CHE FIGURACCIA PER SILVIO: I CANALI HARD DI MEDIASET PREMIUM HANNO FATTO CILECCA - NON SOLO MARÒ: 3.120 ITALIANI IN GALERA ALL’ESTERO

A cura di Riccardo Bocca e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1. DOGANE VS AGENZIA ENTRATE - DUE ESATTORI PER UNA MELA
T. Cer. - Le Dogane contestano ad Apple Italia circa 225 milioni di euro di Ires non versata e a Roma scoppia la guerra con l'Agenzia delle entrate. Una strana guerra, perché non
si combatte contro il presunto debitore, ma tra uffici delle imposte. A svolgere gli accertamenti, infatti, sono stati gli uomini dell'Agenzia delle dogane. E al ministero di viale XX Settembre la cosa non è andata giù. Tanto che il caso è finito sulla scrivania del ministro Fabrizio Saccomanni.

E così, mentre le Dogane indagano su Apple Italia, con l'accusa di aver contabilizzato i profitti italiani presso una società di diritto irlandese godendo di agevolazioni, il vero casus belli è tutto romano: ripetono al ministero che le Dogane avrebbero, infatti, dovuto avvertire l'Agenzia delle entrate o avvalersi della Guardia di Finanza, competenti in materia di Ires.

Mentre gli uffici guidati dal direttore Giuseppe Peleggi, in scadenza a febbraio, hanno presentato un rapporto direttamente alla procura di Milano. Furibondo il ministro, che da mesi chiede piena collaborazione fra tutti gli uffici che si occupano di evasione. Ma Peleggi, ripetono ai piani alti dell'Agenzia, attende il rinnovo anticipato. E le operazioni anti-evasione sono medaglie.

2. FESTIVAL DI CANNES - C'È PIERRE IN PRIMA FILA
Chi sostituirà Gilles Jacob alla presidenza del Festival di Cannes nel 2015? Fabrizio Mosca, produttore del film "Salvo" premiato all'ultima edizione (Grand prix de la Semaine de la critique e Prix révélation), ha riferito agli amici le indiscrezioni giunte dalla Francia. Al primo posto tra i papabili, ha detto, spicca l'ex patron di Canal Plus Pierre Lescure.
A suo favore «c'è che ha già preso parte alla giuria e ha appena consegnato al Presidente François Hollande un delicato rapporto sulla pirateria». Quanto basta, ha concluso, per vederlo favorito «sul regista Claude Lelouch e l'ex patron del canale Arte Jerôme Clément». La nomina verrà comunque decisa nel primo trimestre del 2014.E. Att.

3. BAGNASCO - QUEST'OPERA È POCO PIA
E. Zap. - Il capo dei vescovi Angelo Bagnasco non fa più beneficenza. Almeno a leggere i bilanci della fondazione Magistrato di misericordia, opera pia presieduta per statuto dall'arcivescovo di Genova e proprietaria di un centinaio di appartamenti in città. Dal 2010 l'ente, a cui da secoli i genovesi lasciano in eredità case e beni vari, è guidato dal priore Piermaurizio Priori (nomen omen), che fu accusato di aver aumentato gli affitti agli inquilini.

«Servono soldi per i poveri, basta privilegi», ha spiegato. La nuova strategia non pare abbia funzionato: nel 2012 le entrate da affitto sono scese a 428 mila euro, una cifra che, tolti i costi per la manutenzione, non permette di fare utili decenti. Non solo: a causa degli sfratti e della crisi, oggi oltre il 30 per cento delle case della curia è sfitto.

Ciò premesso, stupisce che nel 2012 le donazioni dirette siano state pari appena a 17 mila 810 euro. In realtà il bilancio segnala ulteriori 18 mila euro di oblazioni indirette, ma si tratta solo di rinunce a crediti di inquilini morosi. La Fondazione ha un patrimonio immobiliare di 27,5 milioni di euro.

4. MERIDIANA - DIVISA CON BEFFA
Ai 1.350 dipendenti di Meridiana fly, attualmente in cassa integrazione, la mail spedita dalla compagnia aerea ai circa 2 mila piloti e assistenti di volo è suonata come una triste burla. Il messaggio annuncia l'arrivo delle nuove uniformi: «Un importante investimento», scrive l'amministratore delegato di Meridiana Roberto Scaramella, «finalizzato a rinnovare e rafforzare l'immagine del nostro gruppo».

Peccato che alcuni dei nuovi completi rimarranno per un po' confezionati, visto che tra gli oltre 1.300 cassintegrati ci sono pure piloti e assistenti di volo. «Che senso ha», si chiede il sindacato Usb, «investire in immagine, mentre si continua ad affossare lo stato motivazionale del personale?». G. Pagl.

5. INFRAZIONI MADE IN ITALY ?PARLAMENTO IN CIFRE
A Cura Dell'associazione Openpolis

L'Italia è il paese Ue con il maggior numero di procedure di infrazione da parte della Commissione europea: 102, delle quali 85 per violazione del diritto dell'Unione e 17 per mancato ricevimento di direttive. Se non rimedierà, l'Italia rischia di pagare per ciascuna infrazione una somma forfettaria di circa 10 milioni e una multa che va da 22 mila a 700 mila euro al giorno.

6. DETENUTI ALL'ESTERO - NON SOLO MARÃ’
Difficilmente i due marò da molti mesi prigionieri in India faranno ritorno in Italia per Natale, come più volte si è augurato il nostro governo. Un andazzo che sta creando sempre più malumori tra i familiari e nel mondo politico. Per correre ai ripari da possibili nuove critiche, il ministro degli Esteri Emma Bonino ha chiesto alla nostra rete diplomatica di fare un monitoraggio e rafforzare l'assistenza a tutti i detenuti italiani nelle carceri straniere. Dal check-up è emerso che, dalla Guinea equatoriale al Congo, fino agli Stati Uniti, sono 3.120 i detenuti italiani all'estero.

L'obiettivo della Farnesina è chiaro: dimostrare che le attenzioni ministeriali vanno non solo ai due marò o ai tifosi della Lazio rinchiusi nelle galere polacche, ma a tutti i cittadini incappati in guai giudiziari all'estero. Per loro, la radicale Bonino non può certo chiedere l'amnistia come sta facendo per i carcerati italiani. Ma certamente con l'iniziativa avviata potrà fornire assistenza e conforto soprattuto a coloro che lamentano condanne ingiuste. S. G.

7. SERVIZI SEGRETI - 007, LICENZA DI TIMBRARE 007
I nostri 007 rischiano di diventare schiavi del tesserino da timbrare all'inizio e alla fine dei turni di lavoro. Come dei travet qualunque. Tutta colpa delle nuove regole che l'Aisi, l'Agenzia per la sicurezza interna, sta sperimentando. In alcune "stazioni" - si chiamano così le sedi operative della nostra intelligence - sono entrati in vigore nuovi orari di lavoro, sostanzialmente le stesse regole in vigore in alcuni reparti della polizia. In pratica, la giornata di lavoro viene suddivisa in quattro fasce nell'arco delle 24 ore.

Nel corso della settimana, ogni dipendente deve coprire, giorno dopo giorno, un turno diverso. Con questi orari, la vita dei nostri 007 assomiglia sempre meno allo stereotipo dello 007 e diventa sempre più simile a quella dei burocrati. Gli interessati non l'hanno presa bene. P. M.

8. SAN MARINO DECOLLA
Non ha uno sbocco al mare, ma San Marino avrà uno sbocco verso il cielo. Dal 2015 il Titano gestirà due vaste aree all'interno dell'Aeroporto Federico Fellini di Rimini, con una concessione quarantennale sulla base di un accordo tra il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il segretario di Stato sammarinese all'Industria Marco Arzilli. Aree in territorio italiano, ma pienamente sammarinesi, con tanto di dogana con la bandiera biancoazzurra del Titano separata da quella con il Tricolore.A. Be.

9. L'AQUILA - MARCHIONNE CHIEDE ASILO
G. Pagl. - Con il senno di poi, probabilmente, John Elkann e Sergio Marchionne, oggi ci penserebbero due volte prima di spendere più di 3 milioni di euro per finanziare la realizzazione di un asilo a L'Aquila. La struttura, inaugurata in pompa magna nel settembre del 2011, alla presenza del presidente, dell'ad della Fiat e del sindaco Massimo Cialente, a oggi ancora non funziona.

E probabilmente, come ha denunciato il capogruppo Idv-L'Aquila Oggi in Consiglio comunale, Angelo Mancini, «non funzionerà mai». Perché l'edifico è stato costruito senza rispettare gli standard urbanistici della Regione Abruzzo: «La cucina non è a norma» e per giunta manca la strada d'accesso. Peraltro, dinanzi all'ingresso ci sarebbe un palo della luce che impedirebbe il passaggio. Il colpevole, per il consigliere dell'Idv-L'Aquila Oggi, è evidente: l'amministrazione comunale guidata da Cialente, i cui «sistemi di controllo, come accade spesso, non hanno funzionato».

10. MEDIASET PREMIUM - DELUSIONE A LUCI ROSSE
La svolta porno delle reti Premium di Mediaset, con i tre canali Hot time attivi dalle 23 alle 7 del mattino, non ha dato buoni risultati. La vendita di film sui canali 391-392-393 dell'Electronic Program Guida produce scarsi risultati. Un assaggio della programmazione, da hottime.mediasetpremium.it, ben schermato nella pagina "Acquista", offre più che altro temi di viaggio: "Riley a Los Angeles", "Ibiza Sex Party", "Tentazione africana" e un programmatico "Pigliatutto", che segnerebbe il ritorno della pornostar Lucy Lee.

Al di là della misera proiezione di un milione di euro di fatturato all'anno, la nuova attività notturna lascia giusto lo strascico di un imbarazzo in più per Mediaset. E anche qualche problema personale per Guido Confalonieri, nipote di Fedele e direttore marketing di Digitalia 08, la concessionaria di Premium, che ha consentito l'allargamento dell'offerta al ramo hard, approvata da Pier Silvio Berlusconi. Su Facebook, Confalonieri jr non fa mistero di seguire la Regina della Pace di Medjugorie.L. Eu.

11. BASILICATA - ESTRAZIONI MIRACOLOSE
Alla decima commissione del Senato, le 11 domande rivolte dai pentastellati all'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, hanno regalato un passaggio curioso. Si tratta del quesito riguardo alla concessione "Cugno delle Macine" in Basilicata (Val Basento): pozzi estrattivi di gas dove l'Agenzia regionale dell'ambiente lucana ha trovato «inquinamento da idrocarburi pesanti».

Facile la domanda dei presenti: ma che fa l'Eni? Cerca gas ed estrae petrolio? Trattasi di estrazioni non dichiarate? Giammai, ha risposto Scaroni. Sarebbero invece «cause antropiche, fattori esterni all'estrazione». Qualcuno, insomma, si sarebbe preso la briga di sversare idrocarburi grezzi nei sei pozzi dove si cerca il gas. Pozzi ora sottoposti a bonifica da parte dell'Eni e che dal 2014 saranno definitivamente chiusi: «Con successivo ripristino territoriale e riconsegna dei terreni ai proprietari». F. M.

12. VIALE MAZZINI - CURRICULUM PER CORRISPONDENZE
Balletto di nomine per le sedi di corrispondenza estere della Rai. Si comincia dalla più ambita, New York, che ha due posti vacanti e dove Giovanna Botteri si fa letteralmente in tre per coprire le esigenze delle diverse reti. Paolo Longo lascia invece Pechino causa pensione, Giovanni Masotti dovrebbe tornare in Italia dopo un lungo periodo
a Mosca e Antonio Caprarica è pensionabile per i vertici Rai, quindi in caso di accordo libererebbe Londra. C'è poi un posto vacante a Parigi accanto ad Antonio Di Bella. Senza contare che nessuno ha ancora sostituito Mariolina Sattanino a Bruxelles, dove è rimasta solo Giuseppina Paterniti.

La novità, è che stavolta la partita delle corrispondenze si giocherà a colpi di curriculum. La direzione generale, infatti, ha chiesto a tutti i giornalisti a tempo indeterminato che volessero candidarsi di inviare l'elenco delle esperienze pregresse. Tra i requisiti richiesti: ottima conoscenza dell'inglese e della lingua madre della sede per cui ci si candida, ma anche l'essersi occupati in precedenza di politica estera. A. Ro.

13. V-DAY, FRIULANO NON CI SEI
Beppe Grillo su Twitter diceva che erano in 200 mila, più verosimilmente gli stessi organizzatori ne avevano contati 40 mila. Di certo lo scorso 30 novembre, tra le tante persone accorse a Genova in piazza della Vittoria per il terzo V-Day, non c'era nessuno dei parlamentari friulani del M5S. L'onorevole Aris Prodani si trovava infatti in vacanza con la famiglia a Parigi. «Un viaggio programmato da tempo», assicura.

L'altro deputato grillino eletto in Friuli, Walter Rizzetto, il V-Day invece se lo è visto da casa. «Ero reduce dall'influenza», fa sapere. E a Genova non è andato nemmeno il senatore Lorenzo Battista. Nulla contro il V-Day però. È stato solo un caso che mancassero tutti e tre, lascia intendere Rizzetto. Ma la loro assenza non è passata inosservata alla base grillina: anzi. G. Pagl.

14. PASIONARIE IN CRISI - AUGUSTA SENZA PAROLE
All'indomani della sua tirata contro Marco Travaglio ad "Annozero" datata 2009, una giovane e loquace laureanda in legge, Augusta Montaruli, si era guadagnata la fama di "donna che zittì Marco". Il quotidiano "Il Foglio" corse a promuoverla "Serracchiani del Pdl": si scoprì che a 16 anni già lottava in An «contro i liceali di sinistra» e che a 19 era un leader del Fuan nell'ateneo torinese. Nel 2010 la pasionaria venne premiata con un posto nel listino Cota presidente alle regionali del Piemonte: «La politica è un'arte nobile ma io non ho sangue blu», diceva di sé su Twitter.

Eppure, il mestiere deve averlo imparato alla svelta: passata a Fratelli d'Italia, ora è incappata nell'inchiesta Rimborsopoli. Dovrà rispondere di peculato per essersi fatta rimborsare, tra le decine di migliaia di euro contestati, un corso da 4 mila 800 euro per... imparare a twittare. Altri 6 mila euro pubblici li avrebbe spesi per un sondaggio sul sentiment, cioè la sua reputazione in Rete. Ripresa dalle stesse telecamere quattro anni dopo, durante una turbolenta seduta del consiglio a Torino, questa volta alla Montaruli non è arrivata in soccorso la favella: mano sul viso e rigoroso no comment.F. Fer.

 

 

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