1. DAL POSTRIBOLO ALIENO NEL NEVADA CHIAMATO “AREA 69” AL TRENO DELLA PERVERSIONE DI TOKYO, DAGLI “EROTIK TAXI” AUSTRIACI AL SERVIZIO ESCORT PER DISABILI: ECCO COSA CI SI DEVE INVENTARE PER FAR FIORIRE L’ANTICA INDUSTRIA DEL SESSO IN GUERRA CON INTERNET
E. Reid Ross per “Cracked”
Per non perire sotto l’ascia del porno on line, alcuni bordelli si sono resi unici, puntando sulla creatività e sull’innovazione. Dennis Hof è il re americano della prostituzione, con decine di bordelli nel Nevada (il “Bunny Ranch” è solo il più famoso) e ora ha deciso di espandersi con una proprietà a 90 miglia da Las Vegas, non lontano dall’Area 51, ovviamente intitolata “Area 69” e tutta a tema extraterrestre. L’edificio in via di ristrutturazione si chiama “Alien Cathouse”, ha stanze come "Atlantis" e "Alien Abduction", le ragazze sono vestite da principesse galattiche e hanno lingerie fluorescente.
Prima i francesi e ora gli inglesi, hanno avuto l’idea del sesso su quattro ruote. I furgoni britannici si chiamano “Passion Wagon”, vanno di città in città offrendo sculacciamenti, orge e umiliazione. Si fermano in campeggi e parcheggi e accolgono i clienti che pagano oltre 100 euro a prestazione. L’Austria prevede invece gli “Erotik taxi”: chiami il numero e per 200 euro arriva una limousine o una Cadillac dotata di autista, prostituta (uomo o donna), bibite, film porno e preservativi. In Germania il veicolo del piacere si chiama “Love-Mobil”, camper itinerante per chi ha tempo per una scappatella su strada.
Becky Adams è la signora inglese che ha fondato “Scrubbers”, l’autolavaggio dove le impiegate lavorano in topless, e di recente ha preso una direzione filantropica creando un bordello e un servizio di escort per soli disabili. Il luogo ha due stanze e si chiama "Para Doxies", è sorto a Milton Keynes, vicino Londra, con rampe e ascensori per i clienti su sedia a rotelle. Non è a scopo di lucro e le lavoratrici si concedono volontariamente e gratuitamente.
I giapponesi hanno il “chikan densha”, il treno della perversione, un vagone-club fermo nella stazione ferroviaria di Tokyo dove il personale a bordo è composto da ragazze vestite da scolarette. Il cliente paga circa 100 dollari per scegliere la divisa delle prostitute e per farsi salutare dal finestrino, mentre il treno si muove in circolo. Pagando un extra, i clienti possono salire e portare una ragazza nello scompartimento privato.
Sempre il Giappone è nato il bordello di “Sex Doll”, simulacro in silicone con bambole realistiche e a grandezza naturale. I clienti sono incoraggiati a portare macchine fotografiche e vestiti da far indossare ai manichini, e sono liberi di dare sfogo alle più oscure fantasie sessuali.
In Arizona è nata la congregazione che predica la liberazione sessuale. Al “Phoenix Goddess Temple” si fanno terapie curative neotantriche, un vero e proprio casino New Age gestito dalla “madre mistica” Tracy Elise, che però alla fine è stata arrestata.