LA BARRA NON ENTRA NELLA BARA - “MI CRITICANO PERFINO PER IL MIO SMALTO -FELTRI? HA VISTO UNA BIONDA E HA SCRITTO UN ARTICOLO DI CUI AVREBBERO POTUTO RIDERE AL BAR. OFFENDERE UNA DONNA COSÌ E' TROPPO FACILE”
Francesco Rigatelli per “la Stampa”
«Quello che mi dispiace è di ricevere sempre critiche come donna e non come professionista». Dice «donna» e a volte anche «bionda», Francesca Barra, 36 anni, giornalista conduttrice di “In Onda” su La7 al fianco di Gianluigi Paragone. «Una volta - ricorda - se la sono presa anche con il mio smalto rosso.
Non sanno che sono saltata sul treno della trasmissione da Milano per Roma il giovedì per il lunedì. Mi hanno chiamata all’ultimo e ringrazierò sempre per questo Paragone, ma lo smalto semipermanente me l’ero fatto prima di sapere che avrei condotto una trasmissione tutti i giorni.
A parte questo, di abiti succinti ne vedo ovunque in tv e i critici non mi pare si spertichino a censurarli. Allora non li trovo credibili. Io non appartengo a nessuna parrocchia, mi criticano per questo».
«NON SONO UNA DEBUTTANTE»
Barra, che ha appena pubblicato da Garzanti il suo sesto libro Verrà il vento e ti parlerà di me, romanzo storico che parte dagli sfollati dai Sassi di Matera negli Anni 50, vorrebbe non essere considerata una eterna debuttante: «Si scordano sempre il mio curriculum.
Se un ospite maschile viene invitato spesso non lo nota nessuno, se succede a una donna si pensa subito male. Non è che mi hanno presa per caso a In onda. Avevo già lavorato con Paragone a La Gabbia e in radio e funzionavamo proprio per le nostre idee opposte. Prima ho collaborato con Matrix, Tiki Taka e Mattino 5 su Mediaset e condotto Omnibus estate su La7».
LA PASSIONE E LE CRITICHE
Le brucia ancora di quando dissero che dopo due giorni di trasmissione se ne sarebbe voluta andare: «Forse sono tutti abituati a fare le primedonne e non capivano che anche se avevo un ruolo minore di Paragone a me andava bene. Secondo me il conduttore deve fare domande a aiutare il pubblico a capire di più. Il resto è protagonismo».
Capire, spiegare, ecco l’ossessione e la forza di questa donna bionda, troppo bella per essere creduta, con due figli piccoli e tanta passione riversata in trasmissioni e libri sulla mafia, compresi Il quarto comandamento. La vera storia di Mario Francese e Giovanni Falcone. Un eroe solo scritto con Maria Falcone, entrambi editi da Rizzoli. La stessa forza, in cui c’è tutto il sole della sua Basilicata, con cui sorride delle critiche e che permette al dispiacere di scorrere via.
LO SCONTRO CON CROCETTA E FELTRI
Vale anche per gli improperi di Vittorio Feltri. «Magari lui non se lo ricorda, ma se la prese con me anche a Matrix - risponde -. Stavolta mi ha dedicato addirittura un articolo di biasimo. Sono convinta che se ci incontrassimo tutto si esaurirebbe. La verità è che lui ha visto una bionda e la prima cosa che gli è venuta in mente è scrivere un articolo di cui avrebbero potuto ridere al bar. Senza rispetto per il lavoro e la dignità di una donna. La mia estetica non può essere argomento di discussione. Offendere una donna così è troppo facile».
L’ultimo scontro è stato con Crocetta: «Purtroppo in Italia si finisce per essere santi o assassini. Lui stava passando da martire, invece deve chiarire i rapporti con il suo medico Tutino e spiegare le dimissioni da suo assessore alla Sanità di Lucia Borsellino. Io vado “In Onda” per fare domande, non per mettermi in mostra».
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