francoise hardy

FRANÇOISE HARDY TOUJOURS - L’INCANTEVOLE RAGAZZA YÉ-YÉ, CHE CANTÒ A SANREMO E PORTÒ A PARIGI "IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK", RACCONTA IN UN LIBRO L’AMOUR FOU VISSUTO PER JACQUES DUTRONC, IL CELENTANO DI FRANCIA: "HO AVUTO ALTRI UOMINI, MA È STATO L'AMORE DELLA MIA VITA" - VIDEO

 

Leonardo Martinelli per la Stampa

 

FRANCOISE HARDYFRANCOISE HARDY

In quest' appartamento silenzioso, con i rami degli alberi che sfiorano ampie finestre, ai margini ovest di una Parigi modernista, austera e fuori dal tempo, Françoise Hardy apre YouTube sul suo computer.

 

L' ex ragazza yé-yé (erano i mitici Anni 60) ha 73 anni e un corpo gracile: ancora intatta la grazia dell' adolescenza. «Pochi mesi fa, per caso, mi sono imbattuta nel video di un concerto di Adriano Celentano, all' Arena di Verona. È del 2012. Non lo rivedevo da tempo: non ha più capelli e un cappellino in testa, ma il carisma è quello di sempre. Canta Il ragazzo della via Gluck .

 

Ho ascoltato l' introduzione che fa con la chitarra. Il pubblico parte, canta al posto suo: mi sono venute le lacrime agli occhi».

 

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Françoise si definisce «selvaggia e solitaria». In Francia nessuno l' ha dimenticata: icona trasversale, per le fasce d' età e non solo, con quelle emozioni scatenate da una voce flebile, da canzoni malinconiche. Il suo ultimo album è del 2012, L' Amour fou , amore pazzo, come quello vissuto per Jacques Dutronc, il Celentano di Francia: «Ho avuto altri uomini, ma è stato l' amore della mia vita».

 

Dal 1967, un lungo tira e molla. «Aveva tutto: bellezza, seduzione, mistero. Era originale, ma anche intelligente e sensibile. Beh, aveva pure dei difetti. Ma che fortuna ad avere avuto un uomo della vita così. Si dice che l' amore folle va avanti tre anni. Per me è durata venti». Ride forte. Di se stessa. «Mi capita di rivedere vecchi film con Jacques da giovane, quando ero innamorata di lui. E mi sembra di innamorarmi di nuovo».

 

Ora lui vive in Corsica con un' altra donna, ma ufficialmente sono ancora sposati. Dutronc appare anche nell' ultimo libro di Françoise, uscito da poche settimane e già un grande successo. È il terzo della serie (si intitola Un cadeau du ciel ), racconta il regalo arrivato dal cielo: la salvezza, la resurrezione, dopo tre settimane d' incoscienza, compresa una parentesi di coma artificiale. Françoise è malata (un linfoma) dal 2004 e i francesi lo sanno: non l' hanno mai abbandonata.

Nel testo va a ruota libera.

 

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Parla delle sue passioni (l' astrologia, l' astrofisico Trinh Xuan Thuan, la fisica quantistica), di come il figlio Thomas Dutronc, anche lui musicista, le sia stato vicino. Dell' eutanasia, che lei approva («Che strano, ne hanno diritto cani e gatti e non gli uomini»). Di Jacques che arrivò al suo capezzale, in ospedale, con gli immancabili Ray-Ban verdi (lei lo trovò ridicolo e lo cacciò, scena esilarante).

 

Françoise, che è stata icona glamour e ancora oggi ispira stilisti come Nicolas Ghesquière (Louis Vuitton), non esita a descrivere i momenti più truci della malattia, come le dissenterie: «Lo so, un' emicrania è più elegante. Ma che noia il politicamente corretto. Mi sono permessa di parlare delle difficoltà di chi invecchia».

 

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Ora, però, vuole tornare a parlare di Adriano. «Era il 1966 e partecipai al Festival di Sanremo con una canzone di Edoardo Vianello. C' era anche Celentano: con Il ragazzo della Via Gluck venne subito eliminato, ma a me piacque tanto. A Parigi chiesi al mio produttore di trarne la versione francese. Lui ovviamente rifiutò. E io feci di testa mia». Ne venne fuori La maison où j' ai grandi , un grande successo. «Poi nel 1968 smisi di esibirmi: il palcoscenico era uno stress troppo forte».

 

Dimenticata in Italia, in Francia si concentrò sulla musica e divenne una cantautrice raffinata (sublime l' album con la brasiliana Tuca, La question ).

 

«Quella scelta mi ha anche permesso di interessarmi ad altro, di studiare», aggiunge. Non ha mai finito. In questo tardo pomeriggio sta trascrivendo la conferenza di un fisico, Etienne Klein, ascoltata su YouTube (titolo: La gravitazione e la relatività generale ). Poi si rilassa un po' con Lost on You di LP (Laura Pergolizzi): «Mi piace tutto di lei: la voce, il timbro, la canzone. I capelli arruffati». I rami che sfiorano le finestre si colorano del sole al tramonto. È bello vivere ancora: un regalo del cielo.

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