paola perego andrea fabiano

QUANDO INTERNET SERVE PER SISTEMARE CONTI IN SOSPESO - IL PRIMO EDITORIALE DI MALCOM PAGANI PER ‘IL MESSAGGERO’, SUL CASO PEREGO: ‘BRUCIATA SULL’ALTARE DEL POLITICAMENTE CORRETTO - DIRETTORI ALLINEATI, RAI COMPATTA, PROGRAMMA CANCELLATO, GIUSTIZIA OTTENUTA, SESSISMO E RAZZISMO CANCELLATI IN UN SOLO CLIC. COME SEMPRE, SI BUTTA IL PALLONE FUORI CAMPO PER PARLARE D'ALTRO''

malcom pagani (2)malcom pagani (2)

Malcom Pagani per ‘Il Messaggero

 

Il nuovo tribunale delle coscienze incoscienti è Internet. Infonde coraggio a chi non se lo sarebbe mai potuto dare e manzonianamente dispone l’ammenda e la commina.

 

Il tribunale facilita il lavoro sporco e chiede un solo prezzo: la mancanza di sorriso, di ironia, di senso delle proporzioni. Al posto della pernacchia di Totò, la richiesta di massima pena. In attesa che divori la politica, il web si prende molto sul serio e sazia il desiderio di condanna preventiva con la tv.

 

Questa volta paga Paola Perego, regredita per un attimo fatale al ruolo di Candide, da bruciare «senza se e senza ma» sull' altare del pensiero unico. Una leggerezza nel suo Parliamone sabato: «Ho trovato su Internet questa cosa, ditemi se siete d'accordo», una lista di luoghi comuni sulle donne dell' Est che quando avevamo ancora il senso del grottesco ci avrebbe ricordato il Carlo Verdone con Bic e sedile reclinabile in disperata partenza a sfondo sessuale per Cracovia, una marea montante e infine la decisione.

 

PAOLA PEREGO PARLIAMONE SABATOPAOLA PEREGO PARLIAMONE SABATO

Direttori allineati, Rai compatta, programma cancellato, giustizia ottenuta, sessismo e razzismo cancellati in un solo clic. Come sempre, si butta il pallone fuori campo per parlare d' altro. Per chiacchierare annoiati sul bordo di una tastiera. Per offrire una mimosa ipocrita nella riserva indiana dell' otto marzo. Per giocare duro quando non serve a nulla. Per abbattere un' altra donna che ha fatto una sciocchezza con la scusa di difendere una categoria astratta. Le donne.

 

parliamone sabato paola perego e le donne dell est  1parliamone sabato paola perego e le donne dell est 1

Che muoiono ogni giorno mentre i loro assassini ricevono condanne irrisorie perché i diritti delle donne, quelli veri, al di là degli slogan e delle indignazioni futili, non li difende nessuno. Neanche in tv. Una piattaforma in profonda crisi di idee, perennemente impegnata a inseguire gli anni 80, già impestata di casi umani, disgrazie a buon mercato e fondoschiena mascherati da gare di ballo o spettacoli circensi in primo piano.

 

Il pubblico li cerca, il pubblico li vuole, il pubblico se li vede quindi ammannire settimanalmente in cornici più o meno deprimenti, con l' aggravante del messaggio disonesto e della pantomima, estranei per esempio all' epopea ubriaca del Colpo Grosso di Umberto Smaila.

PEREGOPEREGO

 

Twitter non esisteva, Steve Jobs non aveva ancora conquistato il mondo, Nicolò Carosio era stato già esiliato per un «negraccio» mai pronunciato e non si parlava ancora di una sottocultura del web di cui George Orwell aveva già tracciato la rotta: «Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato».

 

Laura Boldrini vuole controllare tutto. Deve aver dimenticato l' aula vuota della Camera durante la discussione sul testamento biologico, appassionandosi invece in prima persona al caso Perego.

 

Ha parlato di «vergognosa lista» e di donne considerate come «animali domestici» e ha aggiunto enfatica, grave: «È come se in un colpo solo ci ritrovassimo indietro di un secolo». È l' unica parte in cui aveva ragione, ma purtroppo non lo sapeva.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE STRATEGIA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E GIORGIA MELONI COL CAZZO CHE CE LO MANDA: HA CONFERMATO PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE GESTITO DA MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE FICHES CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER L’ASSOLUZIONE DI SALVINI: SE NE FREGANO DELLA LEGA E VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD…

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...