue non mente.
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