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IL CINEMA DEI GIUSTI - ESCE OGGI “BONES AND ALL” DI GUADAGNINO E CI SI ASPETTANO INCASSI IMPORTANTI - PARTE DEL RICHIAMO PER IL PUBBLICO, OLTRE A THIMOTHÉE CHALAMET, STA NEL SUO ESSERE UN GRANDE FILM D’AMORE GIOVANILE MALEDETTO, CON LA COMPLICAZIONE HORROR DEI PROTAGONISTI CANNIBALI. COSA CHE GIÀ NON PIACE ALLE SIGNORE DI PRATI MA CHE LO POSIZIONA PIÙ DALLE PARTI DI “TWILIGHT” CHE DA QUELLE DI “NOMADLAND” - BASTERÀ PER RIPORTARE GLI SPETTATORI PERDUTI IN SALA? - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

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Oggi esce “Bones and All” di Luca Guadagnino, seguendo l’uscita americana del Thanksgiving, in ben 415 sale italiane e non è quindi un’uscita qualsiasi. Non capiremo subito come andrà, ma lo capiremo sicuramente alla fine del weekend. E ci si aspettano incassi importanti,700 mila euro in Italia, 7 milioni di dollari in America, forti del fatto che il film ha un budget non dichiarato tra i 16-20 milioni di dollari, ma alla MGM, che lo ha comprato, è sicuramente costato almeno il doppio.

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 E molto ci si aspetta da questa uscita. Del resto il film, già lanciatissimo dopo i premi a Venezia, Leone d’Argento per la regia a Luca Guadagnino e miglior attrice emergente e Taylor Russell, appena nominato per 2 Gotham Awards, per Taylor Russell protagonista e Mark Rylance non protagonista, e per 3 Spirit Awards, miglior film, migliore attrice e miglior non protagonista, punta ora direttamente agli Oscar, e le nomination dovrebbero arrivare sia per la regia, il miglior film, la migliore protagonista e il non protagonista, magari anche per il protagonista, Thimothée Chalamet che fa la differenza, oggi, in termini di richiamo del pubblico.

 

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Ma parte del richiamo per il pubblico sta ovviamente anche nel suo essere un grande film d’amore giovanile maledetto, impossibile come si diceva una volta, con la complicazione horror dei protagonisti cannibali. Cosa che già non piace alle signore di Prati (ma si vede proprio che mangiano? Eh... ai). Ma che lo posiziona più dalle parti di “Twilight” che da quelle del “Nomadland” di Chloe Zhao, che pure vinse tre Oscar, regia, film e protagonista. Basterà per riportare gli spettatori perduti in sala? Per il cinema italiano, ammesso che lo vediate come cinema italiano, è una grande opportunità.

 

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Soprattutto quella di uscire da un cono d’ombra neanche di antipatia, ma di indifferenza, per tutto quello che si produce in Italia. Ma è decisamente meglio vederlo come un film americano sull'America del 1985 e su quella non così dissimile e disperata di oggi. Un atto d'amore anche a un tipo di cinema che non si fa più, perso tra le passioni per Bertolucci e Nicholas Ray, per i noir con gli amanti in fuga, dal mondo e da se stessi. Tra "Colorado Territory" e "On Dangerous Grond". Se potete, vedetelo in inglese. E occhio a Taylor Russell. È già una stella.

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