solferino rcs corriere della sera

DIECI ANNI PERSI PRIMA DI RISOLVERE IL PROBLEMA DI VIA SOLFERINO: COSA C’E’ DIETRO L’ACCORDO TRA CAIRO E BLACKSTONE SULLA SEDE DEL “CORRIERE DELLA SERA” CEDUTA DA RCS AL FONDO USA NEL 2013 - LA “FOLLE VENDITA” E LA PROTESTA (INASCOLTATA), 10 ANNI FA - IL CDR DEL CORRIERONE NEL 2013 PARLÒ DI “UN’OPERAZIONE FOLLE DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO E CON RISVOLTI CHE POTREBBERO AVERE ANCHE RILEVANZA PENALE” - LA VENDITA ERA STATA DECISA DALL’ALLORA AMMINISTRATORE DELEGATO RCS, PIETRO SCOTT JOVANE, MANDATO DA JOHN ELKANN IN VIA SOLFERINO, ALLO SCOPO DI SISTEMARE I CONTI DISASTRATI DELLA SOCIETÀ...

proteste per la vendita del palazzo di via solferino nel novembre 2013

A.G. per www.professionereporter.eu

 

Urbano Cairo ha ricomprato a Milano il palazzo di via Solferino, sede del Corriere della Sera, al numero civico 28, dal 1904. E ha chiuso ogni contenzioso con il colosso finanziario Blackstone, che minacciava il futuro dell’azienda Rcs. Obiettivamente, un colpo da maestro.

 

O meglio, un accordo in cui ciascuno è vincitore. Cairo si toglie dal capo un macigno che gravava sul futuro dell’Azienda. Blackstone rivende parte della proprietà al doppio del prezzo per cui pagò quella stessa parte.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 1

Cominciamo da qui. Nel primo pomeriggio del 13 novembre 2013 alcune decine di redattori e tipografi del Corriere e della Gazzetta del Sport, guidati dal Comitato di redazione di allora, lasciò le scrivanie e scese in strada, davanti al civico 28, per manifestare contro la vendita: il Corriere perdeva la sua storica casa e la svendeva a un prezzo che appariva bassissimo anche ai non addetti ai lavori.

 

Due mesi prima era stato proclamato lo sciopero e nel durissimo comunicato il Cdr parlò di “un’operazione folle dal punto di vista finanziario e con risvolti che potrebbero avere anche rilevanza penale”.

 

Pietro Scott Jovane

La vendita era stata decisa dall’allora amministratore delegato Rcs, Pietro Scott Jovane, allo scopo di sistemare i conti disastrati della società.

 

 

 

john elkann a venezia

Scott Jovane, ovviamente con l’approvazione dei principali azionisti -Fiat, Mediobanca, Unipol, Intesa Sanpaolo, Bonomi, Ligresti, Pirelli- vendette a Blackstone per 120 milioni di euro la cittadella delimitata da via Solferino, via San Marco, via Balzan, immobili di grande prestigio, nel pieno del quartiere Brera.

 

Una cifra che apparve subito piccola, rispetto ai valori di mercato. E che non risolveva alla radice i problemi di bilancio, essendo Rcs indebitata per oltre 800 milioni di euro, a causa, soprattutto, della operazione di acquisto in Spagna della società editoriale Recoletos.

 

Il Cdr pubblicò in tre puntate sul Corriere una documentata ricostruzione del caso Recoletos. Il Cdr utilizzò l’articolo 34 del Contratto di lavoro, che permette ai rappresentanti sindacali dei giornalisti di chiedere al direttore la pubblicazione di loro comunicati.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 5

Si leggeva, per esempio, in una delle tre puntate: “Il presidente di Recoletos, Jaime Castellanos, aveva anche una forte partecipazione in Retos Cartera, era presidente di Lazard Spagna e all’epoca era già cognato di Emilio Botin, presidente del Banco Santander. Botin, a sua volta, intratteneva ottimi rapporti con Luca Cordero di Montezemolo, in quel periodo presidente della Fiat e dunque secondo azionista del patto di sindacato che controlla il gruppo Rcs.

 

 

SCOTT JOVANE A BAGNAIA

Santander, sia detto per inciso, era presente su molti fronti italiani: sponsorizzava, per esempio la Ferrari, la casa di Maranello presieduta da Montezemolo. Santander, tra l’altro, aveva acquisito Antonveneta e poi l’aveva rivenduta al Monte dei Paschi di Siena, spuntando un’ingente plusvalenza. Nel primo passaggio di mano di Recoletos ebbe un ruolo anche la banca Banesto (azionista di Retos Cartera), presieduta da Ana Patricia Botin, figlia del presidente del Santander e nipote acquisita di Castellanos, nonché  (fino all’aprile 2011) consigliere di  Generali, azionista del patto Rcs”.

 

Ci fu una forte reazione di protesta da parte di Luca di Montezemolo, con il direttore Ferruccio De Bortoli.

 

SUPER-AFFARE

Ma l’accordo con Blackstone non era solo basato su un prezzo favorevolissimo per il compratore. Prevedeva anche che Rcs affittasse il complesso appena alienato, per circa dieci milioni l’anno. Un dis-affare totale per Rcs, un super-affare per Blackstone.

URBANO CAIRO LEGGE LA GAZZETTA 1

 

Cairo, diventato nel 2016, proprietario di Rcs, si è lanciato in un’impresa forse corretta, ma temeraria: denunciare Blackstone a causa del basso prezzo pagato. Non si occupò invece dei venditori di allora. Il Tribunale Arbitrale di Milano, per due volte, gli ha dato torto: a maggio 2020 e a maggio 2021, i lodi emessi hanno riconosciuto la validità della vendita del 2013.

 

Ora si aspettava la sentenza decisiva da New York, dove Blackstone ha contro-citato Cairo per danni economici e d’immagine, chiedendo 600 milioni di dollari: Blackstone stava infatti per rivendere il complesso al Gruppo Allianz per 250 milioni di euro e la causa da Milano ha bloccato il rogito.

 

Cairo, dunque, ricompra la parte storica del palazzo, quella che si affaccia su via Solferino, disegnata, all’alba del ‘900, dall’architetto Luca Beltrami, quella della stanza del direttore con la Treccani, della sala Albertini con le lampade sopra l’immenso tavolo di legno, delle stanzette dei vicedirettori, i corridoi, le boiserie.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 4

La ricompra per 59,9 milioni, più dieci per le spese legali, un prezzo (per questa porzione) in linea con quello al quale Blackrock stava vendendo ad Allianz. Per l’altra parte del complesso, dove oggi si trovano alcune redazioni, la mensa, la Sala Buzzati e altri uffici, Cairo continuerà a pagare l’affitto, 8 milioni invece di dieci, scontando la parte riacquistata. Contratto appena rinnovato, dopo nove anni, per altri sei.

 

Il Cdr di oggi, in linea con quello del 2013 che scese in strada, “esprime soddisfazione” per il riacquisto.

 

La ferita appare sanata e, come ha detto Cairo stesso, “il mondo è cambiato in fretta, ma alcuni simboli restano”. Da quando ha acquisito Rcs, Cairo ha anche azzerato il pauroso debito che trovò (era, nel 2016 a 430 milioni).

urbano cairo sergio eredeurbano cairo foto di bacco (1)

 

luca cordero di montezemolo foto di bacco (6)

pietro scott jovane PIETRO SCOTT JOVANE

john elkann foto mezzelani gmt 176john elkann foto mezzelani gmt 178

BLACKSTONEBLACKSTONEBLACKSTONE1blackstoneurbano cairo foto di bacco (3)

Ultimi Dagoreport

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE - (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTA SINISTRA ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)

marina pier silvio berlusconi forza italia tajani barelli gasparri martusciello bertolaso

DAGOREPORT - PESSIME NOTIZIE PER LA “BANDA BASSOTTI” DI FORZA ITALIA (TAJANI-BARELLI-GASPARRI-MARTUSCIELLO) - OLTRE AL VILE DENARO (I FIGLI DI BERLUSCONI HANNO EREDITATO ANCHE LE FIDEIUSSIONI PER CIRCA 100 MILIONI DI EURO), C’È UN’ALTRA QUESTIONE FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA DI ARCORE POSSIEDE IL SIMBOLO DEL PARTITO. UN SIMBOLO NEL QUALE CAMPEGGIA, A CARATTERI CUBITALI, LA SCRITTA “BERLUSCONI” - A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA, IN CHE MISURA IL FANTASMA DEL CAV PESA SULLE PREFERENZE ELETTORALI? FONTI AUTOREVOLI HANNO SPIFFERATO A DAGOSPIA CHE LA PAROLA “BERLUSCONI” VALE IL 3,5% DEI VOTI. MICA BRUSCOLINI: SE SI TOGLIE AL 9,2% DI FORZA ITALIA (SONDAGGIO SWG) LA QUOTA “BERLUSCONI” (3,5%), COSA RESTA? UN PARTITO CHE POTREBBE FAR CONCORRENZA A VERDI & SINISTRA AL 6,5%

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…