chiara ferragni

“DAGO IN THE SKY” – PUNTUALE COME UNA CARTELLA DELLE TASSE, STASERA VA IN ONDA LA SESTA PUNTATA IN GLORIA DELLE “MICRO-CELEBRITÀ” DIGITALI, DA CLEO TOMS A CHIARA FERRAGNI – IL GRASSO NELLA MANICA: “È UNO DEI POCHI PROGRAMMI AD AVER CAPITO CHE LA TV SI STA PIANO PIANO ‘SMATERIALIZZANDO’ E IBRIDANDO INTERNET E I NUOVI MEDIA“ - VIDEO

DAGO in the Sky: da martedi 7 novembre su Sky Arte HD (21:15)

 

Stasera su Sky Arter in onda alle 21.15 sesta puntata di “Dago in the Sky”: “Celebrità digitale”.

la lezione di dago alla sapienza 6

E’ nata una nuova forma di popolarità, quella formata micro. Ogni giorno, a nostra insaputa, il mondo dei social network incorona adolescenti la cui fama si misura in milioni di like e di follower. Non è un caso che gran parte degli idoli giovanili di oggi – da Justin Bibier a One Direction – hanno iniziato mostrando le loro (micro) capacità musicali postando i video su YouTube, Facebook, Instagram. E continuano a fondare gran parte della loro strategia comunicativa e di marketing sulla loro presenza online. Il caso della influencer-stilista Chiara Ferragni. Ospiti: le youtubers Cleo Toms e Martina Dell’Ombra e lo scrittore e giornalista Riccardo Staglianò.

cleo toms

 

GRASSO IN LODE DI “DAGO IN THE SKY”

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera” – articolo del 23 novembre 2017

rock babilonia 1

 

«Dago in the Sky», giunto intanto alla terza stagione, è uno dei pochi programmi ad aver capito che il totem che per molti anni ha rappresentato il punto focale delle nostre case si sta piano piano «smaterializzando» e ibridando con nuovi mezzi di comunicazione, con internet e i nuovi media (Sky Arte, martedì, ore 21.30).

 

anna cerofolini vittorio sgarbi

La condizione post-televisiva (il passaggio dall' analogico al digitale, dal mondo come rappresentazione alla rappresentazione come mondo) è incertezza, disincanto, mescolanza e tramonto delle gerarchie, e non prevede più fondamenti solidi in nessun ambito dell' esistenza, dalla sfera pubblica a quella privata e affettiva. Per affrontare un simile rivolgimento, Roberto D'Agostino e Anna Cerafolini hanno compiuto tre passi fondamentali.

CHIARA FERRAGNI NELLE FOTO DI BARILLARI

Del buon uso degli ospiti. Al di là delle sintonie personali, gli esperti intervistati hanno qualcosa da dire. Per esempio, nell' ultima puntata dedicata all' opera lirica (il melodramma è ancora una componente fondamentale della cultura contemporanea?) sono stati interpellati Alberto Mattioli, Damiano Michieletto, il più importante regista lirico italiano, già ospite di Mika, e Carlo Fuortes. Del buon uso dei temi. Gli argomenti affrontati, specie quelli della terza stagione, sono la somma del non detto dei talk, sono quello che poteva essere Rai5, sono cultura pop.

ROBERTO STAGLIANO

 

Del buon uso del linguaggio. L' aspetto più curioso della trasmissione è il tentativo linguistico di tendere al limite e provare l' eccesso registico. Un neobarocco televisivo che mostra un andamento doppio. Lavora sugli effetti digitali ma si configura in perenne sospensione, non tende a produrre ribaltamenti. È «uno sparpagliare che elude il centro del discorso», secondo l' aurea definizione di Barthes. Se la parola rassicura, l' immagine rimanda alla complessità e al disordine dei tempi.

fedez chiara ferragni aldo grasso

 

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