black mirror

SERIE DA PRENDERE SUL SERIO – “BLACK MIRROR” NON RIESCE PIÙ A SORPRENDERE – I TRE EPISODI DELLA QUINTA STAGIONE SONO PREVEDIBILI, QUELLO CON MILEY CYRUS È PIATTO E POCO APPASSIONANTE – COS’È SUCCESSO A CHARLIE BROOKER? LE PRIME STAGIONI RIUSCIVANO A PREVEDERE IL FUTURO PERCHÉ ERA TUTTO PICCOLO, LIMITATO, CIRCOSCRITTO – I SOCIAL ERANO ANCORA PAGINE VUOTE, LE INTERAZIONI LIMITATE E QUALUNQUE RISVOLTO TRA NOI E IL PROGRESSO ERA UNO SPUNTO INTERESSANTE. OGGI INVECE… – VIDEO

 

 

 

Gianmaria Tammaro per Dagospia

 

black mirror quinta stagione 4

Il vero problema di “Black Mirror” è che, alla quinta stagione, dopo un episodio interattivo e così innovativo come “Bandersnatch”, difficilmente riesce ancora a sorprendere. Per carità: Charlie Brooker e Annabel Jones, i due creatori, lui scrittore e lei produttrice, non hanno ancora raccontato tutto. Ci sono talmente tante possibilità che, molto probabilmente, “Black Mirror” non si esaurirà mai. D’altra parte, però, è vero che il pubblico è cambiato, che la nostra sensibilità di spettatori è stata messa a dura prova molte volte, spesso dallo stesso “Black Mirror”, e che ora ci viene molto più difficile sorprenderci o appassionarci.

black mirror quinta stagione

 

I tre nuovi episodi della quinta stagione  (da oggi su Netflix) sono – volendo essere molto gentili – prevedibili. Uno, “Smithereens”, si regge tutto sulla straordinaria bravura del suo attore protagonista, Andrew Scott, già visto in “Fleabag” e in “Sherlock”; un altro, “Rachel, Jack and Ashley Too”, con Miley Cyrus nel cast, è stato quello più chiacchierato e atteso, ma è decisamente il più piatto e poco appassionante (storia già vista e stravista, con qualche nuova idea che, però, non va a fondo come dovrebbe); e il terzo, “Striking Vipers”, che è il più assurdo, il più doloroso e intenso, dove si parla di sessualità e delle nuove frontiere del porno (quando diventa tradimento?).

Miley Cyrus nella quinta stagione di Black Mirror

 

C’è la tecnologia, come sempre. Ma se in “Smithereens” c’è una chiave di lettura più politica e più attuale (i social, quello che ci stanno facendo; l’assuefazione che ci danno), in “Striking Vipers” diventa un pretesto per parlare di un argomento molto più ampio e difficile, come il sesso. In “Rachel, Jack and Ashley Too” ci sono più temi, come l’intelligenza artificiale, algoritmi che scrivono musica e ologrammi. Eppure manca qualcosa.

Miley Cyrus nella quinta stagione di Black Mirror

 

“Black Mirror”, nata come una serie antologica sul canale inglese Channel4, è sempre stato oltre, avanti, è sempre stato un punto d’arrivo non solo nell’intrattenimento, ma pure nella discussione pubblica. I primi episodi riuscivano a prevedere, assurdamente, il futuro. E non perché Charlie Brooker o Annabel Jones fossero intenzionati a farlo. Ma perché era tutto ancora piccolo, limitato e circoscritto.

 

black mirror quinta stagione 2

I social erano ancora pagine vuote, dove le interazioni erano limitate. La tecnologia c’era, ma non era così presente nelle nostre vite. E qualunque risvolto, qualunque interazione tra noi e il progresso, era uno spunto interessante per una nuova storia. Quando si muore che cosa succede ai nostri profili? La nostra coscienza, una volta che siamo scomparsi, può continuare a vivere? E che cosa siamo disposti a fare pur di non essere giudicati? O, meglio ancora, cosa siamo disposti a fare per essere giudicati positivamente? Erano tutte domande interessanti, e così fortemente attuali da sconvolgerci come spettatori e come esseri umani. Oggi no.

black mirror quinta stagione 6

 

Oggi “Black Mirror” ha rallentato, ha dovuto farlo. La scrittura resta eccellente: produttivamente episodi del genere sono abbastanza rari. Charlie Brooker e Annabel Jones hanno detto che in questa stagione ci sono solo tre puntate perché volevano concentrarsi sulla qualità. E, per una volta, si sono affidati ad attori famosi (Anthony Mackie, Andrew Scott, Miley Cyrus), molto più famosi di quelli coinvolti negli anni scorsi (ci sono delle eccezioni chiaramente, come Jon Hamm).

Miley Cyrus nella quinta stagione di black mirror

 

Netflix ha visto un format, ha visto un contenitore, e ha deciso di investire. Prendersi una pausa, dopo la quarta stagione (e dopo le critiche alla quarta stagione), era sembrata un’idea intelligente. Ma non è bastato. E di nuovo: non per colpa di Brooker, che resta uno dei migliori scrittori sulla piazza; o della Jones. Forse, quello che serve è un lavoro più profondo. In superficie, “Black Mirror” è arrivata ovunque. Ed è evidente che dà il meglio di sé quando sono affrontati temi spinosi, spesso inenarrabili, come il rapporto che abbiamo con il sesso e con il piacere, con la morte e con l’altro. Serve una ricerca più attenta. Serve – ecco – più tempo. E serve azzardare di più. Come succedeva una volta.

black mirror quinta stagione 5BLACK MIRRORblack mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 1black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 4black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 5black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 7black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 6black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 2black mirror quinta stagione 8black mirror bandersnatch il film interattivo su netflix 3black mirror quinta stagione 6

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